Il Teatro Regio di Parma compie 190 anni

Mag 13, 2019

Il 16 maggio 1829, con l’opera Zaira, composta per l’occasione da Vincenzo Bellini, Maria Luigia inaugurò a Parma il Nuovo Teatro Ducale, che la duchessa volle donare alla città. Dopo 190 anni, il Teatro Regio di Parma festeggia, giovedì 16 e sabato 25 maggio, con giochi, visite speciali e incontri aperti a chi vorrà ammirarne l’immutata bellezza e scoprire aneddoti e curiosità dei suoi quasi due secoli di storia.

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Il Regio ha vissuto e accompagnato le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la produzione operistica italiana e internazionale, mantenendo al contempo la capacità di interpretare un ruolo propulsivo per lo sviluppo culturale e sociale del suo territorio e della sua comunità. Tra i vari appuntamenti, la serata inaugurale del Nuovo Teatro Ducale sarà rievocata in un incontro, nel Ridotto del teatro giovedì 16 alle 17. La conversazione sarà impreziosita dall’esecuzione dal vivo di alcuni brani tratti dall’opera Zaira. La sala resterà poi aperta per visite gratuite fino alle 19.

LA STORIA:

La duchessa Maria Luisa (del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla), sostenitrice della grande tradizione musicale, decise che il teatro Farnese era inadeguato alle esigenze della città. Nacque così, sul terreno già appartenuto al monastero di S. Alessandro e su progetto dell’architetto di corte Nicola Bettoli, il Nuovo Ducale Teatro, da 1.800 posti, la cui costruzione, che costò 1.190.664 lire, iniziò nel 1821 e si concluse dopo otto anni, nel 1829. Una scalinata porta alla Sala del Ridotto, dov’era il trono di Maria Luigia, che poteva accedervi direttamente dalle stanze del Palazzo Ducale. Fu inaugurato con scarso successo il 16 maggio 1829, in presenza della Duchessa, con l’opera lirica Zaira, appositamente composta da Vincenzo Bellini. Nel 1853 vennero attuate da Carlo III di Parma delle opere di rifacimento, affidate a Girolamo Magnani. Nello stesso periodo, con la presentazione del rinnovamento del teatro, venne inaugurato il lampadario che è tuttora in uso ed insieme ad esso anche il sistema di illuminazione a gas che sostituì il sistema con candele e lampade ad olio (l’elettricità arrivò solo nel 1890).

Nell’Ottocento la sala grande del teatro presentava delle sostanziali differenze rispetto alla struttura attuale: il palcoscenico si spingeva per qualche metro all’interno della sala nel luogo che è indicato come ‘proscenio’ che oggi è riservato all’orchestra, che a quel tempo occupava la zona designata per le prime file della platea. Nel 1847, con la morte di Maria Luigia e con il passaggio sotto il ducato dei Borbone, il teatro cambia nome, nel 1849 Teatro Reale e poi dal 1860 Teatro Regio. Fin dal Seicento i teatri erano stati per le città italiane motivo di onore e prestigio, oltre che strumenti culturali per il bene della società, ma dalla seconda metà dell’Ottocento vennero considerati un lusso non accettabile economicamente dalla comunità, perciò nel 1868 il Teatro Regio, fino ad allora proprietà dello Stato Nazionale (dal 1860), fu ceduto al Comune di Parma. Insieme ad esso vennero temporaneamente chiusi altri teatri molto importanti tra i quali la Scala di Milano (nelle stagioni dal 1892 al 1894), infatti era molto difficoltoso per i comuni il sostenimento di spese che neppure lo Stato era stato in grado di mantenere. Ma i cittadini parmigiani riuscirono grazie ad un referendum a far riaprire il Teatro Regio per la stagione del 1894-1895.

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