DRAMMATURGIA: Candy, memorie di una lavatrice di Iris Basilicata

Ott 22, 2020

Candy
Candy, memorie di una lavatrice – Ph Flavio Bruno

Introduzione al testo

Nuova lavatrice lanciata sul mercato, 11 morti e 17 feriti!

Un polveroso capanno degli attrezzi nelle campagne del ragusano. Candy, maldestro e dolce elettrodomestico di classe A++, studia per diventare la miglior lavatrice d’Italia. Candy è un elettrodomestico fiero di esserlo: nella sua apparente e solitaria quadritudine è l’analista della stramba famiglia in cui vive. La sua vita Candy viene scossa dall’arrivo di una nuova coinquilina: Elena Biru, nome di fantasia di una giovane rumena addetta alla raccolta dei pomodori delle serre del Padrone e presentata come un vero e proprio oggetto dalle altissime caratteristiche e competenze. Così Candy tra una centrifuga e l’altra diviene custode dei segreti più reconditi, schifosi ed inconfessabili della casa. Ma uno è più inconfessabile di tutti. Nel 2014 il settimanale L’Espresso pubblicò una inchiesta su oltre cinquemila donne rumene schiavizzate nei campi di Ragusa ed impiegate come braccianti sottopagate per la raccolta dei pomodori. Alcuni anni più tardi, nel 2017 un ulteriore articolo riportava la notizia di braccianti letteralmente imprigionate e soggiogate dai padroni delle serre agricole. Nulla era dunque cambiato. È stato così che ho sentito l’esigenza di scrivere un testo su ciò che stava accadendo. L’omertà, il concetto di padre padrone, la supremazia e la vittoria dell’uomo sulle debolezze umane sono racchiuse in una serie di storie raccolte da Stefania Prandi nel suo libro “Oro rosso”, preziosissima fonte di cui mi sono servita per la stesura del testo. Molte di queste donne hanno deciso di uscire allo scoperto interrompendo il loro silenzio e rendendo pubblici gli orrori e i soprusi a cui sono costrette tuttora a sottostare.

A tutte le lavatrici. A tutte le Elene. 

Leggi il testo di Candy, memorie di una lavatrice 
−schifosamente tratto da storie vere e mai lavate di Iris Basilicata

Biografia di Iris Basilicata

Si diploma nel 2012 come attrice ed aiutoregista presso la scuola Internazionale Circo a Vapore di Roma. Nel 2019 consegue il master in drammaturgia presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Segue numerosi workshop di recitazione con Massimiliano Farau, Filippo Gili, Pier Paolo Sepe, Michael Margotta e Riccardo Vannuccini. Dal 2017 collabora con l’associazione culturale Artestudio Teatro partecipando a diversi laboratori come conduttrice sul territorio laziale in diverse carceri, centri di igiene mentali e centri accoglienza per rifugiati. Con Artestudio Teatro lavora come attrice in progetti sia italiani che esteri. Nel 2018 vince l’XI edizione del premio Giovani Realtà del Teatro per la sezione monologhi con il testo Candy, memorie di una lavatrice – schifosamente tratto da storie vere e mai lavate

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