L’artista
Nato nel 1980, Alexander Whitley è un danzatore e coreografo londinese, direttore della Alexander Whitley Dance Company. Si diploma alla Royal Ballet School ma viene ben presto folgorato dalla danza contemporanea, che gli permetterà di fare esperienza con compagnie quali la Rambert, la Michael Clark Company, la Sydney Dance Company e la Wayne McGregor Random Dance. In qualità di coreografo, cura i lavori di alcuni tra i nomi di spicco della danza contemporanea inglese come Balletboyz e Candoco, riservando però solo alla sua compagnia il compito di testare i limiti della danza dal vivo. La AWDC nasce infatti nel 2014 in risposta alle nuove possibilità creative offerte dalle nuove tecnologie digitali e le pratiche interdisciplinari che ne possono derivare. L’intenzione è quella di indagare la rilevanza del movimento attraverso i vari media, usando la tecnologia digitale come strumento di coinvolgimento profondo del pubblico. Lavora sul concetto di presenza e accessibilità dell’opera d’arte nei confronti di spettatori che possano effettivamente partecipare alla stessa esperienza anche se molto distanti tra loro. All’inizio del lockdown nel Marzo 2020, per l’appunto, Whitley inizia a lavorare a un database, che più tardi diventerà il progetto Digital Body, di sequenze di danza realizzate usando la tecnologia di Motion-Capture, rendendo il lavoro disponibile gratuitamente per tutti i digital artist che volessero usufruirne.
L’opera
Il progetto Digital Body esplora come il movimento umano possa essere rappresentato utilizzando la tecnologia di motion-capture e animazione 3D. Quanto si può rendere astratta la figura di un corpo e riconoscerla ancora come umana? Come può la motion capture animare forme che siano diverse da quelle anatomiche? In reazione diretta a queste e altre domande che gli sviluppatori e i digital artist iniziavano a porsi, nasce Chaotic Body, lavoro di danza e digital art che prevede la produzione di tre brevi video-performance. In attesa dell’ultimo capitolo del trittico, il team di digital artist ha messo a disposizione le prime due parti, Strange Attractor e Liminal Phase. Entrambe le composizioni prendono in prestito i pattern naturali come pretesto per testare le soglie di ciò che rimane riconoscibilmente umano quando il corpo è ridotto a un insieme di punti nello spazio. Partendo dallo studio della fisica matematica, il processo creativo è volto a indagare la Teoria del Caos. Non è la prima volta che Whitley si lascia ispirare dalla scienza, basti pensare a 8 Minutes, sull’esplorazione dello spazio, o Butterfly Effect, che indaga tempo e casualità. Come egli stesso spiega, “La natura descrive sistemi dinamici, proprio come dovrebbe fare una coreografia”.
Chaotic Body 1: Strange attractor
Il primo capitolo del progetto Chaotic Body è stato commissionato dal Romaeuropa Festival con il supporto del British Council, ed è frutto della collaborazione tra il coreografo e l’UL Collective, team di digital artist. Uno fra loro, Chris Waters, in occasione della premiere mondiale nell’ottobre 2020, ci parla delle fasi creative nello sviluppo della stanza virtuale che avrebbe fatto da scena alla coreografia. Che cosa si sarebbe potuto ottenere creando uno spazio con regole fisiche molto complesse con cui i danzatori potessero convivere? Il risultato è inaspettato e imprevedibile, un sistema di interazione basato sulla sensibilità dello spazio alla danza e alla musica. La coreografia, la musica e l’arte visiva si arricchiscono a vicenda.
Il titolo fa riferimento al concetto di attrattore strano, particolare regione di spazio in un sistema dinamico entro la quale si manifestano interazioni di andamento caotico. La sequenza di danza catturata in motion capture della danzatrice si ripete in loop. Il punto, spiega Whitley durante la premiere mondiale, non è creare una sequenza virtuosa di passi che si susseguono, ma vedere come l’interazione con regole fisiche altre in uno spazio digitale riesca a trasformare una semplice sequenza in qualcosa di irriconoscibile rispetto al punto di partenza.
Durata: 6 minuti
Performer: Tia Hockey
Pubblico: chiunque possieda un device con connessione internet
Spazio: stanza virtuale
Suono: composizione di Qasim Naqvi
Chaotic Body 2: Liminal Phase
Debutta nell’estate 2021 presso il VRHAM Festival di Amburgo, confermando la presenza dello stesso team di creativi, con l’aggiunta del compositore americano Missy Mazzoli. Si tratta di un breve lavoro per due danzatori, che pone l’accento sul respiro umano per dissolvere i confini tra la forma dei loro corpi e l’ambiente in cui si trovano. I due danzatori hanno registrato la loro sequenza senza sapere cosa l’altro avrebbe danzato, eppure il risultato finale ottenuto è un duetto in cui le due ombre sembrano comunicare incessamente tra di loro, e dissolversi l’una dentro i confini dell’altra.
Durata: 6 minuti
Performer: Hannah Ekholm, David Ledger
Pubblico: chiunque possieda un device con connessione internet
Spazio: stanza virtuale
Suono: composizione originale di Missy Mazzoli
Nasce in provincia di Siracusa nel 2000 e affianca la maturità classica allo studio in ambito performativo frequentando l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa e la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, dove ad oggi frequenta il corso Danzatore e persegue uno studio personale circa la storia della performance digitale e le sue future declinazioni. Il suo primo studio coreografico Else_or the january blues debutta a giugno 2021 in occasione del Festival Dominio Pubblico – La città agli Under 25 negli ambienti di Spazio Rossellini a Roma.