L’artista
Oona Doherty, classe 1986, è una coreografa irlandese originaria di Belfast. Inizia la sua educazione presso il St. Louise’s Comprehensive College di Belfast, per poi proseguire alla London School of Contemporary Dance, University of Ulster e la LABAN London con un master in Contemporary Dance Studies. Dal 2010 lavora con compagnie internazionali quali T.R.A.S.H. dance/performance group, Abbattoir Fermé, Veronika Riz e United Fall/Emma Martin. La sua ricerca coreografica cerca di giocare con le barriere tra corpo e spirito, tra pubblico e scena, creando delle “esperienze cinetiche”. Come l’artista stessa condivide: “Sono motivata nell’esplorare stati di pura onestà metafisica. Nel riportare il sesso, il punk, l’amore e il chi al corpo, alla scatola nera, al cubo bianco e all’Irlanda”. Fra le sue coreografie, che hanno vinto numerosi premi, ricordiamo il solo Hope Hunt and the Ascension into Lazarus del 2015, Hard to be Soft – A Belfast Prayer del 2018 e Lady Magma – the birth of a Cult nel 2019. Ambito di ricerca per la coreografa è anche il campo delle arti visive, con installazioni video e sonore: la sua esposizione Death of a Hunter è stata presentata presso la Golden Thread Gallery di Belfast, la Lothringer 13 Halle di Monaco, l’ ADC Gallery di Ginevra e il Kanal – Centre Pompidou di Bruxelles. Oona Doherty vince il Leone D’argento alla Biennale Danza nel 2021, per l’approccio creativo poco ortodosso, il lavoro degno di nota con non danzatori e l’impegno con le comunità locali. Il suo lavoro, conferma il direttore Wayne McGregor, “(…) riesce a raggiungere e a parlare a quanti di solito non vanno a teatro”.
Luca Truffarelli è un fotografo e videomaker che vive e lavora a Dublino. Dal 2011 sperimenta nel campo delle arti visive e negli ultimi anni si dedica a lavori di danza contemporanea e teatro come video maker, visual/set e sound designer e collaboratore artistico.
L’opera
In Hunter Filmed, i due artisti traducono la performance Hope Hunt & The Ascension Into Lazarus della Doherty e un’installazione sonora che interpreta un incidente in macchina, dalla mostra personale della coreografa Death of a Hunter, in un corto onirico e crudo. “Il Covid stava durando più del previsto, così abbiamo trovato una soluzione e abbiamo creato un corto che parlasse delle stesse tematiche (della performance e della mostra, ndr)”, spiega la Doherty. Hunter Filmed è un’esplorazione della decadenza urbana raccontata dal punto di vista frenetico dei performer. Ispirandosi a Irréversible di Gaspar Noé, lo sguardo di Truffarelli ci conduce verso performance dal carattere di una allucinazione, cercando di riportare nello spettatore la sensazione del danzatore nel performare il pezzo. Belfast, la città che ha ospitato le riprese del corto, è protagonista assoluta, rappresentata dalle sue strade e dalle voci dei suoi abitanti, appartenenti per la maggior parte alle classe operaia di giovani definiti “smicks”, concetto non traducibile ma paragonabile all’italiano “tamarro” o “coatto” e spesso usato con tono dispregiativo. In questo senso i movimenti dei danzatori accompagnano i cambiamenti di tono delle voci in sottofondo, alternando sinuosità a brusche interruzioni.
Ed è proprio agli smicks che si riferiscono le parole che aprono il corto, “I am flesh, I am flesh”, primo tra i versi composti dai due creatori per inquadrare l’atmosfera aspra che rimarrà invariata per tutta la durata della scena. I racconti che sentiamo come in lontananza dipingono i quotidiani affanni della famiglia media di Belfast, culminando nell’immagine dell’incidente stradale: “Abbiamo trovato un fantastico sfasciacarrozze a Belfast e abbiamo usato lo stesso audio dell’installazione, ma riprendendo questo obitorio per macchine. Sembrava un posto dove le macchine vanno per morire.”
durata: 36 minuti
performer: Ryan O’Neill, Sati Veyrunes
pubblico: chiunque possieda un device con connessione internet
Regia: Oona Doherty, Luca Truffarelli
Scrittura: Oona Doherty, Ryan O’Neill
Coreografia: Oona Doherty
Committenti: Art Night and Fact, 180 Studios
Nasce in provincia di Siracusa nel 2000 e affianca la maturità classica allo studio in ambito performativo frequentando l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa e la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, dove ad oggi frequenta il corso Danzatore e persegue uno studio personale circa la storia della performance digitale e le sue future declinazioni. Il suo primo studio coreografico Else_or the january blues debutta a giugno 2021 in occasione del Festival Dominio Pubblico – La città agli Under 25 negli ambienti di Spazio Rossellini a Roma.