INTRODUZIONE AL TESTO DELL’ AUTORE:
“I tre lati dell’assurdo” è un testo teatrale suddiviso in sette macro-scene che raccontano, in maniera spietata, l’essenza concreta delle nostre interrelazioni, la condizione umana senza filtri, in due parole: che niente ha senso.
Questo testo è la summa di diversi anni di sperimentazione dell’autore, alla ricerca di un nuovo linguaggio teatrale fondato su mondi verosimili, che vivono di proprie regole che alterano il senso complessivo delle cose che ci accadono quotidianamente: immersi come siamo nel mondo “reale” siamo assoggettati e sottomessi alle regole del buon senso e della consequenzialità. Nel testo le situazioni vivono il deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e un rifiuto quasi totale del linguaggio logico. La successione degli eventi, legati fra loro da una labile e fragile traccia apparentemente senza alcun significato, diviene il cardine degli episodi che lasciano interdetti, fanno sorridere e riflettere: il tutto ci restituisce la radiografia dell’animo umano al di sopra delle nostre sovrastrutture, “noi” spogliati dal senso comune.
L’obiettivo è quello ambizioso di presentare una proposta teatrale vera, portare sul palco una nuova prospettiva di “teatro dell’assurdo” mantenendone i canoni primitivi e sovvertendone la struttura tradizionale in cui trama di eventi, concatenazione e scioglimento degli stessi diventano, in questo caso, fondamentali. I sette episodi fanno parte di un vastissimo repertorio di sketch “assurdi” del trio che prendono ispirazione dai classici Ionesco e Beckett, citano Durrenmatt e Shakespeare passando per il timbro irrazionale e contraddittorio del “circo volante” dei Monty Python.
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LORENZO CAMMISA:
Regista, sceneggiatore, attore e scenografo. Laureato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli ha conseguito il diploma d’attore all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Le Maschere per poi studiare Regia Cinematografica alla Scuola di Cinema Pigrecoemme. Lavora come scenografo per le rassegne teatrali “Museum” accanto a registi come Renato Carpentieri e Lello Serao per poi diventare punto di riferimento della compagnia del Teatro Le Maschere come scenografo, attore e primo aiuto alla regia di Nunzio Zuzio. Comincia un forte sodalizio nell’ambito cinematografico con Angelo e Giuseppe Capasso di cui è scenografo e primo aiuto alla regia per “Terrible Truth”. Realizza le scene per lo spettacolo “Edith Piaf – lo spettacolo” con Daniela Fiorentino.
Ottiene una prima importante consacrazione come sceneggiatore scrivendo, con Angelo e Giuseppe Capasso, “108.1 FM Radio” interpretato da Dario Biancone e Fabrizio Monaldi, cortometraggio indipendente che vince numerosi premi nei migliori festival internazionali e una nomination come “Miglior Film Straniero” a CANNES IN A VAN nel 2012. L’esordio alla regia è con “Moon of Alabama”, premiato come “MIGLIOR OPERA PRIMA” al XXX ROUND FILM FESTIVAL.
Continua ad essere co-sceneggiatore e aiuto-regia dei fratelli Capasso per “Silence”, episodio del lungometraggio “P.O.E. Poetry of Eerie”. “Silence” vince diversi premi tra cui “MIGLIOR FILM STRANIERO” al “15th MINUTES OF FAME FILM FESTIVAL” a Hollywood nel 2012.
Il suo secondo lavoro da regista, “La Rapina” – con Giuseppe De Rosa e Giovanni Antinolfi – diventa un habitué dei maggiori festival italiani ed ha un seguito importante anche oltre i confini nazionali (in onda su Coming Soon Television nel contenitore “Short Stories” e su iLike TV nel programma “ShortBuster”- “MIGLIOR FILM” al “CORTO DINO DE LAURENTIIS FILM FESTIVAL” nel 2012 ed è proiettato alla New York University per la rassegna “41° PARALLELO”).
Si occupa di video arte – collabora ed espone per “VUOTOCICLO” rassegna di arte e nuove tecnologie al PAN, organizzata da Agata Chiusano e UNISOB – e di produzione di videoclip musicali – ha scritto e diretto “Kill the Killers” primo singolo del secondo album dei THE COLLETTIVO e “Vivo così”, singolo di debutto dei DIVERSAMENTE ROSSI, con Antonello Cossia (MIGLIOR VIDEOCLIP “VISIONI CORTE 2013”) oltre che a “Un’altra estate” e “Misteriosamente” per Enzo Gragnaniello e Raiz. È l’aiuto regia per “Alone” dei fratelli Capasso, episodio del lungometraggio “P.O.E. Project of Evil” premiato come “MIGLIOR FILM” al “FANTAFESTIVAL “2013”. “Vita di Vì” di cui è sceneggiatore, regista e interprete, arriva in finale al festival “L’immagine del Suono” indetto da Cinevox. Nell’ultimo anno scrive e gira con Giovanni Del Prete “Circle”, cortometraggio musicale con Simona de Rosa e Dominic Chianese (Il Padrino, I Soprano) e si occupa della regia del videoclip “Happines is a loaded gun” degli australiani Leaf Crown. Per il teatro, scrive, dirige e interpreta “Bisturi” vincitore del concorso UP2U! indetto da La Stampa. “Gradito a me” è arrivato al secondo posto nel concorso nazionale per corti teatrali del Teatro San Prospero di Reggio Emilia nel 2015 e inserito nella rassegna “Autori sul comò” del Teatro Lo Spazio di Roma con diverse date nello stesso anno.
Lavora come copywriter per l’agenzia di comunicazione Safari ed è docente di cinema, teatro e comunicazione presso VisiOnAir, agenzia leader nel settore dell’alternanza scuola-lavoro. Tra le altre cose lavora come insegnante di recitazione, operatore camera, disegnatore di storyboard e montatore.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.