Da poco più di due mesi è online profilcultura.it, sito di lavoro dedicato ai settori della cultura che ha raccolto l’interesse di 40.000 utenti. Gli ambiti a cui ProfilCultura fa riferimento sono le arti dello spettacolo, l’artigianato, l’architettura e il design, i beni e le politiche culturali, l’editoria e la comunicazione.
Profilcultura.it è l’adattamento al mercato del lavoro italiano del sito francese profilculture.com, punto di riferimento oltralpe dal 2004 per chi voglia lavorare nella cultura grazie a più di 2.200 annunci pubblicati al mese.
La missione di ProfilCultura è facilitare l’incontro tra domanda e offerta: tutti i professionisti della cultura operanti nelle aree artistiche, gestionali e tecniche hanno accesso a tutte le opportunità di impiego pubblico e privato, raccolte per la prima volta in un unico sito.
I candidati possono cercare opportunità di lavoro secondo criteri multipli: settore, tipologia di professione, contratto e area geografica. Per permettere inoltre un costante aggiornamento sugli annunci, ProfilCultura mette a disposizione un sistema di alert-email basato sui parametri di ricerca espressi da ciascun candidato. Oltre al servizio di supporto alla ricerca delle offerte, profilcultura.it fornisce approfondimenti sui concorsi pubblici, sull’accompagnamento professionale, sulla valutazione delle competenze e sul lessico HR. Per i più giovani inoltre ci sono indicazioni precise sulle modalità di accesso ai tirocini extracurriculari e apprendistato, oltreché aggiornamenti sulle opportunità concrete.
Abbiamo intervistato Filippo Dompieri, fondatore insieme a Giulia Graffi di Profilcultura:
Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a lanciare questo progetto in Italia?
Alla base del progetto vi è la constatazione dell’assenza di un servizio simile in Italia. Esistono sicuramente siti che diffondono offerte di impiego in alcuni dei settori di nostro interesse – arti dello spettacolo, editoria, comunicazione, beni e le politiche culturali, design – ma nessuno di questi è veramente specializzato e fornisce – a reclutatori e candidati – uno strumento efficace di ricerca come profilcultura.it.
Quali sono i vostri fronti di azione e in cosa consiste la vostra attività?
Il cuore della nostra attività è la diffusione di tutte le opportunità di impiego nei settori culturali: Arti dello spettacolo, Artigianato, Arte, Architettura, Design, Audiovisivo, Web, Multimedia, Beni Culturali, Politiche Culturali, Turismo, Editoria, Comunicazione e Insegnamento. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo dobbiamo agire su più fronti allo stesso tempo, soprattutto in questo periodo di lancio. Ci concentriamo su molteplici attività di promozione a 360 gradi. Presentiamo quotidianamente il nostro servizio sia alle realtà culturali sia ai candidati al fine di condurre i buoni profili a candidarsi, soddisfacendo così le aspettative dei recruiters.
Da chi è composto il vostro team e qual è il vostro background?
Al momento il team italiano è costituito da cinque persone: c’è ci si occupa di marketing, sviluppo commerciale, comunicazione e amministrativo. Le attività sono varie e c’è una certa complementarietà nello svolgimento del lavoro: siamo multitasking e questo ci aiuta a tenere meglio sotto controllo tutte le attività svolte e a migliorarle in ogni momento. Le esperienze precedenti di ciascuno sono molteplici, ma un filo conduttore coerente posiziona ciascuno nel ruolo ricoperto oggi in azienda.
Oltre a diffondere opportunità di lavoro per i professionisti dei settori culturali fornite indicazioni sulle modalità di accesso ai tirocini extracurriculari e aggiornamenti sui principali percorsi formativi. Qual è la vostra opinione sul contesto artistico e culturale italiano alla luce dell’attuale scenario politico e sociale?
ProfilCultura parla concretamente di possibilità e prospettive: lo fa attraverso le offerte di lavoro e stage pubblicati su profilcultura.it e per mezzo dell’annuario dei corsi professionalizzanti nei settori della cultura profilcultura-formazione.it. Commetteremmo un errore se dicessimo che i due siti sono lo specchio della condizione attuale del modo artistico e culturale italiano: i nostri portali sono attivi da pochi mesi e necessitano ancora di tempo perché possano diventare “termometri dell’industria culturale” del nostro Paese. Sappiamo però che ci muoviamo nella direzione corretta perché per dare rilievo alla cultura – e alle sue potenzialità in termini economici e occupazionali – bisogna costruire prospettive coerenti a livello di formazione-lavoro, prodigarsi in un più estesa valorizzazione delle professioni, potenziare la mobilità nel segno della crescita professionale e puntare sulla formazione e l’aggiornamento costante per stare al passo con i tempi. Il contesto è sufficientemente maturo perché l’Italia delle attività culturali si rafforzi e diventi la locomotiva della nostra economia. A dirlo sono già i dati: un milione e mezzo le persone lavorano nella filiera culturale e creativa del nostro Paese. Un numero che cresce ogni anno, come illustra “Io sono Cultura 2018” – lo studio della Fondazione Symbola e Unioncamere – che racconta come si stia trasformando questo indotto dal valore di 92 miliardi di euro.
Quali sono le difficoltà e le sfide che un’impresa culturale come la vostra affronta nel sistema lavorativo odierno?
La sfida più grande è sicuramente far uscire molte realtà culturali dalle vecchie logiche di reclutamento legate alla stretta cerchia di conoscenze, per aprire la selezione a candidati esterni. Il vantaggio risiede nella possibilità di individuare il profilo migliore che sappia immettere nel contesto lavorativo nuove energie e idee utili allo sviluppo dei progetti per i quali è chiamato a collaborare, dando una prospettiva di sviluppo alla realtà stessa per la quale lavora.
Qual è la vostra mission e quali le vostre prospettive future?
ProfilCultura insegue molteplici obiettivi:
- Aggregare le opportunità di lavoro e diffonderle su scala nazionale;
- Divenire il punto di riferimento nella diffusione delle opportunità d’impiego e dell’offerta formativa in ambito culturale;
- Offrire strumenti per valorizzare le competenze del profilo ricercato affidandosi a specifiche tipologie di professione (Amministrazione, Creativo, Comunicazione, Marketing, Produzione, Professioni della Scrittura, Mediazione, Regia..);
- Contribuire a una maggiore trasparenza nelle fasi di reclutamento;
- Far emergere figure professionali qualificate;
- Creare un network tra realtà Culturali e professionisti;
- Favorire l’interazione tra i diversi comparti culturali attraverso la mobilità dei professionisti.
Per quanto riguarda le prospettive future, sulla breve/media distanza nutriamo la sana ambizione di risultare utili. Sulla lunga invece vogliamo ricoprire un ruolo determinante nello sviluppo stesso delle attività culturali in Italia contribuendo al processo di crescita economica che fa della cultura una “fabbrica di valore”.
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