11. Theatertelling – Futuro Festival 2024

11. Theatertelling – Futuro Festival 2024

Una nuova edizione di Theatertelling, workshop di comunicazione culturale a cura di Theatron 2.0, ci ha portato a Roma per attraversare Futuro Festival – Festival di danza e cultura contemporanea.
Il team creativo del Theatertelling, guidato da Ornella Rosato, ha raccontato due settimane di eventi dedicati alla danza contemporanea, esplorando le possibilità offerte dagli strumenti digitali.Per scoprire il lavoro della direzione artistica di Futuro Festival e gettare uno sguardo su Gong, l’ultima produzione della compagnia Ritmi Sotterranei che ha debuttato proprio nell’ambito della programmazione del festival, i nostri theatertellers hanno intervistato la direttrice artistica e coreografa Alessia Gatta e la performer Viola Pantano realizzando un podcast.

10. Drammaturghi in cerca di collocazione. Prospettive a confronto tra palco ed editoria

10. Drammaturghi in cerca di collocazione. Prospettive a confronto tra palco ed editoria

In questo episodio è la drammaturgia a fare “molto rumore” in una polifonia caotica di testimonianze, mirate a restituire la complessità di una quotidianità difficile, quella del drammaturgo dentro e fuori la scena. 

Theatron 2.0, da sempre sensibile all’argomento, ha avviato il progetto Omissis – Osservatorio drammaturgico, per indagare e rinsaldare la funzione artistica e sociale della drammaturgia nel contesto contemporaneo, attraverso una piattaforma digitale gratuita e liberamente accessibile. A un anno dal lancio, Theatron 2.0 ha attivato un ciclo di ricerca partecipato articolato in MeetUp diffusi sul territorio nazionale.

Gli appuntamenti sono l’occasione per discutere dello stato di salute della drammaturgia contemporanea, mappare buone e cattive pratiche, raccogliere istanze e riflessioni. 

Attraverso le esperienze di Dino Lopardo e Eliana Rotella per Omissis e di Guglielmo Masetti Zannini e Liliana Paganini per il CENDIC (Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea), si tenta di riconsegnare la vivace pluralità delle posizioni e dei punti di vista propria dei MeetUp, stimolando nuove gemme di riflessione. 

09.Il podcast a teatro: storia di una comunicazione “difficile”

09.Il podcast a teatro: storia di una comunicazione “difficile”

Nel cuore della scena culturale, il teatro si evolve, abbracciando nuovi palcoscenici digitali, il podcast.

In questo primo episodio della nuova stagione di “Molto rumore per nulla”, ascoltando le voci di Ilaria Cecchinato e Anna Barsotti, ci immergiamo in una dimensione dove il teatro non è solo performance sulla scena, ma un’esperienza intima e accessibile che si svela attraverso frequenze sonore, digitali e dal vivo, che connettono artisti e spettatori in un abbraccio “difficile” ma senza tempo.

08. Sguardi periferici da ascoltare – Ballata per San Berillo di Turi Zinna

08. Sguardi periferici da ascoltare – Ballata per San Berillo di Turi Zinna

Il podcast che ascolterete è il risultato del progetto formativo “Il podcast e la comunicazione teatrale. Sguardi periferici da ascoltare”, realizzato da Retablo Dreamaturgy Zone, in collaborazione con Theatron 2.0 e Il Giardino di Scidà – Bene Confiscato alla mafia.

I partecipanti del corso, guidati da Laura Rondinella di Theatron 2.0, hanno lavorato alla creazione di un podcast inedito su “Ballata per San Berillo”, un racconto fatto di volti, parole e personaggi sullo sventramento dello storico quartiere, realizzato a partire dal febbraio 1957. 
Il progetto rientra all’interno della programmazione DREAMATURGY ZONE. Area protetta di coltivazioni poetiche, ideata da Turi Zinna per dare voce alle periferie della città di Catania.

Ballata per San Berillo è una Divina Mimesis sulla città narcolettica che rimuove chi infastidisce il suo letargo, un’allucinazione lisergica intestina al genocidio culturale meridionale, un trip nel passato assiduamente presente, un gran premio guidato a marcia indietro dalla griglia di partenza nell’area melmosa del sintomo alla finish line nel territorio tragico delle scaturigini.
La relazione tra il profondissimo decadimento economico sociale della città susseguente al periodo in cui era comunemente denominata la Milano del Sud e lo sventramento di un’area di 24 ettari di centro cittadino con il conseguente trasferimento forzato dei trentamila residenti in periferia, è il fuoco attorno a cui ruota questo testo.

CREDITI
Musiche originali di Fabio Grasso. Voci di Manuel Bonaccorso, Manuela Anna Bruno, Lucia Femia, Anthea Ipsale, Emanuele Liotta.
Coordinamento e montaggio a cura di Laura Rondinella.

07. Il futuro “critico” delle arti performative – con Laura Bevione

07. Il futuro “critico” delle arti performative – con Laura Bevione

La nostra riflessione sul futuro delle arti performative continua coinvolgendo Laura Bevione, critica teatrale, giornalista e dottore di ricerca in Storia dello Spettacolo. 

«Se il teatro vuole sopravvivere anche nel futuro, credo che debba continuare a essere uno specchio della realtà. Non uno specchio passivo o semplicemente riflettente, ma uno specchio critico che sappia anche anticipare i tempi».

06. Il futuro critico delle arti performative – con Michele Pascarella

06. Il futuro critico delle arti performative – con Michele Pascarella

Dal 12 al 15 2023 ottobre siamo stati a Umbria Factory Festival, un contenitore multidisciplinare dedicato ai linguaggi artistici e ai processi di creazione ideato e realizzato da Zut!, con la collaborazione de La Mama Umbria International di Spoleto.
Gli eventi dell’ultima settimana sono stati raccontati da Radio IF/UFF – Edizione speciale dal Pianeta Umbria, un modo alternativo per restituire in formato sonoro la progettualità del festival. Per l’occasione la nostra Laura Rondinella ha realizzato alcune rubriche incentrate sul tema centrale di questa edizione: l’esigenza e utilità dello spettacolo dal vivo nella società contemporanea.

Da questo progetto è nata una bellissima riflessione sul futuro delle arti performative, una visione che intendiamo sviluppare e raccontare attraverso le sfumature della voce, coinvolgendo diversi punti di vista “critici”.
Sentiamo cosa ne pensa Michele Pascarella, critico e studioso di teatro, danza e arti visive.