Al via la X edizione di Dominio Pubblico – Youth Fest

Al via la X edizione di Dominio Pubblico – Youth Fest

Per i suoi 10 anni, Dominio Pubblico torna dal 27 giugno al 2 luglio al Teatro India di Roma per portare in scena una nuova esperienza di Città, tutta immaginata dai giovani: una settimana di arte e creatività rigorosamente U25, spaziando tra teatro, musica, performance, arti visive, cinema, food… e tutto ciò che la creatività della giovane direzione artistica del Festival ha intercettato durante l’ultimo anno. 
Numerose sono state le edizioni in cui @Theatron 2.0 ha affiancato Dominio Pubblico con azioni di mediapartnership e con la conduzione di progetti formativi. Per celebrare il decimo anno di attività del Festival multidisciplinare dedicato agli Under 25 della città di Roma, pubblichiamo la lettera del Direttore Artistico @Tiziano Panici:

Come ti immagini da grande? Quante volte nel corso di questi anni ho rivolto questa domanda a giovani persone che stavano intraprendendo un difficile viaggio alla scoperta di sé stessi. Avere 25 anni oggi non è la stessa cosa che averli avuti nel 2010, quando questo percorso ancora non era stato nemmeno del tutto delineato, quando il mio percorso nel mondo dello spettacolo e delle arti performative era appena cominciato. Allora i giovani della città di Roma non frequentavano molto gli spazi culturali. Erano un po’ nascosti e defilati dalla vita pubblica della città. Vivevano ai margini dei quartieri universitari, tutti concentrati a Roma Est. Esistevano ancora i centri sociali dove era più facile ritrovarsi e riconoscersi. Esisteva un solo tipo di spritz e la birra non potevi pagarla più di tre euro. Fumare era ancora di moda. Il centro storico della città non era ancora un BnB a cielo aperto abitato da americani e non sapevamo cosa fosse covid-sars 19 e come si affrontasse una pandemia globale. Da giovani programmatori non conoscevamo ancora certe oscure parole che abbiamo presto cominciato a maneggiare: buisness planfundraisingaudience development  –engagement – empowerment. La sola idea di partecipare ad un bando pubblico per poter ottenere risorse ci faceva venire il prurito e ci metteva l’ansia. Non era ancora diventato l’unico modo per garantire una sostenibilità al nostro lavoro. Ma lo sarebbe diventato di lì a poco. Il Teatro Valle era appena stato occupato. L’india era una terra proibita e il Teatro dell’Orologio era ancora aperto, come del resto molti altri teatri e cinema della città che oggi non lo sono più. 

Quando è cominciata l’esperienza di Dominio Pubblico non mi rendevo ancora bene conto di quello che stavamo facendo: due piccoli spazi romani indipendenti che si occupavano programmazione artistica avevano appena cambiato gestione. Io e Fabio Morgan ci siamo incontrati sui tavoli dell’AGIS, e abbiamo stretto un’alleanza per sollevare insieme la testa e renderci visibili rispetto ad una metropoli troppo grande e impegnata per prestare attenzione agli artisti emergenti. Il Teatro Argot Studio e il Teatro dell’Orologio davano vita alla prima esperienza di programmazione congiunta sulla città. Lo sguardo lungimirante di Luca Ricci, che abbiamo accolto e sfidato per creare un progetto innovativo sulla capitale, ci ha suggerito di puntare sulla formazione del pubblico. E da lì è partita la nostra impresa. Perché di impresa si parla. 2013 prima edizione. Prima direzione artistica Under 25. Prima occasione data ad un gruppo di giovanissimi di decidere liberamente la programmazione artistica all’interno dei nostri due spazi off per una settimana. Una rassegna multidisciplinare. Un focus sulle nuove generazioni. 2014 è ALL IN, il primo esperimento di direzione partecipata U25 nella città di Roma. Nel 2015 l’esperimento si sposta in regione grazie al sostegno di ATCL e anche le pubbliche amministrazioni e il Teatro di Roma, sotto la direzione di Antonio Calbi, mostrano segni di forte interesse. Da Zetema ci vengono assegnati due spazi museali per allargare la programmazione: Museo Intrastevere e Palazzo Braschi. E programmiamo la prima serata al Teatro India. Lo sfondiamo di gente. Il progetto diventa uno dei primi finanziati dell’art. 41 della nuova riforma ministeriale dedicato alle pratiche di formazione del pubblico e promozione. Nel 2016 Dominio Pubblico diventa un Festival, con la “F” maiuscola. Dei giovani, per i giovani e abita per la prima volta tutti gli spazi di India. Nel 2017, insieme a Nicola Borghesi uniamo le giovani direzioni artistiche di DP, del Festival 20 30, della Konsulta di Trasparenze Festival e alla Direction U30 di Gualtieri e le portiamo sul palco dell’Arena del Sole di Bologna. Nasce l’idea di dare vita ad una rete nazionale. Lo stesso anno chiude l’Orologio e DP si trasforma definitivamente in un processo di promozione e partecipazione pubblica adottato dal Teatro Nazionale. Nel 2018 nasce Risonanze, rete nazionale per la tutela del teatro U30. Il teatro e le arti sceniche non ci bastano più, scendiamo in strada, sconfiniamo nella street art e in forme di arte pubblica e partecipata. Nasce il progetto MA®T. Nel 2019 dipingiamo 8 muri della nostra città con le firme più autorevoli del panorama contemporaneo. Apre lo Spazio Rossellini, grazie alla volontà della Regione Lazio e viene gestito da ATCL e la programmazione del festival si allarga anche qua. 2020, anno zero: pandemia, lockdown e chiusura di tutti gli spazi pubblici. Il Festival non si ferma e viene programmato in live streaming dallo Spazio Rossellini. Si apre una nuova era. Proseguono i progetti di arte urbana nei quartieri del municipio VIII e XI. Nel 2021 i tecnici del Teatro di Roma vanno in sciopero e in una settimana il festival viene trasferito interamente presso Spazio Rossellini e Cine TV R. Rossellini. Nel 2022 adottiamo il modello di “Politico Poetico”, creato da Teatro dell’Argine per confrontarsi con le emergenze dell’Agenda 20 30 dell’ONU e per rispondere alla domanda: dove ti immagini nel 2030? Non abbiamo fatto in tempo ancora a rispondere a quella domanda che ci ritroviamo oggi nel 2023. Mancano ancora 8 anni allo scadere del tempo in cui questo mondo deve imparare a ripensare sé stesso in modo sostenibile e non abbiamo ancora una risposta.

Ma abbiamo ancora un Festival. Un luogo, ideale e fisico, pensato dai giovani per i giovani. Che accoglie centinaia di artisti da tutta Italia ogni anno, che possono esprimersi in ogni campo artistico. Quest’anno la programmazione si arricchisce di alcuni di loro che hanno attraversato in passato e in varie forme il nostro palcoscenico: Lorenzo Maragoni lo abbiamo conosciuto come regista teatrale della compagnia Amor Vacui e oggi è campione del modo di slam poetry, ha creato insieme a noi e al Teatro di Roma un percorso di creazione poetica e spoken words arricchito dalla presenza di Giulia Ananìa, poetessa e cantautrice, e di Amir Issaa, rapper e formatore, che porterà in scena 10 giovanissimi poeti, autori e interpreti, a raccontarci come vedono il mondo. Le ragazze di Qui e Ora, residenza artistica teatrale, dopo aver contributo a immaginare con noi la rete Risonanze, sviluppando il festival Up To You di Bergamo, diretto da una nuova direzione U25, si interrogano nuovamente su questo strumento culturale orizzontale e coinvolgono il regista catalano Roger Bernat, che a sua volta interroga gli young board di tutta Italia, per chiedersi se questo sia uno strumento realmente utile e partecipato. Nasce Fruitor Passiv che viene presentato in anteprima in questa decima edizione. Ancora in fase di studio anche lo spettacolo Pier Pier Pier del duo Capparella/Makaloufi, anche loro artisti veterani del festival e ora ingaggiati dal Premio Cantiere Risonanze per sviluppare un nuovo spettacolo. Pronti invece per il debutto romano il duo Fettarappa / Guerrieri, reduci dalla loro “apocalisse tascabile” in tour per tutta l’Italia dopo la vittoria del premio In Box e dopo la programmazione a DP nel 2020, quando si potevano toccare solo con i gomiti. Reduce da premi e successi anche il giovanissimo coreografo Pablo Girolami e la sua compagnia IVONA che fa da “padrino” alla sezione della danza, presentando il suo T.R.I.P.O.F.O.B.I.A., vincitore anche del Premio Twain_direzioniAltre, da sempre partner del festival. Tra le collaborazioni storiche torna anche il Premio LAZIOSound a cui i DPU25 partecipano attivamente, selezionando il vincitore della sezione Borderless che viene portato in trionfo al festival. Infine la collaborazione con Zalib, centro di animazione giovanile insediato in pieno Centro Storico romano, con cui da anni condividiamo spazi, idee e formati innovativi, che si farà portavoce di un nuovo palinsesto dal titolo Parlarne tra amici, un ciclo di talk dedicato a libri, e argomenti vari accompagnati da chiacchere, risate e birrette. Tra queste portate principali ad arricchire il menu ci saranno oltre 10 eventi live selezionati esclusivamente dai DPU25 per le discipline di teatro, musica, danza, circo e arti performative, una rassegna cinematografica esclusivamente dedicata ai giovani e creata grazie alla collaborazione del Cine TV Roberto Rossellini e di Giro Giro Corto, una mostra di arti visive molto variegata, sempre rigorosamente U25 e coordinata dallo sguardo appassionato di Mirko Pierri, curatore e fondatore di a.DNA project e con ospiti d’onore Daniele Tozzi e UNO, a cui sono stati affidati concept e grafiche del festival e dell’evento speciale di SLAM! Rime Amore Poesia, che vedrà anche la partecipazione speciale di DJ Ice One. A chiudere la ricchissima programmazione una speciale suite dedicata al rapporto tra arte e tecnologia, con un collettivo artistico chiamato ad abitare un vero e proprio museo virtuale creato e immaginato dal curatore e virtual designer Riccardo Galdenzi, grazie alla collaborazione con l’Istituto Pantheon di Roma, in cui insegna. In questo spazio prenderà forma il senso stesso della manifestazione che è stato tradotto dalla Direzione U25 con il titolo di OLTREVERSO, uno spazio nuovo, dove si muovono i confini del futuro, sempre più fluidi e labili, e dove forse i giovani hanno già trasferito gran parte del loro immaginario. 

Ciliegina sulla torta (anzi sarebbe meglio dire che creerà proprio una torta speciale per festeggiarci!) la giovanissima chef Irene Volpe, nel B-Day del 27 giugno al Teatro India, aprirà le danze di questa edizione che segna la prima decade di Dominio Pubblico. Nella stessa giornata, oltre a presentare tutti/e gli artisti/le artiste in programmazione, l’evento a cavallo tra cinema e musica dal vivo animato dai Treetops, ensamblé fusion jazz che si esibirà dal vivo musicando e dando nuova vita alla pellicola storica di Fritz Lang Metropolis che aprirà le porte dell’oltreverso per una nuova esperienza di Città tutta immaginata dai giovani.

Ho iniziato a scrivere questa lettera/comunicato consapevole che non sarebbe stata né breve né concisa.. ma come si fa a riassumere 10 anni di esperienza in un comunicato stampa? Come si fa a ringraziare a fondo pagina tutte le persone che negli anni hanno reso possibile tutto questo? Per concludere senza fare un infinito elenco di nomi e crediti (che pure amo molto!) devo partire dal principio e ringraziare prima di tutto le persone che erano presenti con me in quella stanza durante la prima folle riunione in cui stavamo tracciando i confini di un nuovo progetto, destinato a crescere. E poi ringrazio tutte le persone che lo hanno nutrito e fatto crescere nel tempo. È grazie alla loro professionalità, alla loro competenza, intelligenza, creatività, caparbietà.. grazie alla loro follia, alla loro fame di bellezza, alla loro instancabilità che Dominio Pubblico oggi ha raggiunto questo traguardo e ricevuto il riconoscimento che merita. Senza tutte e tutti loro non sarei qua a scrivervi queste parole.   

“Nessuno può appropriarsi di ciò che è di Dominio Pubblico”. Così recitava l’incipit del nostro manifesto… “Piuttosto ciascuno può prendere quel bene e goderne”. E questo credo che ancora oggi rimanga la vera eredità e lascito di questi primi 10 anni. Un progetto che è stato di chi lo ha vissuto e di chi lo ha abitato. Di tutte le decine e centinaia di persone che hanno cominciato che erano ancora giovani e incerte e oggi sono i giovani adulti che stanno immaginando e costruendo un mondo nuovo. Nuovi modi di immaginare l’arte e la cultura. E tutte le decine e centinaia di artisti/e che hanno abitato questo spazio libero di essere immaginato. Tutte e tutti gli studenti che abbiamo trascinato lontano dai banchi e dai loro piani di studi.. e dalle loro ansie. E tutte le migliaia di persone, spettatori e spettatrici, che hanno preso parte alla nostra festa.

Questa decima edizione è dedicata a tutte e tutti voi: custodite questo sogno, rendetelo sempre verde e aiutateci ad immaginare il mondo che verrà. 

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HUMUS 2023 – Bando per residenze artistiche

HUMUS 2023 – Bando per residenze artistiche

HUMUS è il titolo del progetto di residenze immaginato da IAC Centro Arti Integrate per il triennio 2022/2024.
L’humus è quella sostanza in grado di attivare grandi processi creativi, un sostrato di fattori ambientali, sociali, morali, culturali, politici, storici ed economici che favorisce il sorgere di dinamiche, manifestazioni ed espressioni artistiche.

Il progetto di residenze HUMUS si propone di sostenere artiste, artisti, collettivi e compagnie che promuovono temi e visioni politiche e ambientali a sostegno e sviluppo delle nuove generazioni. 

PARTNER

Il progetto è ideato da IAC, compagnia di teatro riconosciuta dal Ministero come impresa di produzione per l’infanzia e la gioventù, con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo in attuazione dell’Art. 43 del D.M. 332 del 27 luglio 2017 e della Regione Basilicata ai sensi della D.G.R. 457 del 20 luglio 2022, del Comune di Matera, in collaborazione con la Fondazione Le Monacelle di Matera.

DESTINATARI

Possono partecipare al bando artiste, artisti, collettivi e compagnie, di qualunque provenienza geografica, con qualsiasi condizione fisica (sarà garantita l’accessibilità dei luoghi di lavoro nei limiti delle nostre possibilità), che usino linguaggi performativi (teatro, danza, video performance) e che abbiano una proposta di lavoro in linea con le tematiche del bando

I progetti proposti possono essere già avviati o in fase di avvio e dovranno prevedere necessariamente una restituzione nel periodo di residenza individuato.

PRATICA

L’intero progetto prevede un confronto attivo tra processi artistici e creativi e comunità, fin dalle prime fasi di avvio.
Le tematiche del bando sono state discusse durante degli incontri pubblici, che hanno portato un gruppo di cittadine, cittadini e organizzazioni del territorio, ad individuare le aree tematiche, avvertite come questioni urgenti da affrontare.
I progetti di residenza selezionati dovranno necessariamente confrontarsi con la comunità, senza chiudersi in una ricerca isolata, nutrendosi al contrario delle tensioni vitali che il territorio presenta.

Matera è la città dove negli ultimi 10 anni, grazie al percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, si è sperimentato tanto sulla partecipazione comunitaria, coinvolgendo cittadine e cittadini.
La coscienza e conoscenza collettiva è maturata notevolmente, ed è nostra volontà continuare ad alimentare questa crescita.

AREE TEMATICHE

Le aree tematiche individuate sono 3:
IAC selezionerà 3 progetti di residenza, uno per ogni area tematica, da realizzare durante il 2023.

Politica e terreno comune

Consideriamo come teatro politico una sfera che non riguarda solo estetica e poetica, ma che abbraccia la dimensione istituzionale, sociale, nonché funzionale del teatro rispetto alla comunità di riferimento.

L’arte è stata utilizzata per affrontare complesse questioni socio-politiche durante alcune delle epoche più difficili, ma come può essere all’altezza del momento e innescare dialoghi significativi sulle varie questioni contemporanee?

Il teatro (la produzione artistica in generale) è da sempre strumento di indagine che si confronta con la polis (primo modello della politica bene comune), partecipando al processo educativo collettivo imprescindibile per la crescita e lo sviluppo dei singoli cittadini.

Si avverte in questo momento una distanza tra la politica come cura del bene comune e la politica come occupazione delle istituzioni. La lontananza è avvertita soprattutto dalle giovani generazioni, che non sentono valorizzati i propri bisogni, né il potenziale espressivo e creativo. 

Il progetto di residenza artistica proposto dovrà essere in grado di confrontarsi con la comunità sui nodi della polis, quegli aspetti sociali, culturali, economici che ancora fanno interrogare le persone (non tutte), istanze che giovanissime ragazze e giovanissimi ragazzi portano (ancora e per fortuna) nelle manifestazioni di piazza e sulla rete. L’intento dovrà essere quello di contribuire a creare energie capaci di generare relazioni e pensieri rivoluzionari,curando e valorizzando la specificità locale e allo stesso tempo provando a metterla in relazione con la dimensione globale.

Adolescenti e terreno generativo

Adolescenza, dal verbo adolescĕre, crescere, da alĕre, “nutrire”.

Un territorio è generativo quando è ricco di opportunità di cui nutrirsi.

La collaborazione tra cittadini, amministrazioni, realtà associative può creare un territorio generativo se riesce a pensare agli adolescenti non come un corpo estraneo ma come parte integrante di quel territorio, agenti consapevoli e pienamente protagonisti di uno spazio a loro funzionale.

Gli adolescenti, che si muovono nelle crepe politiche e sociali, hanno bisogno di spazi polivalenti perché pieni di opportunità, soglie facilmente attraversabili

Il teatro si può porre come ricerca delle esigenze degli adolescenti e come esercizio educativo (dal latino educĕre, tirare fuori). Il teatro tira fuori. Indaga, interagisce e presenta, compiendo un processo che nutre e arricchisce la crescita.

Il progetto di residenza proposto dovrà utilizzare un linguaggio comune al mondo dei giovani e confrontarsi sui presupposti che favoriscono l’abilitazione delle adolescenze, rompendo i pregiudizi generazionali. Potrà inoltre prevedere la creazione di spazi temporanei di aggregazione giovanile finalizzati a stimolare il confronto tra pari, il divertimento, la crescita e azioni di disubbidienza creativa e consapevole.

Ambiente e terreno fertile

Dal punto di vista dell’uomo, ambiente indica l’insieme delle condizioni fisiche, sociali, morali, culturali, storiche ed economiche in cui un individuo vive e che lo definiscono

La produzione artistica in generale e il teatro in particolare, da sempre si confrontano con l’ambiente in cui prendono forma. 

Negli ultimi tempi si fanno sempre più consistenti le considerazioni di come la produzione artistica debba mostrare maggiore attenzione alla tutela ambientale, sia provvedendo al minor uso e consumo di fonti energetiche e materiali non riutilizzabili, sia sensibilizzando le persone su stili di vita più rispettosi dell’ambiente in cui viviamo. Il mondo in cui ci troviamo ad operare e vivere deve essere percepito in modo complesso ed interconnesso, bisogna pensarsi immersi in un ecosistema da salvaguardare, per raggiungere la consapevolezza che anche l’azione individuale può contribuire alla giustizia ambientale.

Il progetto di residenza dovrà porre attenzione a tale complessità, aprendo spazi di riflessione sulla relazione tra il dentro e il fuori (spazio privato/spazio pubblico; spazio urbano/spazio rurale), e tra il noi e l’altro (uomo/esseri viventi), favorendo visioni di cambiamento nella relazione con l’ambiente. La proposta quindi potrà interessare sia una ricerca sulla relazione con l’ambiente come luogo fisico (utilizzo degli spazi non convenzionali, relazione con gli spazi urbani, relazione con elementi della natura), sia un’indagine sull’ambiente come spazio culturale (questioni di rilevanza economica, sociale, culturale).

Nella compilazione della domanda ogni proponente dovrà indicare l’area tematica a cui si candida la proposta. Non è possibile candidare più proposte per le diverse aree tematiche.

AGEVOLAZIONI, OPPORTUNITÀ E VINCOLI

Il bando riconoscerà alle 3 proposte individuate un periodo di residenza di 15 giorni consecutivi da svolgersi presso la sede di IAC Centro Arti Integrate a Matera. 

IAC metterà a disposizione il materiale tecnico in suo possesso (scheda tecnica: https://www.centroiac.com/scheda-tecnica-iac.pdf.).

Inoltre, alle proposte selezionate sarà riconosciuto un contributo economico di € 2.500,00 in caso di collettivi o compagnie, di € 2.000,00 in caso di artiste e artisti singoli. A carico di IAC saranno i costi di vitto e alloggio, mentre i costi di viaggio restano a carico dei proponenti. Gli importi sono da intendersi al lordo di imposte, oneri e tasse.

Il bando prevede anche un servizio di accompagnamento artistico, amministrativo, organizzativo e tecnico nel caso sia richiesto dalle proposte. 

Ogni compagnia, collettivo, artista in residenza dovrà: prevedere una restituzione finale da realizzare durante le giornate di permanenza; condurre un workshop di formazione aperto alla comunità della durata minima di 3 giorni; partecipare agli appuntamenti di apertura e confronto con la comunità previsti durante il periodo di residenza. 

PERIODI DI RESIDENZA

I periodi indicativi di residenza sono

  • 1° residenza: fine maggio / inizio giugno
  • 2° residenza: settembre
  • 3 residenza: dicembre

Ogni candidatura dovrà indicare il periodo di residenza ideale e, a seguire, in ordine di preferenza gli altri due. Tale indicazione non è da intendersi come vincolante, di comune accordo tra IAC e i soggetti individuati è possibile modificare leggermente i periodi in fase di contrattualizzazione delle proposte scelte.

MODALITÀ DI CANDIDATURA

Per partecipare al presente bando è necessario compilare il form di candidatura, al seguente link:
https://forms.gle/cYyrbzTsFUPtKHTf8
Nel  form è necessario allegare:

  • Proposta progettuale in formato PDF
  • Curriculum in forma descrittiva della compagnia, singola/a artista, collettivo (anche singoli componenti)
  • Link con materiale di archivio (documenti, link video, foto) di precedenti progetti, lavori, esperienze (preferibilmente attinenti alla tematica per cui si candida)
  • Scheda con eventuali esigenze tecniche

MODALITÀ DI SELEZIONE

Al termine della fase di valutazione verranno contattate tutte le proposte ritenute idonee e pertinenti. Ad ogni proposta individuata verrà chiesto un confronto di approfondimento on-line. Al termine degli incontri verrà stilata una graduatoria di tutte le proposte idonee per ogni area tematica. Saranno contattate le prime proposte per ogni area, in caso di indisponibilità si procederà seguendo l’ordine delle proposte. 

I criteri di valutazione terranno presente di:

  • Pertinenza delle proposte
  • Grado di coinvolgimento e ascolto della comunità territoriale
  • Esperienze artistiche pregresse (non è nostra intenzione svantaggiare giovani compagnie, artiste e artisti)
  • Sostenibilità del progetto a medio/lungo termine (anche per questo criterio non vogliamo assolutamente svantaggiare chi non ha una struttura a sostegno)

IAC garantisce una valutazione onesta e disinteressata delle proposte pervenute.

TEMPISTICA DEL BANDO

  • 15 marzo / 7 aprile: candidatura progetti
  • 15 aprile: esito delle valutazioni
  • 30 aprile: contrattualizzazione proposte individuate
  • Maggio / dicembre: residenze (vedi periodi di residenza)

Per informazioni e chiarimenti:
mail: organizzazione@centroiac.com ; telefono: 392 743 1124

La grande danza internazionale ospite di Paesaggi del Corpo Festival Internazionale Danza Contemporanea

La grande danza internazionale ospite di Paesaggi del Corpo Festival Internazionale Danza Contemporanea

Dopo il primo weekend di eventi, continuano il 20 e il 21 maggio gli appuntamenti con la grande danza internazionale a Velletri (RM), all’interno della IV edizione di Paesaggi del Corpo – Festival Internazionale Danza Contemporanea.

Si aprono le danze, il 20 maggio al Teatro Artemisio Gian Maria Volontè, con la compagnia tedesca Tanz Harz che presenta la prima italiana dello spettacolo Winterreise del coreografo Tarek Assam, direttore del balletto e coreografo residente della Tanzcompagnie Giessen dello Stadttheater Giessen dal 2002 al 2022, con un vasto repertorio coreografico presentato a livello internazionale, in Germania, Polonia, Belgio, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Italia e Cina. Sostenuta da un coerente, semplice ma efficace disegno dei costumi nei colori grigio, beige, blu e bianco, la danza respira e si formula in un “terzo” spazio accanto al canto e al pianoforte, che mantengono l’equilibrio della coreografia. Le melodie e le strofe, le rispettive diverse dinamiche e stati d’animo si incontrano così nell’occhio dello spettatore in un cosmo coreografico che è semplicemente una festa per gli occhi. Il Festival continua con il debutto nazionale della compagnia Mandala Dance Company, compagnia di produzione contemporanea diretta da Paola Sorressa, che svolge dal 2010 attività in Italia e all’estero (Usa, Algeria,Thailandia, Messico, Tunisia e Spagna), che porta in scena un estratto de Le Fantasme di Zvanì, una coproduzione di Paesaggi del Corpo: lo spettacolo di teatro-danza mette in scena due dimensioni poco conosciute del celebre poeta Giovanni Pascoli, rivelando l’immagine di un artista e di una personalità ancora più grande e moderna di quel che ci è potuta apparire attraverso le poesie che si trovano nei libri di scuola. Le ricerche e i libri di Francesca Sensini, docente dell’Università di Nizza e scrittrice, che ispirano la regia di Daniele Lamuraglia e le coreografie di Paola Sorressa per questo spettacolo di teatro-danza, hanno messo in risalto l’importanza delle relazioni di Pascoli con alcune figure femminili – reali, immaginarie, simboliche, mitologiche – e il ruolo fondamentale che hanno avuto sulla sua vita e sulla sua poetica. 

Si prosegue il 21 maggio alle 18:00, con Cappuccetto Rosso. C’era una volta il Lupo e la Fanciulla, uno spettacolo per ragazzi e famiglie, di compagnia Atacama, diretta da Patrizia Cavola e Ivan Truol, ospite dal 1997 di importanti teatri e festival internazionali in Italia, Germania, Spagna, Belgio, Francia, Brasile, Polonia e Portogallo: gli autori, partendo dalla fiaba, intendono esplorare il contrasto tra il mondo luminoso e sicuro del villaggio e quello oscuro e insidioso della foresta. Il concept vuole mettere in atto differenti sguardi sul racconto narrato dalla fiaba, rilevare varie sfaccettature dei personaggi, tre diverse Cappuccetto Rosso con caratteri e qualità differenti che reagiscono ognuna a proprio modo al compito assegnato dalla madre e all’incontro con il lupo, determinando tre possibili differenti storie.

Il Festival è realizzato dall’associazione culturale La Scatola dell’Arte, sotto la direzione artistica di Patrizia Cavola, con il contributo di MiC – Ministero della Cultura Regione Lazio, in collaborazione con FONDARC Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri e con il patrocinio del Comune di Velletri

Il programma del Festival è su: https://paesaggidelcorpo.itPer info e prenotazioni scrivere a info@paesaggidelcorpo.it

Voci in ascolto approda in Puglia: da tutta Italia per cantare la tradizione

Voci in ascolto approda in Puglia: da tutta Italia per cantare la tradizione

Dal 31 Maggio al 4 Giugno la World Music Academyospiterà a San Vito dei Normanni la prima edizione della residenza Voci in Ascolto, cinque giorni dedicati all’approfondimento dei canti della tradizione orale italiana

Il cantante e polistrumentista Davide Ambrogio ha scelto la Puglia, e nello specifico San Vito dei Normanni, per ospitare la prima edizione della residenza Voci in Ascolto, frutto di oltre un anno di laboratori omonimi tenuti in Italia e in Europa, seguiti da professionisti ed appassionati del mondo della musica, del teatro e delle arti performative. Il canto di tradizione diventa strumento di espressione di una storia, un modo altro di raccontare e raccontarsi per tutti coloro che vogliono esplorare questo mondo.

L’incontro tra Ambrogio e San Vito dei Normanni nasce grazie alla World Music Academy – diretta da Vincenzo Gagliani – e nello specifico grazie al progetto Nuova Generazione Trad, il cui obiettivo è quello di rendere protagoniste le nuove generazioni nel campo della musica tradizionale italiana. Dallo scorso anno, infatti, Davide Ambrogio è entrato a far parte della comunità di artisti e docenti della World Music Academy, arricchendo la proposta formativa con il laboratorio corale Voci in Ascolto, che in questa sede ha trovato lo spazio naturale per svilupparsi nella prima edizione dell’omonima residenza.

«La condivisione e l’incontro sono gli elementi alla base di questo progetto e sentivo che era arrivato il momento di creare una connessione più forte tra le persone che stavano partecipando ai diversi laboratori che tengo da più di un anno in giro per l’Italia e in diverse città Europee. Mi piaceva l’idea che una persona di Parigi potesse ritrovarsi accanto a una di Palermo, di Roma o di Torino e scoprirsi unita dallo stesso canto, dallo stesso suono. Così, parlando con Vincenzo Gagliani, abbiamo iniziato ad immaginare una residenza in cui tutte le persone interessate al canto di tradizione orale e alle sue diverse espressioni potessero incontrarsi, ascoltarsi e soprattutto cantare insieme» racconta Davide Ambrogio, direttore artistico e curatore della residenza insieme a Vincenzo Gagliani.

La residenza, che si terrà dal 31 maggio al 4 giugno, è aperta alla partecipazione di appassionati e professionisti e vedrà alternarsi diversi tipi di attività che coinvolgeranno numerosi artisti del panorama nazionale. Oltre ai laboratori condotti da Davide Ambrogio infatti, sono previste attività laboratoriali con Rachele Andrioli(cantante salentina) e con i Concordu e Tenore de Orosei, che saranno anche i protagonisti di uno dei concerti previsti durante la residenza con il loro canto Sardo, patrimonio immateriale dell’UNESCO.

Un altro live sarà quello di Coro a coro – il laboratorio corale diretto da Rachele Andrioli – e non mancheranno talk sul tema dei luoghi della trasmissione, diffusione ed insegnamento del canto tradizionale, che vedranno avvicendarsi ospiti come i maestri Fabrizio Piepoli del Conservatorio T. Schipa, e Danilo Gatto responsabile del dipartimento di musiche tradizionali Conservatorio Tchaikovsky. Il filo conduttore sarà il tema della didattica e della trasmissione, un’occasione per confrontarsi sullo studio, l’insegnamento, l’evoluzione, la tutela e la trasmissione dei repertori di tradizione orale, dalla ricerca etnomusicologica al caso della musica  tradizionale nei conservatori, dalle esperienze laboratoriali di genere alle realtà vocali di piccole comunità come quelle sarde.  

L’obiettivo principale della Residenza è quello di guidare i partecipanti allo studio della voce, di creare connessioni e occasioni d’incontro tra persone interessate al canto di tradizione orale italiano attraverso laboratori e approfondimenti sui repertori corali. Le attività si svolgeranno presso le sedi della World Music Academy di San Vito dei Normanni (BR), via Brindisi 126, dal 31 Maggio al 4  Giugno 2023. 

Per partecipare alle attività formative e agli eventi della residenza è possibile reperire maggiori informazioni consultando il sito www.worldmusicacademy.it o contattando vociinascolto@worldmusicacademy.it

 

Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore

Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore

Un progetto ricco e ambizioso, carico di un patrimonio artistico ed emotivo che vuole essereun tentativo di recuperare l’antica cultura artigiana del teatro. Si tratta di Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore:non un semplice progetto formativo, ma come avveniva una volta nelle più vitali esperienze del teatro di tradizione e di ricerca del Novecento, Le lacrime della Duse punta a preservare e valorizzare il patrimonio immateriale dei saperi teatrali.

Il progetto, curato dalla Compagnia Mauri Sturno, è finanziato dal MIC ed ha coinvolto l’Università di Roma La Sapienza che fornisce il supporto logistico e una consulenza culturale attraverso il CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma, diretto dal Prof. Guido di Palma.

Come nasce l’idea? Nel 1954 durante una tournée in Sud America Memo Benassi, allievo devoto della Duse che con lei interpretava Oswald negli Spettri di Ibsen, si accorse che il giovane Glauco Mauri, neo diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lo spiava dalle quinte. Qualche giorno dopo lo chiamò in camerino. Il vecchio attore che a 63 anni aveva appena interpretato Osvald disse al giovane attore: “Vorrei che tu tenessi questa giacca con cui recitavo Osvald. Ora non posso più indossarla, mi viene stretta”. Il giovane attore, stupito, ringrazia commosso ma sull’uscio della porta viene fermato. Benassi si alza e dice: “Tienila da conto. Vedi questa spalla? Qui la Duse versava le sue lacrime”. Era un gesto antico legato alla tradizione. Era il riconoscimento che l’invisibile artigianato del vecchio attore aveva trovato un erede. Oggi la giacca è stata donata da Glauco Mauri a Roberto Sturno. In omaggio a questa antica pratica pedagogica il progetto si intitola Le lacrime della Duse.

Ho ricevuto la giacca di Osvald dalle mani di un grande allievo della Duse Memo Benassiracconta Glauco MauriÈ uno dei ricordi più commoventi del mio apprendistato. A mia volta l’ho data a Roberto Sturno e vorrei che questa trasmissione dei saperi immateriali dell’attore non si interrompa ma continui nel calore dei rapporti umani di cui questo meraviglioso mestiere non può fare a meno. Il Teatro, come tutte le arti, contribuisce – diceva Brecht all’arte più grande di tutte: quella di vivere”.

L’arte dell’attore è un sapere che si acquisisce per contatto. L’apprendista nella tradizione spiava in quinta gli attori esperti, sera dopo sera, cercando di rubare il mestiere. Questa pedagogia non esiste più, ma sarebbe necessario ritrovarla. Oggi uno spettacolo si produce in una ventina di giorni e in queste condizioni non c’è tempo per sperimentare o accompagnare i processi creativi degli attori ma solo per replicare ciò che già si sa. Inoltre, l’attuale sistema del teatro italiano impedisce la circuitazione degli spettacoli che si esauriscono in una manciata di rappresentazioni. Così viene meno l’addestramento che replica dopo replica perfezionava gli spettacoli e arricchiva di esperienza.

Per questo la Compagnia Mauri Sturno si fa promotrice di un’azione di recupero e valorizzazione delle memorie, della trasmissione dei saperi immateriali legati al lavoro dell’attore. Mejerchol’d sognava un luogo dove fosse possibile per gli attori creare dei frammenti di scene per studiare in un luogo protetto, svincolato dalle urgenze produttive, forme sceniche e soluzioni interpretative. L’Università può offrire questa opportunità.

La cultura teatrale non può essere affidata solo alla scrittura e tantomeno ai videoafferma il Prof. Guido Di Palmaessa vive principalmente nella presenza e nelle relazioni delle persone che la agiscono.  Per questo le residenze didattiche universitarie sono pensate come un luogo di scambio. Passato e presente s’incrociano in uno spazio protetto affinché i saperi teatrali non vengano dimenticati e possano essere rivivificati nell’incontro tra generazioni. Per questo, nel quadro della Terza Missione universitaria la Sapienza sostiene il progetto Le lacrime della Duse”.

Il progetto è articolato in due fasi:

  • formazione teatrale e drammaturgica per giovani attori under 35 condotta dalla Compagnia Mauri Sturno
  • un ciclo di incontri dal titolo Artigiani di una tradizione vivente con grandi attori e attrici della tradizione teatrale del Novecento condotti da Guido Di Palma.

(il calendario degli incontri e gli ospiti verrà fornito a breve)

Un bando di respiro nazionale seleziona dunque un numero di attori e attrici per un massimo di 15 persone che sono invitate a lavorare sulla base di una serie di scene teatrali scelte in funzione dei partecipanti in modo da consentire un lavoro approfondito sulla costruzione dei personaggi. Nell’arco degli otto mesi in cui si terranno gli incontri, Glauco Mauri e Roberto Sturno si relazioneranno con gli allievi attraverso una didattica esperienziale dove docenti e discenti cercheranno insieme le soluzioni più appropriate a ciascuna situazione scenica. Nel corso del progetto che si articolerà da giugno a dicembre, sono previsti anche incontri tenuti da grandi attori della scena teatrale italiana che saranno presto annunciati. Scopo degli incontri è come sempre tramandare l’arte dell’attore stando a loro stretto contatto.

I materiali per partecipare al bando, dovranno pervenire a mezzo mail all’indirizzo bando@lacrimedelladuse.it  entro e non oltre le ore 12.00 del 24 maggio 2023.

I partecipanti saranno selezionati su insindacabile giudizio di un’apposita commissione presieduta dalla Compagnia Mauri Sturno. Dopo una prima selezione sulla base del materiale inviato, gli interessati saranno convocati a mezzo posta elettronica per un colloquio con dimostrazione di lavoro. La frequenza alle attività è obbligatoria e a titolo gratuito. Le attività si svolgeranno presso il Nuovo Teatro Ateneo. Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Il bando, in italiano, inglese e francese è scaricabile al seguente link: https://www.lacrimedelladuse.it/il-bando/