FESTIVAL TORINODANZA 2017: presentata la programmazione

Lug 13, 2017

L’edizione 2017 del Festival Torinodanza – programmata dal 12 settembre al 1° dicembre – propone un cartellone ricco e affascinante e si configura in particolare come un mosaico di quegli stili e di quegli artisti che precedono il contemporaneo e ne costituiscono il fondamento. Per raccontare la dimensione artistica di questo festival è sufficiente citare i nomi di alcuni coreografi: Angelin Preljocaj, Jiří Kylián, Hans van Manen, Lucinda Childs, Trisha Brown, Ohad Naharin, Nacho Duato, Hofesh Shechter, Emio Greco, Sharon Eyal, Gai Behar, nonché la prima assoluta di due creazioni di Aterballetto (ancora Shechter e Cristiana Morganti) e la serata dedicata ai premiati dalla rivista Danza&Danza. Non manca naturalmente lo spazio per gli stili più visionari e ibridi: da Philippe Decouflé a Serge Aimé Coulibaly; agli incontri tra giocoleria e danza, con il Collectif Petit Travers, oltre all’astro nascente del circo contemporaneo, Clément Dazin. Candoco Dance Company ci porterà poi nello straordinario universo della danza d’autore interpretata grazie ad abilità diverse e il festival farà un’incursione in Spagna con la compagnia Mal Pelo. Torinodanza, come di consueto, dedica spazio ai giovani talenti italiani, e quest’anno coprodurrà due artisti davvero interessanti: Daniele Albanese e Annamaria Ajmone.

Torinodanza 2017 offre al pubblico un ventaglio di proposte artistiche originali, multidisciplinari e dall’alto profilo qualitativo: saranno 24 spettacoli, 28 rappresentazioni, 9 fra prime nazionali e assolute, 4 coproduzioni, 15 compagnie ospitate provenienti da 7 diverse nazioni (Burkina Faso, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna) a dar vita alla nuova edizione del festival che, dal 2009, è organizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

Intervento di Gigi Cristoforetti, direttore artistico Torinodanza festival:

<< Quest’anno il tema del rapporto di Torinodanza con la Città, con i pubblici e con tutti coloro che lo seguono e sostengono è particolarmente significativo. È infatti un momento di passaggio verso una nuova direzione e progettualità, sempre nelle mani brillanti e capaci del Teatro Stabile di Torino. Al tempo stesso è una sintesi di tutti i temi che lo hanno attraversato in questi ultimi anni. Torinodanza ha sempre cercato di non limitare la propria identità ad un gusto piuttosto che ad uno stile, e si è posto l’obiettivo di portare in scena dimensioni diverse della danza del nostro tempo. Per accompagnare in teatro pubblici diversi, generazioni e passioni differenti. In una fase storica nella quale la diversità è solo uno slogan e le convivenze sono spesso difficili, questo festival esprime un punto di incontro davvero aperto. Non solo sotto l’aspetto geografico – con artisti che provengono da mondi distanti – ma soprattutto sotto il profilo culturale, mescolando sofisticate ricerche espressive con un soffio di classicismo e con visionarie esplosioni spettacolari. Ed è un’apertura anche temporale, con il recupero di un repertorio del passato, al quale offriamo uno spazio ogni anno più rilevante. Sempre meno ci interessano le novità in quanto tali, sempre più siamo alla ricerca di spettacoli che possano costituire una tappa importante nella crescita culturale di uno spettatore curioso, insoddisfatto da ogni routine, assetato di bellezza. Ecco il punto di incontro che immaginiamo accomuni il nostro pubblico così composito. In questi anni è sempre più evidente che termini come “popolo” in politica, o “pubblico” nello spettacolo dal vivo, significano poco. La nostra società è un calderone di aspirazioni e gusti frammentati e individuali, ma ugualmente legittimi.

Per rivolgerci a tutti, abbiamo sviluppato un’identità cangiante e costante al tempo stesso; ma cerchiamo anche di offrire ad ogni edizione un “colore” particolare, o anche più d’uno. Sorte di piste che attraversano il festival, per la soddisfazione di chi condivide proprio quel gusto, ma anche per favorire ogni anno un incontro approfondito con diversi generi di danza.

Nel 2017 ci siamo sforzati di comporre un mosaico abbastanza ricco e curioso di quegli stili e di quegli artisti che precedono il contemporaneo – inteso in senso stretto. Ne costituiscono il fondamento, hanno guidato una fase storica e creativa, e mantengono la propria riconoscibilità. E magari hanno offerto alla storia della danza tappe importanti, se non dei capolavori. Non è un caso se Torinodanza ha scelto una dimensione verticale, estesa nel tempo passato, e non solo orizzontale. Crediamo che così si possano più facilmente tessere dei fili e avvicinare alla stessa proposta persone e generazioni diverse. La conoscenza e la passione per un linguaggio non possono nutrirsi solo grazie alla contemporaneità, e neppure alla tradizione, ma devono poterle cogliere simultaneamente. >>

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