Tutto ha inizio con un acquazzone; un acquazzone ed una piccola goccia che si ferma su un ramo.
Nelle pareti acquose di una casa di fronte al mare, immersa in un profumo viola e familiare, si dilata la storia di sette fratelli, bloccati in un attimo infinito in cui non resta che aspettare.
D’altra parte, che altro si potrebbe fare se il tempo si è fermato.
Tutto nasce dalla parola madre, da sempre dentro di noi ed intorno a noi, da sempre respirata da tutti e sette, da loro, che l’hanno vissuta in modi diversi, in momenti diversi della sua e della loro esistenza, momenti propri, confessati o nascosti, colorati come una tavolozza, nella vita e sulla scena. Tutto nasce dalle parole di mia madre, quelle che mi ripeteva quando ero piccola, e dalla foto di lei bambina, che urla disperata come troppo presto impariamo a non fare.
‘Mama, don’t go’, cantava Lennon, e sempre alla madre, di terra o carne, veniamo.
Eppure, è così necessario spiegare le ali e sollevarsi sopra l’altezza di quel ramo dove il cielo ha lasciato il segno della sua caduta.
(Marta Polidoro)
Anno di stesura: 2020
Numero pagine: 25
Numero personaggi: 7
Testo già rappresentato: Il testo è andato in scena l’8 luglio 2020 per il progetto IN ERBA, nell’ambito della Sezione Osservatorio del Napoli Teatro Festival, con il supporto del Teatro Bellini di Napoli.
SINOSSI
«Nove e trentanove, un rumore fortissimo, ferraglia accartocciata: mamma è in coma.»
Il testo incastra sette figli e figlie della stessa madre di fronte alla possibile morte di quest’ultima.
Cosa diventeremmo se la donna che ci ha partorito dovesse morire? Sospesi – quanto è sospesa la madre tra la guarigione e la fine – questi sette tra fratelli e sorelle si trovano a dirsi verità fino ad allora taciute, prima fra tutte la necessità di andare e di lasciar andare.
RICHIEDI IL TESTO INTEGRALE
Compila il form per ricevere gratuitamente il testo integrale.
Lo invieremo alla tua mail il prima possibile!