In qualità di professionisti e professioniste attive negli ambiti dell’educazione teatrale, della comunicazione, del giornalismo e della critica, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per quanto avvenuto nella giornata di ieri, 19 giugno 2025, con le dimissioni di parte della Commissione Consultiva Teatro del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (FNSV), in particolare di tutti i componenti designati dalla Conferenza Unificata in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’UPI e dell’ANCI.
Le motivazioni che hanno condotto a queste dimissioni, come emerso dalle dichiarazioni pubbliche, non riguardano divergenze sul merito dei progetti o sulla qualità dei processi e dei percorsi valutati, ma sono connesse a questioni di metodo che appaiono determinate da logiche di appartenenza a schieramenti e rischiano di compromettere i meccanismi dialettici alla base del confronto politico.
Riteniamo che tali principi e tali modalità non possano e non debbano orientare scelte dalle quali dipendono la sopravvivenza di numerose organizzazioni e il destino professionale di centinaia di lavoratrici e lavoratori del settore.
Non possiamo dimenticare, infatti, che la notizia giunge a pochi giorni dalla pubblicazione dei Decreti di ammissione al triennio 2025-27 per il settore Danza, i cui esiti e i correlati impatti generano allarme e sconcerto per il metodo, oltre che per gli esiti.
Dal nostro osservatorio sottolineiamo con fermezza come ogni processo di valutazione in materia di politica culturale debba fondarsi prioritariamente sull’autonomia di giudizio, la trasparenza e la competenza, al di là della adesione a qualsiasi partito politico, nel rispetto tanto delle funzioni consultive delle Commissioni quanto del mandato di accordato alla rappresentanza politica.
In questo momento, la Commissione Teatro non dispone della totalità dei suoi componenti e in particolare della rappresentanza espressa dagli enti locali.
Chiediamo perciò un ripristino di metodi di lavoro sollevati da ogni appartenenza o pressione politica e di principi di valutazione liberi da ogni vincolo che non sia determinato altro che dalle specifiche competenze dei commissari, restituendo credibilità e serenità al processo di esame delle domande. Rivolgiamo un appello al Ministro affinché si adoperi in tal senso, respingendo le dimissioni dei commissari.
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