Il bambino dalle orecchie grandi. Insieme fuori dal mondo

Apr 17, 2025

A Leonardo e Maddalena bastano pochi secondi per far calare nella sala dello Spazio Diamante un silenzio carico di disagio: Il bambino dalle orecchie grandi si apre con un vivido e dettagliato resoconto del brutale omicidio di una donna, fatta a pezzi e chiusa in uno zaino dall’uomo. L’incredibile coincidenza con i recenti fatti della cronaca nera di Roma lascia a bocca aperta e, sebbene non ci voglia molto prima che diventi chiaro che il protagonista sta solo riportando alla donna appena conosciuta quello che ha sognato quella notte, apre in un secondo un’imprevista chiave di lettura, di certo fuorviante rispetto all’evoluzione della pièce di Teatrodilina, ma che introduce con efficacia il pubblico alla sensazione di straniamento che segnerà lo spettacolo nella sua interezza.  

Ci troviamo all’interno della casa della ragazza, una scenografia minimale fatta di cubi che fungono da tavoli ricoperti da oggetti e sparsi nel salotto. I due attori indossano vestiti antiquati dai colori smorti come l’anima dei personaggi che, almeno all’apparenza, non si accende e non si lascia trasportare con facilità in slanci passionali. L’imbarazzo e la freddezza mostrati da Leonardo Maddalena e da Anna Bellato, che interpreta la controparte femminile nella coppia in procinto di formarsi, l’atmosfera appena riscaldata da timidi sorrisi, gli argomenti di conversazione inconsistenti e spesso fuori luogo rendono bene l’imbarazzo che contraddistingue i primi giorni o mesi di una relazione. Ma mano a mano che la conoscenza tra i due progredisce, l’impaccio e la mancanza di comunicazione tra questi bizzarri personaggi nevrotici e repressi sembrano solo aumentare.  

È a questo punto che nasce nella coppia il sospetto di essere finiti insieme per caso, di essere stati attratti quel giorno alla pensilina dell’autobus ognuno dalle orecchie troppo grandi dell’altra, unico elemento che li accomuna: quel dettaglio privo di significato potrebbe aver fatto prendere alle cose una piega diversa, imprevista, sbagliata. La riflessione su casualità e destino è uno dei pochi argomenti chiari, definiti ad emergere nel marasma di considerazioni e ostentazioni maniacali che aggiungono tensione nella coppia. La donna è infatti convinta di aver già incontrato quell’uomo misurato e forse un po’ noioso in una vita precedente

Quella che poteva apparire nelle prime scene la rappresentazione realistica, forse caricaturizzata appena per esigenze comiche, di una comune storia d’amore acquisisce ben presto, nella drammaturgia di Francesco Lagi, i tratti del teatro dell’assurdo. Non si tratta più solo di portare sul palcoscenico l’elemento ricorrente del racconto onirica – come il sogno raccontato dalla protagonista di cui è protagonista il bambino con le orecchie grandi che dà il nome allo spettacolo, con ogni probabilità il futuro, ipotetico figlio della coppia – ma di mostrare, ad esempio, i due innamorati che si alternano, di comune accordo, nel fingersi morti suicidi per capire quale effetto quella perdita avrebbe nel proprio animo, per sincerarsi della forza dell’amore, salvo poi realizzare che anche per loro è impossibile credere fino in fondo nella farsa di cui erano già a conoscenza. 

orecchie
© Loris Zambelli

Questa sensazione corrisponde alla contemporanea impossibilità di un’empatia reale da parte del pubblico nei confronti dei protagonisti e di quei loro problemi così lontani da ciò che potremmo vivere ogni giorno, come la fissazione dell’uomo per il cibo di colore viola o i suoi sforzi nel mettere insieme una compilation di rumori di oggetti che si rompono, sforzi a cui lei si oppone perchè vorrebbe invece vorrebbe sentire il suono “delle cose che si aggiustano”

È solo quando la tendenza della donna a non rimettere i tappi ai barattoli fa esplodere l’uomo in un attacco di rabbia incontrollato che lo porta a distruggere una stanza che la sensazione di insicurezza generata dalle prime batture torna con prepotenza sul palco e in sala. Il bambino dalle orecchie grandi si chiude senza un lieto fine per questo nuovo amore, ma con un nuovo inizio: la storia si riavvolge e ricomincia da capo, come in quel tanto millantato incontro in una vita passata in cui le cose si sono svolte allo stesso modo, solo a parti invertite.  

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