Lea R. è un libero adattamento del King Lear di Shakespeare. C’è Lea R., un’anziana signora che potrebbe essere nostra nonna. Ci sono Goneril e Regan, le sue figlie. E poi c’è Cordelia, la badante di Lea R.
Non ci sono re, principi o cavalieri. Non ci sono castelli, e boschi e scogliere sono soltanto immaginati. Ci sono spazi invece che conosciamo bene: la sala da pranzo di una signora anziana, la sala d’aspetto del pronto soccorso, un irish pub con la tv accesa su una partita di rugby, una casa di riposo.
Pur distaccandosi dall’originale, del testo di Shakespeare rimane il cuore, la tragedia comune di un anziano, in cui corpo e mente si sfaldano un po’ alla volta. Rimane la tragedia di una famiglia che litiga intorno a un’eredità, la tragedia privata di una famiglia che si disgrega. C’è, di nuovo, la tragedia di due figlie che amano il genitore in modi diversi, e che hanno idee completamente contrastanti su cosa sia meglio fare per il suo bene.
Ma non c’è solo tragedia, in Lea R. In un periodo – il nostro – in cui chi è straniero e viene da altre culture fa sempre più paura, c’è anche il racconto degli strani nuclei familiari che si vengono a creare nelle case di tanti anziani.
Lea R. parla anche di questo, di estranei che a un certo punto si trovano a vivere insieme. Parla dell’integrazione che avviene in sordina e con difficoltà tra una persona al termine della propria vita e chi se ne prende cura ogni giorno. Da una parte persone che hanno vissuto a lungo da sole, con le proprie abitudini e i propri spazi, e che a un certo punto finiscono per perdere la loro indipendenza. Dall’altra persone che spesso vengono da culture completamente diverse, e che vengono raggruppate sotto il termine generico di badanti. Lea R. prova a gettare uno sguardo su questo incontro, sulle difficili intimità che si vengono a creare tra sconosciuti, e che nascono dalla condivisione di momenti tanto privati, come la fine di una vita.

(Michele Ruol)

Anno di stesura: 2018

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Numero pagine: 32

Numero personaggi: 5

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Testo già rappresentato: NO

Premio Hystrio Scritture di scena 2018

SINOSSI

LEA R. è un libero adattamento del King Lear di Shakespeare.
Il testo, pur partendo dal cuore di questa tragedia, racconta le vicende di una famiglia dei nostri giorni.
La protagonista, Lea R., è un’anziana signora con due figlie, Goneril e Regan. E poi c’è Cordelia, la badante di Lea R.
Tutti gli altri personaggi del testo originale non sono presenti. È invece in scena un personaggio nuovo, «Scenografia», che ha il compito di ambientare le scene, e di spiegare agli spettatori in quali ambienti esse si svolgano. La scena è spoglia, e le ambientazioni (una casa di cura, un’automobile, il bagno di casa, un pub) rimangono quindi solo evocate.
Del King Lear rimane la linea narrativa principale e l’evoluzione del(la) protagonista, che a partire dal momento in cui decide di spartire la propria eredità tra le figlie comincia a presentare un lento e inesorabile declino fisico e psicologico. Lo scontro tra le figlie e la badante sarà quello di tre donne che hanno diversi modi di amare, tre modi opposti di prendersi cura di una madre anziana.
Lea R. infatti verrà alla fine messa in una casa di riposo, e la tragedia sarà quella tutta privata di una famiglia che si disgrega.

Premio Hystrio Scritture di scena 2018 per “Ler R.”

Una rilettura contemporanea del testo shakespeariano, attualizzato con intelligenza in termini solo apparentemente meno crudeli, ma forse più cupi e amari. La storia senza tempo del rapporto tra genitore e figli, si trasforma così in tragedia, declinata al femminile, delle alterazioni dei rapporti umani, i cui protagonisti sono il rimorso e il senso di colpa.

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