La cultura fa politica, il caso del Teatro Thesorieri di Cannara

Set 4, 2023

Con un’affluenza attestata intorno al 64% e un nuovo record negativo nella serie storica di partecipazione al voto, il 25 settembre 2022 si sono tenute le elezioni politiche per il rinnovo di entrambi i rami del Parlamento italiano, Camera dei deputati e Senato della Repubblica.
Con il 44% delle preferenze, ottiene la maggioranza la coalizione di Centro-destra guidata da Giorgia Meloni.
Come sempre accade al verificarsi di grandi svolte politiche, il riassestamento del Paese ha riguardato ogni ambito: alle volte con esiti immediatamente visibili; altre, a fronte di trapelate notizie, con prospettive di manovre attuabili.

Volendo restare in materia di cultura, facciamo alcuni esempi: a 8 mesi dalle elezioni, il Consiglio di Amministrazione Rai dà il via libera al nuovo pacchetto di nomine; poco prima il Fondo Unico per lo Spettacolo dal Vivo (FUS) diventa Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (FNSV); viene istituito il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che presenta un ddl per una riforma sostanziale del settore creativo, prevedendo un “Piano Nazionale strategico per la Promozione e lo Sviluppo delle Imprese Culturali e Creative”. 
Novità, queste, che comporteranno cambiamenti ancora ignoti perfino per le associazioni di rappresentanza interessate.
Quale che sia la bandiera, la cultura fa politica. La cultura la fa la politica.

Ancor più guardando alla regionalizzazione che incombe, interessarsi di politica nazionale è fondamentale almeno quanto occuparsi delle piccole, grandi contraddizioni della politica locale. Nell’Italia dei paesi, la politica culturale di certi territori può essere d’aiuto nell’analisi delle trasformazioni in atto – ma anche per mettersi a riparo da suddette trasformazioni

Il caso del Teatro Ettore Thesorieri di Cannara

Conta poco più di 4.000 abitanti il borgo perugino di Cannara, cittadina nota per la coltivazione di una cipolla tanto pregiata da meritarsi una seguitissima festa dedicata.
Da alcuni anni, però, Cannara viene visitata anche da chi alle mire enogastronomiche preferisce quelle culturali. Dal 2016 le associazioni culturali Freetime e Strabismi hanno riunito una folta comunità di artisti e spettatori intorno a un teatro, un auditorium e un museo, organizzando eventi e programmando un’intera stagione teatrale. Eppure, è da un anno e nove mesi che non si leva il sipario del Teatro Ettore Thesorieri di Cannara.

Ma andiamo con ordine: nel 2016 viene stipulato un accordo di gestione in concessione tra l’associazione Freetime e il Comune di Cannara riguardante il Teatro Thesorieri. A seguito di una nuova gara d’appalto, nel 2020 Freetime firma un contratto – rinnovabile dopo 3 anni e con valenza fino al 31 agosto 2023 – per la gestione del Thesorieri e dell’Auditorium San Sebastiano.
Fin dal suo insediamento, Freetime effettua autonomamente lavori di adeguamento di entrambi gli spazi.
Nel 2022, a fronte dell’ottimo servizio prestato, l’Amministrazione Comunale, presieduta dal Sindaco Fabrizio Gareggia,  intende offrire a Freetime la possibilità di creare un “pacchetto culturale” per il paese: nel nuovo accordo di concessione viene integrata anche la gestione dei servizi per il Museo archeologico Città di Cannara.

Un primo impasse si presenta nel 2018 quando, a stagione avviata, l’amministrazione contesta alcune scelte della direzione artistica del teatro. Impasse che si risolve con un periodo di proroga e con l’appoggio dell’allora, nonché attuale, Assessora alla cultura Silvana Pantaleoni. 
La collaborazione tra Freetime e Strabismi – da allora in poi sarà continuativa e stanziale – consente di ospitare al Thesorieri grandi nomi del panorama artistico nazionale, con risultati tali da convincere il Comune a confermare la gestione di Freetime fino al 2020. 
Cannara ha un teatro di 226 posti attivo, una stagione che poco ha da invidiare a ben più noti circuiti, un festival che apporta al territorio un’offerta culturale di rilievo e un importante indotto economico.
Tutto idilliaco. Fino a qui.

Nel gennaio del 2020 il Sindaco Gareggia convoca l’associazione Freetime illustrando un bando della Regione Umbria dedicato alla riqualificazione post Covid degli spazi. Il progetto candidato dal Comune di Cannara, che interessa il Teatro Thesorieri, vince il bando. I lavori che iniziano l’8 agosto 2022 con consegna prevista dopo 90 giorni, ovvero l’8 novembre 2022.
La riqualificazione risulterà ufficialmente terminata a giugno 2023 quando il teatro, in ristrutturazione per l’adeguamento imposto dalla diffusione pandemica, sarà riaperto con un’agibilità straordinaria, pur senza l’impianto di areazione previsto. Amaro paradosso.

Ma torniamo agli esordi del 2021.
È il 3 gennaio quando il Ministero della Cultura emette un Avviso pubblico per “migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei per un totale di 200.000.000,00 euro” di fondi PNRR. Il Comune di Cannara partecipa e vince anche il bando nazionale. Il Teatro Thesorieri sarà dunque al centro di un ulteriore e più consistente progetto di ristrutturazione.
Il 12 dicembre 2021, alla presenza dell’Assessora Pantaleoni, delle due associazioni e della cittadinanza, viene annunciata in conferenza stampa la chiusura del teatro e il conseguente avvio della ristrutturazione. 628 giorni dopo i lavori non risultano ancora iniziati.

Pur essendo legalmente indipendenti l’una dall’altra, e pur detenendo ruoli gestionali diversi negli spazi sopra elencati, Freetime e Strabismi sono le due associazioni che, lavorando a cottimo, hanno consentito, in quella piccola realtà dell’entroterra umbro che è Cannara, la nascita di un progetto culturale stabile e duraturo.
Le sorti d’utilizzo del Teatro Thesorieri, dunque, riguardano non solo Freetime che ne detiene la gestione ma anche Strabismi che collabora alla direzione artistica e che, già dalla prima edizione, vi programma gli spettacoli del festival.

È l’estate del 2022, il Thesorieri è ancora un cantiere a cielo aperto ma il Comune promette che a settembre il teatro sarà pronto: è lì che Strabismi Festival ospiterà i suoi artisti e le sue artiste. 
Il settembre del 2022 arriva e con esso l’VIII edizione di Strabismi Festival, interamente svolta presso l’Auditorium San Sebastiano  (con una platea di 50 posti contro i 226 del Thesorieri) – ancora una volta adibito a pubblico spettacolo previo autonomo investimento delle due associazioni culturali. Il teatro resta chiuso, la riapertura viene garantita a più riprese con continui slittamenti per tutto il 2023. Apertura a data da destinarsi. 

Tentativi di sopravvivenza 

Per continuare a garantire la sopravvivenza dei loro progetti culturali – oltre che la sussistenza dei lavoratori e delle lavoratrici –, e in risposta alla nebulosa che avvolge l’effettiva riapertura del Teatro Thesorieri, Freetime e Strabismi partecipano al bando regionale Sviluppumbria proponendo una stagione diffusa nei comuni limitrofi, in partenariato con le realtà culturali del territorio.
Oltre agli spettacoli, la stagione prevede tre festival: il Festival di Primavera, Overview – esperimenti organizzativi di un progetto artistico, il Festival Urvinum Hortense. Non potendo contare sull’utilizzo del teatro, i primi due festival vengono spostati rispettivamente a Bevagna e Foligno; il Festival Urvinum Hortense, invece, non sarà mai realizzato per le difficoltà economiche che gravano su Freetime, obbligata alla gestione di un teatro fantasma.

Agli esordi del 2023, assicurando la riapertura del Teatro Thesorieri in maggio, il Comune indice una riunione per riportare il Festival di Primavera da Bevagna a Cannara e per chiedere assistenza a Freetime e Strabismi nell’ospitalità di uno spettacolo della compagnia amatoriale del paese, in programma a giugno. No, i lavori – si badi bene: quelli di riqualificazione post Covid degli spazi, non quelli (mai iniziati) per migliorare l’efficienza energetica – sono lontani dall’esser terminati. L’amministrazione comunale, però, delibera per l’occasione un’agibilità temporanea ma non ne garantisce una ulteriore che consenta lo svolgimento della prossima edizione di Strabismi Festival.

Accordi e disaccordi 

Intanto, la crisi energetica causa un incontrollabile rincaro dei costi di gestione. Il contratto di gestione firmato nel 2016 e poi rinnovato nel 2020 – ad oggi rimasto invariato – prevede un contributo comunale per le spese di 5.000 euro, somma che a stento copre l’ammontare delle utenze. Freetime chiede una revisione del precedente accordo economico e delle tariffe di affitto presso terzi del Teatro Thesorieri.
L’amministrazione comunale acconsente idealmente e valuta la possibilità di un aumento del contributo.
Le associazioni tentano una nuova richiesta ufficiale di incontro e una nuova proposta da discutere, ma le elezioni politiche si avvicinano e le comunicazioni si diradano.

La situazione, già paradossale di per sé, si presta a un piano di lettura più profondo: come frequentemente rilevabile, la desertificazione culturale delle periferie ha interessato Cannara, con pochi sprazzi di vitalità, fino all’azione operata da Strabismi e Freetime. L’assenza di spazi e il corrispettivo annientamento di buona parte dell’offerta culturale arrecano dunque un doppio danno: da un lato, si crea un disservizio per la comunità locale a cui viene negata la possibilità di una fruizione alternativa al dilagante mainstream; dall’altro, viene minata la credibilità delle due stesse associazioni. 
La direzione artistica, responsabile in pectore della programmazione presso il teatro Thesorieri e presso il Festival Strabismi, sente allora il dovere di comunicare alla comunità artistica che il loro canale distributivo non è più aperto. Una grossa perdita per il settore tutto, se consideriamo che le due realtà riservano la quasi totalità della propria programmazione e del proprio investimento produttivo al teatro under 35. L’annuncio viene dato tramite una lettera aperta, diffusa a mezzo social:

[…] Riteniamo che sia il momento di un chiarimento necessario rispetto alla vaghezza con cui siamo stati costretti a rispondere alle varie richieste di programmazione, che deriva da una situazione completamente al di là del nostro controllo e della nostra volontà: il Teatro Thesorieri Cannara è al momento chiuso per lavori (che dovranno servire a renderlo più efficiente) e non sappiamo quando rientreremo in possesso dello spazio.

Non possiamo fare altro che dichiararvi la semplice verità della situazione, abbiamo temporeggiato un po’ nel farlo cercando di sapere quali sarebbero state le tempistiche per la riapertura, ma purtroppo non sappiamo nulla di certo. 
Ecco il pomo della discordia: la riapertura annunciata viene contraddetta dalla lettera firmata da Strabismi e Freetime.
È vero, a onor di cronaca, che il 17 e il 18 giugno 2023 il Thesorieri viene riaperto con l’agibilità straordinaria; dal 19 giugno, però, torna a essere chiuso al pubblico.
Tra comunicazioni ufficiali e private, si ricorda che il contratto di gestione è in scadenza il 31 agosto 2023. Sottotesto: il teatro non sarà più gestito da Freetime, il Comune tornerà a disporne fino a successiva attribuzione.

Epilogo

Freetime e Strabismi raccontano la situazione attraverso i propri canali social. La risposta della comunità è fragorosa e il 9 giugno il Sindaco Gareggia convoca  le associazioni per un incontro. 
Sembra sopraggiungere una tregua distensiva con l’espressa volontà di proseguire la collaborazione con Freetime, rinnovando l’accordo di gestione ma senza garantire una data di riapertura del teatro. L’amministrazione si riserva di far pervenire all’associazione una proposta per la revisione delle condizioni economiche. 

Tutto tace fino all’11 agosto scorso, quando l’Ufficio Cultura del Comune di Cannara invia una PEC dichiarando che non ci sono i criteri per la rinegoziazione dei termini economici del contratto di affidamento della struttura a Freetime. All’associazione viene chiesto di manifestare l’interesse a continuare a occuparsi della gestione del Teatro Thesorieri, a fronte di un accordo economico rimasto invariato dal 2016.
Da allora il mondo è cambiato un po’ e con esso anche il mercato.

La soppressione degli spazi è la punta dell’iceberg del danno progettuale ed economico che Strabismi e Freetime stanno subendo. Il Festival Strabismi, che dal 27 al 30 settembre 2023 inaugurerà la sua IX edizione, si terrà in versione ridotta grazie all’ospitalità del Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi. La programmazione passa da 8 a 4 giornate, con la presenza di 4 compagnie under 35 selezionate da bando, invece di 6. Non saranno organizzati i laboratori formativi, non si terranno i talk con gli artisti aperti al pubblico.

Che ne sarà di Freetime e di Strabismi? E che ne sarà di quasi un decennio di bonifica culturale di un territorio che rischia di tornare a essere la meta di un turismo enogastronomico “usa e getta”?
Ecco perché raccontare il caso del Teatro Thesorieri di Cannara non è un esercizio di lamentatio. Si tratta di dare voce alla delusione di chi investe la propria professionalità nella crescita culturale di un luogo e di una comunità, cercando strenuamente di diradare la nebbia dell’incertezza che tutto inghiotte e tutto fa sparire. 
E se la politica locale è il riflesso della politica nazionale, ancor più dovremmo preoccuparci tutte e tutti di trattare la Cultura come un diritto inalienabile, pretendendo che sia lo Stato stesso a proteggerla dal mero stupro propagandistico. 

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