Minicifre della cultura: raccolta sistematica di dati e statistiche sulla cultura

Minicifre della cultura: raccolta sistematica di dati e statistiche sulla cultura

Con Minicifre della cultura, il Ministero della cultura, Direzione generale Educazione ricerca e istituti culturali con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali avvia un’attività di ricerca con lo scopo di creare un luogo digitale dove reperire i dati dei diversi ambiti culturali al fine di compararli tra loro, anno per anno. È stata realizzata una piattaforma online dedicata (minicifre cultura.gov.it) e attraverso una pubblicazione cartacea, vengono resi pubblici i principali e più significativi dati statistici sul mondo della cultura in Italia, per osservarne l’andamento e le trasformazioni, così fornendo alla comunità scientifica e ai decisori politici, agli studiosi e alla cittadinanza, strumenti di lettura su domanda, offerta e politiche culturali.

Su iniziativa della Direzione generale Educazione ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, il progetto si pone in continuità con il progetto editoriale “Minicifre della cultura” realizzato dal 2009 al 2014 dall’Ufficio studi del Segretariato generale del Ministero e ne propone una nuova edizione aggiornata e rinnovata.

La ricerca in breve

Obiettivo principale dell’attività di ricerca è quello di costruire e rendere disponibile a tutti gli interessati una raccolta sistematica di dati e statistiche sulla cultura, in particolare su otto principali ambiti:
– Patrimonio culturale
– Biblioteche e archivi
– Arti plastiche e visive, architettura contemporanea e design
– Editoria e stampa
– Spettacolo
– Formazione e occupazione culturale
– Risorse finanziare per la cultura
– Benessere, salute e cultura.

Attraverso indicatori, grafici e tabelle, si restituiscono i dati degli otto ambiti culturali suddivisi in domandaofferta e politiche pubbliche, proponendo al lettore un percorso di osservazione dell’andamento e delle trasformazioni in corso in ciascun ambito (o sotto-ambito) di indagine, a livello nazionale e regionale.

> Leggi il documento

Il primo rapporto annuale dell’osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura

Il primo rapporto annuale dell’osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura

L’Osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura si è insediato il 24 novembre 2021. Si tratta di un’esperienza totalmente inedita per il nostro Paese e del secondo organismo europeo su questo tema. Il ritardo nell’affrontare in maniera sistemica e continuativa il fenomeno del gender gap nella cultura è infatti un problema che riguarda l’intera Unione europea. L’esperienza a cui il Ministero della Cultura ha dato vita, con un decreto del ministro Dario Franceschini e concepito sin da subito come uno strumento al servizio delle Istituzioni, trae ispirazione dal modello francese, l’unico esempio attualmente presente nel Vecchio Continente.

In estrema sintesi, l’Osservatorio italiano ha innanzitutto audito numerose realtà pubbliche e private del mondo culturale italiano per avviare una ricognizione dei dati che queste associazioni, enti, istituzioni avevano già immagazzinato nel loro lavoro di ricerca. Ha inoltre promosso la sottoscrizione di un Protocollo tra il Ministero della Cultura e l’Istat, coinvolgendo l’Istituto in un percorso pluriennale di elaborazione e analisi metodologicamente utile alla comparazione dei dati nel tempo. Il principio alla base del lavoro di un Osservatorio su questi temi richiede infatti stabilità della raccolta e comparabilità dei dati da un anno all’altro. Pertanto il perimetro dell’analisi deve rimanere stabile, tanto nella definizione quanto nelle modalità di raccolta dei dati.

Il 22 novembre 2022 è stato reso pubblico il primo rapporto dell’Osservatorio con un focus sull’audiovisivo, terreno preponderante della ricerca del primo anno. Attraverso le audizioni e una prima analisi dei numeri raccolti emergono dati e circostanze certamente utili innanzitutto per le istituzioni e il MiC ma anche per gli operatori della cultura a ogni livello.

Secondo quanto emerge dallo studio, risulta rilevante il gender gap nel mondo del cinema e dell’audiovisivo nel nostro Paese. È di uno a dieci, infatti, il rapporto tra le donne e gli uomini nella regia dei lungometraggi, sono circa il 25% le donne nella sceneggiatura, nel montaggio e nella produzione e sono tra il 10 e il 16% le donne che sul set si occupano di fotografia, musica ed effetti speciali. Le donne sono in maggioranza soltanto nel trucco (73%), nella scenografia (58%) e nei costumi (82%).

Per il ministro Gennaro Sangiuliano, “Il rapporto è uno strumento interessante e offre uno spunto innovativo di analisi sul fenomeno del gender gap nella cultura. Bisogna lavorare per mantenere sempre alta l’attenzione su questi temi”.

LEGGI IL RAPPORTO ANNUALE OPG

Pubblicato il Piccolo Catalogo aggiornato delle Residenze in Italia

Pubblicato il Piccolo Catalogo aggiornato delle Residenze in Italia

Il Piccolo catalogo aggiornato delle residenze in Italia è stato prodotto in occasione del Seminario europeo sulla qualità delle residenze, LIMEN, che si è svolto a L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino il 28 e 29 giugno 2022, promosso da Comunità Europea, Ministero della Cultura e Regione Emilia-Romagna.

Nella pubblicazione una fotografia completa dello stato delle Residenze in Italia aggiornato al 2022, con gli approfondimenti e le riflessioni dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte, dei gestori dei Centri di Residenza, degli artisti e dei partner.

Il Seminario LIMEN è stato realizzato con la partecipazione di 35 curatori e artisti in rappresentanza del progetto europeo Stronger peripheries: a Southern Coalition; 45 curatori e artisti italiani in rappresentata del Sistema nazionale delle residenze: Centri di Residenza; Artisti nei Territori. 

LEGGI IL DOCUMENTO

DOCUMENTI: PNRR cultura

DOCUMENTI: PNRR cultura

Il Ministero della Cultura, sotto la direzione del Segretariato Generale del MiC guidata da Salvatore Nastasi, avrà il compito di attuare, gestire e monitorare tutte le attività del PNRR Cultura, un programma di investimenti del valore complessivo di 4,28 miliardi di euro, suddiviso in nove macro interventi.

Nella ripartizione delle risorse del PNRR si nota come la maggior parte degli investimenti siano rivolti a interventi di natura edilizia e attività collegate. Difatti, se si considerano le attività di rimozione delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico, l’intervento sui borghi, l’architettura rurale, i giardini storici, il FEC e il Recovery Art, le risorse impegnate sono il 78% del totale (3,3 miliardi di euro su 4,28 miliardi di euro). Se per la digitalizzazione del patrimonio è stato destinato il 12% dei fondi, affidati alla Digital Library, rimane invece davvero poco spazio per gli investimenti nell’arte pubblica, nell’acquisizione di nuove opere, nella committenza pubblica e nello sviluppo delle collezioni dei musei. Vi è una netta sproporzione tra le risorse gestite dal Segretariato Generale, il 64% circa del totale, e le altre direzioni del MiC. Addirittura alla Direzione generale creatività contemporanea è stato assegnato un esiguo 4% delle risorse Pnrr Cultura, quindi il sostegno alla creatività contemporanea, in tutte le sue articolazioni dall’arte all’architettura, dallo spettacolo dal vivo al design e alla moda, rimane solo una promessa. Dal piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale, all’efficientamento di cinema, teatri e al progetto Borghi, il PNRR Cultura ora muove i suoi primi passi concreti, e avrà, si, spera, i primi effetti sui cittadini con la messa in sicurezza del nostro sistema culturale.

> LEGGI IL DOCUMENTO SULLA RIPARTIZIONE DEL PNRR Cultura

La governance del PNRR Cultura

Per il programma – 1.1 Piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale sarà responsabile la Digital Library, per i programmi 1.2 Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi, e 1.3 Efficienza energetica in cinema, teatri e musei, sarà responsabile la Direzione Generale Musei, in coabitazione con la Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, per quanto riguarda l’efficientamento di cinema e teatri. Il Servizio V del Segretariato Generale gestirà i programmi 2.1 Attrattività dei borghi, 2.2, Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, 2.3 Valorizzazione l’identità dei parchi e giardini storici, 2.4 La Sicurezza sismica dei luoghi di culto, il restauro del patrimonio culturale FEC e il Recovey Art, quest’ultimo programma sarà attuato con il Ministero degli Interni per la parte del FEC e con la Soprintendenza speciale di Roma per le chiese della Capitale. La Direzione Generale per il Cinema gestirà il programma 3.2 Lo sviluppo dell’industria cinematografica che riguarderà Cinecittà, Istituto Luce e la Fondazione Centro sperimentale di cinematografia, e la Direzione Generale Creatività Contemporanea si occuperà del programma di investimenti 3.3 Capacity building per gli operatori culturali per la transizione digitale e verde. La riforma di adozione dei criteri ambientali minimi negli avvisi e negli eventi culturali pubblici sarà in capo al Ministero della Transizione Ecologica

DOCUMENTI: Spettacolo Next Generation, uno studio sulle trasformazioni del settore

DOCUMENTI: Spettacolo Next Generation, uno studio sulle trasformazioni del settore

Uno studio per mettere in evidenza le trasformazioni in corso nel settore culturale e dello spettacolo in un anno “sospeso” dal Covid-19, con il blocco reiterato delle attività culturali e del turismo e gli strumenti messi in atto dal Mibact, attraverso il contesto dei programmi UE dedicati alla cultura.

È Spettacolo Next Generation di Alberto D’Alessandro, pubblicato sul sito della Direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura, che analizza gli aspetti più salienti e le novità per il settore culturale e per lo spettacolo, nella nuova generazione dei finanziamenti europei, in un quadro di attualità condizionato dalla resilienza al COVID-19 e la necessità della ripartenza.

SCARICA IL DOCUMENTO > Spettacolo Next Generation

DOCUMENTI: un vademecum per lo spettacolo in streaming

DOCUMENTI: un vademecum per lo spettacolo in streaming

Fin dal primo blocco delle attività culturali imposto durante la scorsa primavera, il settore dello spettacolo dal vivo ha avviato una riflessione sull’utilizzo di modalità alternative, per consentire il prosieguo delle attività spettacolari online. La tematica ha assunto sempre maggior rilievo: dal timore per il possibile svilimento dell’attività artistica dal vivo – peculiarità fondante del sistema teatrale –, si è giunti a una incentivazione delle proposte di teatro in streaming, con particolare attenzione alle potenzialità creative e di generazione di economie che il mezzo digitale è in grado di fornire, attutendo i danni causati dalla pandemia al comparto culturale.

Nel confrontarsi con nuove procedure utili alla veicolazione di prodotti artistici online, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo dal vivo si interrogano su questioni contrattuali, su oneri e compensi, e sulla tutela dei diritti d’autore e di immagine. A tali interrogativi tenta di rispondere VADEMECUM STREAMING, il documento redatto e pubblicato da Attrici Attori Uniti che, a partire dallo studio del sistema streaming italiano e mondiale, tenta di facilitare l’approccio alla realtà virtuale, in un panorama che ha mutato diritti e modalità di svolgimento del lavoro degli artisti. 

Redattori: Alessandro Anglani, Marisa Della Pasqua, Mariagrazia Pompei con il contributo di Emanuela Bizi, Asia Coronella, Simone Faloppa, Emanuele Fava, Davide Seminara, Nicoletta Serao e Carlotta Viscovo.

LEGGI IL VADEMECUM STREAMING