MATER CERTA, segnalato al premio Hystrio per la drammaturgia 2017, «affronta con acume l’ossessione contemporanea per la maternità, idealizzata e indotta in forma di nevrosi collettiva. Il ritmo è agile, la scrittura precisa nell’intercettare dinamiche e slang della comunicazione social, mentre il riferimento mitologico amplia l’orizzonte del ‘qui e ora’».
La scrittura di questo testo è partita da fonti apparentemente molto lontane tra loro. Da una parte una tragedia a lieto fine di Euripide, «Ione», nella quale Creusa e Xuto si recano all’oracolo di Delfi perché non riescono ad avere un figlio. Dall’altra, i tanti forum in cui donne che cercano una gravidanza si danno consigli, si confidano segreti, si scambiano angosce.
Andato in scena nel 2018, il testo affronta un dolore privato e collettivo allo stesso tempo: la ricerca di una genitorialità che non si concretizza è una tragedia sfaccettata e in continua evoluzione, proprio per il mutare del sapere medico, della società in cui viviamo, delle sue aspettative e della sua sensibilità, motivo per cui il testo è stato ampiamente riscritto nel 2020.
(Michele Ruol)
Anno di stesura: 2017
Numero pagine: 19
Numero personaggi: 1
Testo già rappresentato: SI
Menzione speciale Premio Hystrio Scritture di scena 2017 per “Mater Certa” (precedentemente intitolato “AAA - un altro Ione”)
SINOSSI
Una coppia vorrebbe un figlio, ma non ci riesce.
MATER CERTA si infila in questa discrepanza privata per raccontare cosa succede quando desiderio di maternità e paternità si scontrano con una realtà difficile, e a volte impossibile, da accettare.
Il testo è strutturato in due parti: la prima, che fa da prologo e da epilogo, è dedicata maggiormente alla figura maschile e si confronta direttamente con il mito, rivisitando la tragedia a lieto fine di Euripide, «Ione», nella quale Creusa e Xuto si recano all’oracolo di Delfi perché non riescono ad avere un figlio. La parte centrale dello spettacolo invece è ambientata nel presente, ed è dedicata alla sfera femminile. In scena la protagonista, una versione moderna di Creusa, che è alla ricerca di un figlio e cerca risposte in chiunque sia disposto a darle ascolto.
Prende quindi vita un forum in cui donne che si danno consigli, si confidano segreti, si scambiano angosce. Lo spettacolo racconta il percorso di Creusa e delle donne che le si stringono attorno, mostrando speranze e paure di un coro di madri mancate. Si alternano esperienze di fecondazione assistita e consigli della tradizione popolare, mentre piccole ansie si sommano, distorcendo il desiderio in tormento e insinuandosi all’interno della coppia fino a mettere in crisi fiducia e intimità.
Quello che emerge è un racconto corale, con storie diverse e a un tempo immutate dal mito ad oggi, accomunate tutte dallo stesso sogno, paura, ossessione, di maternità.
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