Rigetto è uno degli atti unici della trilogia dell’odio.

Si tratta di tre pezzi che possono essere rappresentati singolarmente oppure sotto forma di  “maratona” quindi messi in scena in sequenza con l’aggiunta di un atto risolutivo in cui appariranno insieme i tre protagonisti di ogni singola storia ma che si svelerà un loro rapporto/collegamento solo alla fine attraverso un dialogo sonorizzato.

TEMI PORTANTI
CESSO (la morte si conquista giocando): Ludopatia, rapporti familiari, lavoro, precariato, suicidio.
AFFOGO: Bullismo, infanzia, sport, sogni infranti.
RIGETTO: Alimentazione, bulimia, influencer e social dipendenza

Vi sono pochi dati sulla percentuale di persone con bulimia nella popolazione generale. La maggior parte degli studi condotti finora è stato condotto su campioni di convenienza di pazienti ospedalieri, studenti delle scuole superiori o universitari. Questi studi hanno prodotto una vasta gamma di risultati: tra lo 0,1 e l’1,4% dei maschi e tra lo 0,3 e il 9,4% delle femmine. Si caratterizza per leccessiva assunzione di cibo, le cosiddette abbuffate, seguite da episodi volti a liberarsi della quantità di cibo ingerita, con metodi quali il vomito auto-indotto o luso di lassativi.

Lesposizione ad una continua restrizione calorica ed alla perdita di peso può provocare sintomi quali ansia, ossessività, irritabilità, labilità dellumore, sensazione di inadeguatezza, affaticamento, preoccupazione per il cibo, scarsa concentrazione, isolamento sociale e forte spinta ad abbuffarsi e depressione.

Da due anni quando mi guardo allo specchio o quando faccio caso al mio corpo. Mi sento sgradevole; è difficile da spiegare, ma è come se mi facessi schifo, disgusto. Guardo le mie cosce o la mia pancia e mi sembra di vedere tanta ciccia o cellulite. Solo quando riesco a mangiare poco, mi sembra di essere a posto e non volgare, e quindi spesso mi metto a fare lunghi digiuni o diete ferree. Il problema è che poi o perché sono soddisfatta di me e mi voglio premiare o perché mi sento depressa e non ne posso più della dieta, mi concedo di interrompere la dieta. A quel punto, in un attimo mi risento uno schifo e mi ritrovo ad abbuffarmi di schifezze e ricomincio con abbuffate e vomito. Più mangio e più mi viene voglia di provocarmi il vomito; però poi più vomito e più mi sento uno schifo e ho voglia di mangiare. Mi sembra di non riuscire a pensare ad altro che al cibo: o perché non mangio, o perché mangio, o perché devo eliminare quello che ho mangiato”.

(Dino Lopardo)

Anno di stesura: 2024

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Numero pagine: 19

Numero personaggi: 2

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Testo già rappresentato: NO

SINOSSI

CLARA ha avuto un passato da bulimica. Lavora nel bar della stazione in una provincia del sud. Tira avanti barcamenandosi, praticamente in miseria e si divide tra le pulizie dei bagni, la cassa e il bancone della tavola calda.

Il suo passato è stato caratterizzato da un rapporto familiare burrascoso e amicizie particolari.

Conoscenze che hanno condizionato la sua esistenza portandola in una solitudine estrema. Unico suo amico ora è il frigo della nonna con il quale intesse dialoghi grotteschi e confidenze intime sul cibo e il sesso.

Il suo rapporto con il cibo è da sempre stato particolare sin da bambina frutto di un passato traumatico, dalla perdita precoce della madre alla nuova vita trasferendosi da una città del nord al sud. Combatte il suo disagio mangiando: “Più mangio e più mi viene voglia di provocarmi il vomito; più vomito e più mi sento uno schifo e ho voglia di mangiare. Mi sembra di non riuscire a pensare ad altro che al cibo: o perché non mangio, o perché mangio, o perché devo eliminare quello che ho mangiato”.

L’incontro con Anna, conosciuta all’interno del centro di recupero, ha aperto un varco nella storia di Clara. Una storia di silenzi e segreti. La perdita di questa amicizia particolare però farà riemergere la rabbia e le paure connesse ai segreti non raccontati. Segreti che tendono ad aggravarsi col tempo, intossicando sempre più il suo equilibrio psicofisico e alterando gravemente il suo senso di interezza e coesione.

Sopravviverà ai suoi traumi oppure ripiomberà inevitabilmente in una ricaduta?

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