Il primo rapporto annuale dell’osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura

Dic 11, 2022

L’Osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura si è insediato il 24 novembre 2021. Si tratta di un’esperienza totalmente inedita per il nostro Paese e del secondo organismo europeo su questo tema. Il ritardo nell’affrontare in maniera sistemica e continuativa il fenomeno del gender gap nella cultura è infatti un problema che riguarda l’intera Unione europea. L’esperienza a cui il Ministero della Cultura ha dato vita, con un decreto del ministro Dario Franceschini e concepito sin da subito come uno strumento al servizio delle Istituzioni, trae ispirazione dal modello francese, l’unico esempio attualmente presente nel Vecchio Continente.

In estrema sintesi, l’Osservatorio italiano ha innanzitutto audito numerose realtà pubbliche e private del mondo culturale italiano per avviare una ricognizione dei dati che queste associazioni, enti, istituzioni avevano già immagazzinato nel loro lavoro di ricerca. Ha inoltre promosso la sottoscrizione di un Protocollo tra il Ministero della Cultura e l’Istat, coinvolgendo l’Istituto in un percorso pluriennale di elaborazione e analisi metodologicamente utile alla comparazione dei dati nel tempo. Il principio alla base del lavoro di un Osservatorio su questi temi richiede infatti stabilità della raccolta e comparabilità dei dati da un anno all’altro. Pertanto il perimetro dell’analisi deve rimanere stabile, tanto nella definizione quanto nelle modalità di raccolta dei dati.

Il 22 novembre 2022 è stato reso pubblico il primo rapporto dell’Osservatorio con un focus sull’audiovisivo, terreno preponderante della ricerca del primo anno. Attraverso le audizioni e una prima analisi dei numeri raccolti emergono dati e circostanze certamente utili innanzitutto per le istituzioni e il MiC ma anche per gli operatori della cultura a ogni livello.

Secondo quanto emerge dallo studio, risulta rilevante il gender gap nel mondo del cinema e dell’audiovisivo nel nostro Paese. È di uno a dieci, infatti, il rapporto tra le donne e gli uomini nella regia dei lungometraggi, sono circa il 25% le donne nella sceneggiatura, nel montaggio e nella produzione e sono tra il 10 e il 16% le donne che sul set si occupano di fotografia, musica ed effetti speciali. Le donne sono in maggioranza soltanto nel trucco (73%), nella scenografia (58%) e nei costumi (82%).

Per il ministro Gennaro Sangiuliano, “Il rapporto è uno strumento interessante e offre uno spunto innovativo di analisi sul fenomeno del gender gap nella cultura. Bisogna lavorare per mantenere sempre alta l’attenzione su questi temi”.

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