Ravello Festival Danza 2017 si snoda dal 2 al 29 luglio ed è diretto per il secondo anno consecutivo da Laura Valente.
Il Festival propone un programma articolato in 5 serate con 10 coreografie di cui 3 opere commissionate dal Festival in prima assoluta, due progetti speciali e, non ultimo la possibilità per i giovani danzatori campani del progetto di formazione del festival Abballamm!, di misurarsi con i coreografi di rilevanza mondiale presenti a Ravello.
Il 2 luglio inaugura il Festival la prima assoluta The Wall, coreografia commissionata da Ravello Festival a Karole Armitage, che collabora qui con uno dei maggiori artisti contemporanei, Francesco Clemente, al suo debutto in un lavoro coreografico. Nello spettacolo Clemente dipinge dal vivo un giardino idilliaco dove “si può abitare e anche devastare”, mentre la voce recitante di Alba Clemente (sua moglie nella vita, che firma anche i costumi) scandisce i versi del poeta greco Konstantin Kavafis. Qui i muri fanno riferimento alla violenza dei conflitti che attraversano il mondo contemporaneo. Uno spettacolo di danza, arte, poesia e musica che vuole essere un messaggio di unità proprio a partire dalla genesi della creazione artistica.
Nella prima parte della serata i solisti del New York City ballet e dell’American Ballet guidati dal primo ballerino Daniel Ulbricht sono in scena in Balanchine in the dark, omaggio alle creazioni storiche di George Balanchine.
Un abbraccio ideale al talento unico del coreografo che, grazie al viaggio intrapreso dalla Russia all’America attraverso il mare, il “più liquido dei muri”, ha dato vita ad uno stile americano del balletto.
La giornata è tenuta a battesimo dall’inaugurazione della mostra di Francesco Clemente, “STANDING WITH TRUTH FOR RAVELLO 2017” tent by Francesco Clemente, il progetto speciale visibile a Villa Ruffolo fino al 30 settembre. Una grande tenda, di quelle tipiche che caratterizzano gli accampamenti dei nomadi dell’Asia, con gli interni dipinti dall’artista mentre all’esterno i ricami a mano di artigiani indiani sono realizzati con fili d’oro. Tende preziose, “luoghi artistici” che diventano simbolo di rifugio e dedica al tema delle migrazioni. Sono inediti anche i 19 acquerelli e l’opera/manifesto che Clemente ha creato ispirandosi al tema scelto quest’anno per il Festival: un muro dal quale volano aquiloni colorati.
Il programma prosegue con due creazioni di Marie Chouinard, il coreografo israeliano Ohad Naharin con la sua Batsheva Dance Company, il progetto Abballam! (in partnership speciale con l’Accademia di Danza e Sareyyet Ramallah/Palestine International Award for Excellence and Creativity e l’Università di Salerno) e, infine, Les Italiens de l’Opera de Paris, sotto la guida di Alessio Carbone, e due creazioni di Simone Valastro e Matteo Levaggi.
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