Teschio, Pupa e Simon sono i miei vicini di casa.
È un lavoro quasi documentaristico sui loro problemi e la loro storia.
Non sanno dell’esistenza di questo testo. E non devono saperne niente.
Non è una cosa sull’alcolismo, penso che sia più una cosa sulla difficoltà di prendere la patente (perché anch’io all’epoca non ce l’avevo).
Come in “Ok Boomer” c’è una scena con un paio di scarpe da corsa (sono un ragazzo degli anni ’90 e il jogging era davvero molto importante quando ero piccolo).
E poi ci sono le casse da morto. Teschio è uno dei migliori artigiani della fabbrica. Contenuto extra (successo l’altro giorno, credo): Teschio va al bar e dice al barista: “Io e te facciamo lo stesso lavoro. Sono anch’io barista”.
Sto ragionando sul fare un sequel, perché i vicini ne stanno combinando altre proprio ora mentre scrivo.

Anno di stesura: 2015

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Numero pagine: 22

Numero personaggi: 4-5

R

Testo già rappresentato: SI

Vincitore del Premio NDN (Network Drammaturgia Nuova) 2016

SINOSSI

Una famiglia di alcolisti cammina nella neve, in fila indiana. Pupa, la madre, davanti, e dietro i figli, Simon e Teschio. È inverno in un paese di provincia.
Hanno ritirato la patente di guida a tutti e tre.
Sono costretti a spostarsi a piedi, da un bar all’altro.
Una storia vera di una famiglia implosa, alla disperata ricerca di un angelo.

2015 – Premio “NdN – Network drammaturgia nuova” con “Camminatori della patente  ubriaca” 

Presenta una efficace e concreta visione scenica tanto che lascia al lettore una vivida  immagine dei personaggi ben delineati, delle gustose atmosfere ed un intreccio che si  evolve con originalità e perizia: il parossismo assurto a canone stilistico principale diventa  chiave fondante del testo ed aiuta a sviluppare i nodi drammaturgici con intelligenza ed  arguzia. Motivo di apprezzamento sono i dialoghi venati di ironico cinismo anche se, a  volte, corre il rischio di inciampare in una ricerca della stravaganza fine a se stessa. È un  testo che, prendendosi molti rischi, produce sia sul piano linguistico che contenutistico  innumerevoli squilibri che riesce, nella maggior parte della volte, a risolvere creando un  mondo poetico e vibrante la cui consistenza imbriglia il lettore. 

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