Angela Isadora Duncan nata a San Francisco il 27 maggio 1877 è considerata la fondatrice della “danza moderna”. La danza era la sua religione: una danza che fluisse liberamente da un movimento spontaneo, basato sul ritmo della natura, così come lo intendevano gli antichi Greci. L’immagine emblematica di questo movimento, che Isadora cercava di riprodurre nelle sue danze, era l’onda:
l’andamento su cui si muovono il suono e la luce, una linea ininterrotta che simboleggia la ciclicità e l’energia della natura, che continuamente si rigenera.
Le sue idee e i suoi spettacoli erano ispirati all’Antichità e al Rinascimento, in cui si esibiva scalza con i capelli sciolti e avvolta in veli fluttuanti, che ebbero ben presto grande successo in tutta Europa.
A Berlino, nel 1903, tenne una famosa conferenza sulla danza del futuro, ritenuta una sorta di manifesto della danza moderna. Dopo aver riempito i più importanti teatri di tutte le capitali d’Europa, partì per una tournée a San Pietroburgo, che ebbe grandi ripercussioni nel mondo del balletto russo; e infatti lo stesso Diaghilev, il mitico fondatore dei Ballets Russes, dichiarò che era stata Isadora a indicargli la via da intraprendere.
Aveva una spiccata vocazione pedagogica ed era convinta che l’artificiosità del balletto classico fosse contraria allo sviluppo armonico delle fanciulle, sentiva l’insegnamento come una missione. Fondò varie scuole: due in Germania, una a Parigi, che fu costretta a chiudere quasi subito per lo scoppio della prima guerra mondiale. Proseguirono l’opera di diffusione delle sue teorie le sue prime allieve, che Isadora aveva adottato ufficialmente: Anna, Theresa, Irma, Lisa, Gretel ed Erika, le cosiddette “Isadorables”.
Isadora voleva «una danza che fosse, attraverso i movimenti del corpo, espressione divina dello Spirito umano».
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