La Compagnia BlakSoulz nasce nel 2003 a Modena. È diretta da Elisa Balugani che abbiamo intervistato in occasione della replica dello spettacolo EKstase presso Homework Spazio OFF (Villafranca):
Come nasce la formazione artistica BlakSoulz? Quali sono state le tappe fondamentali, gli incontri e i riferimenti artistici che vi hanno guidato nel vostro percorso?
Il progetto BlakSoulz nasce nel 2003 all’interno della scuola di danza La Capriola di Modena (che oggi ospita le prove della formazione artistica) dal mio incontro con ballerini molto diversi tra loro per background e percorsi di studio, costantemente aggiornati da corsi professionali e da esperienze di spettacolo e rappresentanti di un nuovo tipo di movimento in continua evoluzione che trae ispirazione dalle tecniche e gestualità dell’Hip Hop e della danza contemporanea. Durante gli anni i danzatori BlakSoulz hanno intrapreso percorsi di studio a livello professionale ottenendo risultati degni di nota in concorsi e contesti culturali nazionali ed internazionali. La formazione attuale è composta da : Simone Accietto, Nikita Cattini, Simone Schedan, Chiara Pellegrini , Lucia Greco, Ciro Sackie, Erik Galloni, Francesco Misceo, Francesca Galli, Emi Longagnani, Chiara Ugolini e le giovani nuove danzatrici Alessia Luciani e Beatrice Dieci.
Tra le peculiarità che connotano la vostra poetica emergono una forte coralità, un dinamismo sincronizzato dei corpi e una intensa espressività dei volti. Che tipo di lavoro viene svolto e quale processo creativo svilupate per realizzare questo risultato?
Il nostro lavoro è caratterizzato dalla contaminazione tra danze urbane, danza contemporanea, teatro fisico e ricerca di movimento con musica dal vivo. Il processo creativo è caratterizzato dall’interazione con artisti diversi quali coreografi, attori, musicisti, illustratori e video-maker con cui collaboro stabilmente. Tra questi ci teniamo a nominare Enrico Pasini (musicista che ha realizzato alcune parti musicali di EKstase) , Gaia Davolio (attrice), Marino Neri (illustratore), Bianca Serena Truzzi (video-maker che ha realizzato la parte di visual art per EKstase). Tramite laboratori coreografici sperimentiamo nuovi linguaggi con l’ambizioso intento di cercare nuove stimolanti forme espressive.
“EKstase” è la vostra riflessione in tre atti sul tempo. Quali sono state le tappe fondamentali, le estetiche che hanno orientato la creazione di questo progetto?
La nostra nuova produzione EKstase è liberamente ispirata a “Canto alla durata” di Peter Handke. Si tratta di una riflessione sulla durata, intesa come la sensazione di vivere, come consapevolezza dell’attimo presente. Lo spettacolo è idealmente diviso in tre atti, tre atmosfere che descrivono l’attimo sfuggente della durata.
Nelle vostre creazioni il linguaggio corporeo dialoga frequentemente con la visual-art. Ci sono altre “contaminazioni artistiche” che vi incuriosiscono e che desiderate approfondire?
Le contaminazione artistiche non finiscono mai di stupirci e le possibilità di nuove idee e creazioni sono infinite. Per questo motivo desideriamo continuare la nostra ricerca attraverso la collaborazione costruita nel tempo con gli artisti che ci seguono e collaborano con noi. Sicuramente ci interessa molto la connessione tra danza e musica live e vorremmo cimentarci più spesso anche in creazioni site specific,, lavorando appunto sull’interazione tra danza, musica ed in questo caso la location (anche inusuale) che ci ospita.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Ci teniamo tantissimo a portare in giro il più possibile la nostra nuova produzione EKstase e contemporaneamente ci stiamo cimentando in nuove performance in collaborazione con gli artisti citati in precedenza. Proseguiamo con impegno il nostro percorso di ricerca con un occhio di riguardo per le nuove esperienze sia di studio che di spettacolo che ci arricchiscono sempre. Vorremmo anche portare sempre più spesso il nostro lavoro all’estero in nuovi contesti e davanti ad un nuovo pubblico.
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