In un momento storico come quello che stiamo vivendo, nel quale il nostro mondo è obbligato dal malessere e dalla crisi causata dalla pandemia del XXI secolo a porsi senza indugi interrogativi profondi riguardo la direzione e il senso del nostro esistere anche come donne e uomini di teatro, sentiamo il bisogno di ripartire dalle radici, dai fondamenti della cultura teatrale europea. Come rabdomanti, cerchiamo non tanto una via d’uscita, quanto un atto rigenerativo che affondi i propri strumenti nella ricerca e nelle visioni che alcuni grandi maestri hanno tracciato all’inizio del Novecento.
Di qui la scelta del testo: Il trucco e l’anima di Angelo Maria Ripellino, che possiamo considerare l’opera di riferimento del pensiero teatrale del primo Novecento. Con Il trucco e l’anima, avventura unica dell’intelletto e dello spirito, Ripellino porta in Italia le immagini, le aspirazioni, i conflitti e le grandiose invenzioni sceniche che, sotto il nome di Teatro d’Arte, riunirono a Mosca nei primi decenni del Novecento alcune tra le più fertili menti creatrici dell’epoca. Parliamo di alcune figure che resteranno nella storia: Nemirovic-Dancenko, Stanislavskij, Mejerchol’d, Vachtangov, Tairov. Come ci ricorda Ripellino, al Teatro d’Arte gravitarono in quegli anni altre figure storiche come l’inglese Gordon Craig, lo svizzero Adolphe Appia e il tedesco Georg Fuchs.
Affondare la ricerca e la creazione in questo humus culturale ci conduce ovviamente nel grande solco della Storia contemporanea: sarà fatale raccontare quindi i destini di questi grandi uomini nel travagliato contesto della Russia di inizio Novecento, che vede cadere lo zarismo, passare attraverso la Rivoluzione d’Ottobre fino ad arrivare alle purghe staliniane, di cui fu vittima in una forma traumatica e scioccante lo stesso Mejerchol’d, fucilato nel 1940. Le questioni della forma scenica si intrecciano con la fame e la rivolta nelle strade. Con la loro arte e i loro interrogativi, i maestri russi inventano un’idea della regia come strumento di critica e di indagine costante sulla società e i suoi conflitti, destinata a durare fino ad oggi.
Finalità
Il Progetto de Il Trucco e l’Anima intende dar vita a un laboratorio di analisi drammaturgica e scenica che ha come scopo l’avvicinamento ad una ipotesi di un futuro spettacolo inteso come “romanzo teatrale”.
Un “varietà onirico sulla nascita del teatro contemporaneo” che si pone l’obiettivo di raccontare per via scenica l’importanza di alcune figure-chiave che si sono incontrate in quel periodo aureo del Novecento – Stanislavskij, Cechov, Mejerchol’d e Majakovskij, ma anche Vachtangov e Bulgakov -, tessendo insieme le vite ma soprattutto le invenzioni, le visioni, i conflitti, le lotte e gli atti immaginifici che sono stati alla base del teatro contemporaneo e che ancora oggi possono guidarci come fari nella tempesta.
Il lavoro vuole sintetizzarsi con degli “Appunti sul Trucco e l’anima”, momento culminante del lavoro a contatto con il pubblico, ma sopratutto mira ricercare un gruppo che si dividerà tra i seminari, i laboratori pratici, la visione di materiali d’archivio. Il tutto si tradurrà anche in un “Diario di Viaggio” che poi in futuro diventerà un volume editoriale. Verranno raccolte durante il progetto interviste, approfondimenti, testi integrali e foto di scena; l’intenzione ultima è quella di lasciare agli spettatori un’antologia del romanzo teatrale, così da poterne fruire oltre il momento-simbolo della rappresentazione scenica.
Il grande progetto su Il trucco e l’anima vuole essere, d’altronde, il fulcro di un pensiero e una pratica teatrale già avviati, che si fondano sul concetto greco di Paidèia: la formazione che presuppone un processo continuo di conoscenza e di scambio consapevole, in armonia con le grandi questioni che la società di oggi ci pone.
Il progetto
Il Progetto il Trucco e l’Anima è finalizzato alla preparazione di un futuro spettacolo che si andrà definenfo attraverso un grande laboratorio che mira a coinvolgere giovani artisti under 35. Il progetto prevede infatti la partecipazione di artisti, attori, registi, drammaturghi, scenografi e costumisti, figure tecniche e di assistenza per le attività concernenti il Progetto nel periodo compreso tra Settembre 2021 a Dicembre 2021. Tutte le seguenti attività saranno svolte all’interno del TeatroBasilica di Roma sotto la supervisione del regista Antonio Calenda e del team artistico e tecnico del Gruppo della Creta.
I laboratori e i seminari in programma saranno tenuti da esperti del settore e studiosi di teatro e letteratura russa del periodo di riferimento nel testo di Angelo Maria Ripellino.
Scadenza 21 ottobre 2021.
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