TITOLO TESI > Il teatro genealogico di Tindaro Granata: istantanee di Sicilia in Antropolaroid
ISTITUTO > Università Degli Studi di Catania – Corso di Laurea Triennale in Lettere
AUTRICE > Doriana Giudice
INTRODUZIONE DELL’AUTRICE
Da studentessa di Lettere e da appassionata di teatro quale sono, non potevo non decidere di inquadrare il mio elaborato finale nell’ambito della storia del teatro e dello spettacolo. Da siciliana e da amante della mia terra non poteva che esaltarmi l’idea di incentrare la mia tesi su un attore, drammaturgo e regista teatrale contemporaneo e siciliano come Tindaro Granata. Obiettivo dello scritto, infatti, è quello di analizzare lo spettacolo che sancisce il suo vero e proprio esordio teatrale, ossia Antropolaroid, del quale mi sono innamorata sia alla prima lettura del testo che alla visione del video integrale dello spettacolo.
Prima di concentrarmi sull’analisi vera e propria dello spettacolo, dedicherò il primo capitolo all’illustrazione di un profilo biografico e artistico dell’attore di formazione non accademica, che comprende il suo curriculum sia da interprete che da regista in modo tale da poterlo inquadrare e contestualizzare all’interno del panorama teatrale contemporaneo. In questo, sono stata facilitata dall’intervista che ho avuto il piacere di poter fare personalmente a Granata e che qui riporto nella sua interezza, per dare risalto alla spontaneità con la quale egli ha intrattenuto la nostra chiacchierata e che vuole regalare – attraverso l’umiltà e la simpatia che contraddistinguono Tindaro – curiosità sulla sua persona, sul suo mestiere e sulle sue opere teatrali.
Procederò nel secondo capitolo, corpo centrale del mio lavoro, con un’attenta e dettagliata analisi del testo che sviscera la trama di Antropolaroid: una trascinante epopea familiare redatta in un siciliano di grande immediatezza e comprensibilità con Granata in scena – tutto solo – che incarna, uno per uno, tutti i personaggi del suo albero genealogico. Lo spettacolo assume i connotati di una fotografia di una famiglia siciliana, una polaroid umana che si snoda attraverso la voce e il corpo di Tindaro Granata che interpreta, così facendo, personaggi femminili, maschili e di diversa età che verranno opportunamente presentati nel corso dell’analisi. Inoltre, verranno illustrati i numerosi riconoscimenti teatrali che Tindaro ha vinto grazie a questa pièce e verrà dato risalto all’utilizzo di un dialetto siciliano onomatopeico ed arcaico che rendono Antropolaroid così originale.
Nel terzo e ultimo capitolo, infine, mi soffermerò sull’analisi dello spettacolo, ponendo attenzione alla straordinaria capacità affabulatoria dell’attore, al suo trasformismo mimico e alla sua gestualità ed espressività. Verranno analizzati anche gli elementi dello spazio scenico: l’utilizzo della luce, della musica e dei pochi oggetti di scena che rendono, il corpo e la voce dell’attore, i protagonisti indiscussi dello spettacolo.
Scopo ultimo dell’elaborato finale sarà, quindi, quello di far conoscere l’opera di un’artista contemporaneo emergente ma già pluripremiato che, ad oggi, vanta la bellezza di tre pièce che lo vedono protagonista come autore, come interprete e come regista: oltre ad Antropolaroid del 2011, Tindaro Granata ha scritto, infatti, anche altre due opere teatrali: Invidiatemi come io ho invidiato voi nel 2013 e Geppetto e Geppetto nel 2016.
Ho deciso, quindi, di dedicare il mio elaborato finale alla figura di Tindaro Granata e nello specifico ad Antropolaroid, perché sono convinta che questo talento siciliano vada conosciuto e riconosciuto in tutta Italia, ma soprattutto nella nostra Sicilia, per renderci orgogliosi della nostra terra e dei talenti che ci regala.
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Doriana Giudice, classe ‘92, nasce a Catania ed incontra per la prima volta la parola ‘teatro’ a 6 anni. Da sempre innamorata delle parole e dell’arte in ogni sua forma pensa bene di intrecciare il suo percorso artistico di attrice a quello accademico di studiosa dei corsi di Laurea di Lettere Moderne e di Filologia Moderna. Frequenta, così, dapprima il laboratorio di recitazione di Lucia Sardo e Marcello Cappelli e poi si diploma presso la “Buio in sala – acting school”, la scuola biennale di recitazione diretta da Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi; due realtà che le offrono l’opportunità di poter studiare recitazione, dizione e canto con diversi professionisti e, soprattutto, di calcare le scene in diversi spettacoli teatrali per adulti e per bambini. Parallelamente consegue entrambi i titoli di Laurea, presso l’Università degli Studi di Catania, con il massimo dei voti ed incentra, entrambe le tesi, in ambito drammaturgico contemporaneo.
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