Dance System – Nuovi paradigmi per corpi eccentrici

Dance System – Nuovi paradigmi per corpi eccentrici (2023)
Moderazione di Lucrezia Ercolani
2 luglio / Paesaggi del Corpo / Casa delle Culture e della Musica / Velletri
Dance System – Nuovi paradigmi per corpi eccentrici (2023)
Moderazione di Lucrezia Ercolani
2 luglio / Paesaggi del Corpo / Casa delle Culture e della Musica / Velletri
Teatri di Vetro, dall’8 al 21 dicembre, al Teatro India di Roma, Teatro del Lido di Ostia e Teatro Biblioteca Quarticciolo, attraverso strategie performative diverse – spettacoli, performance, pratiche corporee, installazioni performative, sperimentazioni musicali, progetti di partecipazione – pone l’attenzione oltre che sull’opera, sul processo creativo, creando le condizioni per nutrire la relazione con lo spettatore.
La 18esima edizione giunge alla tappa finale del percorso progettuale: Oscillazioni.
Teatri di Vetro è un progetto curatoriale articolato in sezioni. Trasmissioni, Composizioni, Oscillazioni, Elettrosuoni sono gli ambienti, le cornici. Ciascuna parte consente di attivare pratiche specifiche implicando aspetti metodologici, artistici, tematici, relazionali e interconnettendoli tra di loro in un’ottica multidisciplinare e interdisciplinare. Dentro l’architettura l’obiettivo è e resta Oscillazioni. Si configura come la meta e “informa” tutto il resto, ciò che la precede. È lì, nel deragliamento, nell’esplosione dei processi in articolazioni plurali, che si creano le condizioni per condividere e rendere viva la sfida della ricerca e mettere gli spettatori a contatto con il centro che realmente “muove” la scena.
Composizioni, l’8 dicembre al Teatro Lido di Ostia, prevede il coinvolgimento diretto dei cittadini proponendo progetti artistici dal carattere partecipativo; la musica elettronica e le sperimentazioni compositive tra musica e video di Elettrosuoni, dall’8 al 21 dicembre, attraversano il Teatro India e il Teatro del Lido; Oscillazioni, l’11 e il 13 al Teatro Quarticciolo e dal 16 al 21 dicembre al Teatro India, intercetta le spinte più significative della produzione artistica contemporanea di ricerca presentando in prima nazionale e romana i lavori degli artisti della scena nazionale tra cui Silvia Gribaudi, Operabianco, Alessandra Cristiani, Bartolini Baronio, Carlo Massari, Paola Bianchi e tanti altri.
30 spettacoli – 6 prime nazionali, 5 prime romane – creano un ambiente di dialogo e incontro tra artisti e pubblico, invitando gli spettatori a esplorare i processi della creazione scenica, coinvolgendo i cittadini in creazioni collettive e offrendo a tutti una possibilità di affondo nella radice profonda della scena.
“La 18^ edizione di Teatri di Vetro affianca spettacoli di cui il festival ha seguito i processi creativi a nuclei di ricerca in una costellazione di possibili scenici. La programmazione risponde alla complessità dei linguaggi della contemporaneità e invita a interrogare e condividere con il pubblico i processi di creazione, le necessità interne che la scena svela e nasconde, la compresenza e le tensioni vive tra il discorso del teatro e il discorso del pensiero. Un’architettura progettuale resa tangibile dagli oggetti scenici che la compongono. Abitata dalle molteplici figure con cui l’individualità artistica si apre all’esterno da sé, altri artisti e contesti” spiega Roberta Nicolai, direttrice artistica del festival.
Apre la programmazione della sezione Oscillazioni un focus su Alessandra Cristiani che presentaTrilogia_la questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S.Moon. Inaugura l’11 dicembre al Teatro Quarticciolo, con Matrice da Ana Mendieta, prima opera della Trilogia, che trae ispirazione dal lavoro dell’artista cubana che ha indagato l’esperienza dello sradicamento e la perdita delle radici attraverso Land e Body art. Il 13 dicembre al Teatro Quarticciolo è la volta di Lingua da Claude Cahun, ispirata all’ artista pioniera di una sessualità fluida e di uno stile di vita rivoluzionario. Chiude la Trilogia il 19 dicembre al Teatro India, Caduta la neve da Sarah Moon, che prende spunto da una delle maggiori fotografe contemporanee che nel suo percorso ha indagato la bellezza e lo scorrere del tempo con un linguaggio proprio e inconfondibile. A conclusione del lungo processo creativo, il 21 dicembre al Teatro India, Diario performativo, in collaborazione con Alberto Canu e Samantha Marenzi, esplora il linguaggio d’arte come mezzo espressivo, al centro dell’indagine il ritornare o il ripartire dalla radice corporea come causa generante di nuove visioni.
Il 16 dicembre Teatri di vetro sbarca al Teatro India. Operabianco debutta con Trickster un lavoro che parte da The Playhouse di Buster Keaton e da Francis Bacon e in cui l’uso delle citazioni è funzionale all’attraversamento continuo di altre materie nella carne del danzatore. Pixel, scariche elettriche, immagini effimere del web e del cinema, diventano carne, peso, muscoli, acrobazia, respiro. Giselda Ranieri presentaIce_Scream, un duo tra danza e voce che interroga il binomio oppositivo Riso/Pianto. Un’indagine sul ridere, sul piangere e sull’instabilità degli stati corporei, emotivi e sonori legati a e compresi tra questi due apici. Una ricerca che parla della fragilità e allo stesso tempo della potenza dell’umano che non teme se stesso. Prosegue la serata con Una rinascita appunti su Forough Farrokhzad della Compagnia Bartolini Baronioche compone sulla scena gli appunti di un incontro tra la vita e le opere della poetessa iraniana Forugh Farrokhzad e le memorie personali delle artiste coinvolte. La condizione di spaesamento, l’esilio, esistenziale e reale, causato dalla violenza di condizionamenti sociali ed economici, familiari e culturali, religiosi e di genere, risuona nelle opere e nella storia di ribellione e di ricerca di libertà di Forugh. Chiude la serata Tools di Federico Scettri, un progetto musicale in solo che pluralizza il suono attraverso l’utilizzo del sample come materia viva e dialogica. Un all-in ironico e contraddittorio di field recording, groove, incursioni televisive e interferenze pubblicitarie.
Il 17 dicembre Medusa di Fabritia D’Intino e Federico Scettri si muove nella dimensione immersiva dell’oscurità, indagando il possibile stato di invisibilità di un corpo. Che ne è della danza se nessuno la vede?Ilenia Romano debutta con Strings, un lavoro di sperimentazione sul rapporto di assonanza-dissonanza-risonanza tra movimento e musica. Il solo, creato a partire da Voyage that never ends di Stefano Scodanibbio con esecuzione musicale dal vivo Giacomo Piermatti, crea tra corpo e musica un legame che viaggia per echi di mondi reali e immaginari. Le modificazioni di stato del corpo tra ‘accordatura e scordatura’ creano insieme alla musica le condizioni per un’esperienza sensoriale fortemente immersiva. Μονας (monàs)di Teatringestazione è un’opera ibrida tra installazione partecipata, autopoiesi coreografica e live cinema. Il pubblico facendo esperienza del differimento del proprio corpo in immagine, riflette sul rapporto tra spazio reale e spazio di rappresentazione. Dehors Audela con Sfondi/ Wallpapers_primo studio elabora un ambiente visivo abitato da coppe di un passato agonistico e carta da parati, dove le tracce sulle pareti, emerse, sedimentate, configurano lo stato semovibile della memoria.
Il 18 dicembre TeatrInGestazione in Variante B. NOT FOUND – studio espongono il prototipo che mostra il funzionamento del dispositivo scenico di Μονας. Dehors Audela con Deteriorate, a partire dall’archivio fotografico Totò Musolino, narrano storie inventate attraverso fotografie deteriorate da corrosioni che escludono alcuni elementi interrogando l’ordine degli oggetti all’interno dell’immagine. Perdere l’identità per corrosione, restituisce alle immagini un futuro e le riporta in uno stato eternamente nascente, quello del poter essere tutto e niente. Sempre il 18 debutta Pinocch-Io di Lucia Guarino un percorso che origina il suo pensiero da una personale messa a fuoco sulla fragilità e sull’ambiguità dell’esser-ci, ora-adesso, come esseri umani e viventi. Teatro Akropolis presenta La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro_Carmelo Bene per la regia di Clemente Tafuri. Tra le figure più controverse del Novecento teatrale, Carmelo Bene racconta i fondamenti della sua arte e il conflitto irrisolvibile col sistema del teatro e della cultura. La sua parte maledetta riguarda il paradosso della creazione nel teatro come nel cinema, nella musica e nella poesia, ovvero l’inevitabile incompiutezza dell’opera rispetto a quanto si può intuire e vivere oltre la letteratura, il linguaggio e la rappresentazione.
Il 19 dicembre ZugZwang di e con Elisabetta e Gennaro Andrea Lauro: due individui, fratello e sorella, si ritrovano come pedine all’interno di una scacchiera simbolica, cui sono racchiuse tutte le loro possibilità di movimento e di relazione. Ad ogni casa corrisponde un mondo, un enigma da attraversare e decifrare.Insectum in Rome di Silvia Gribaudi e Tereza Ondrová nasce dalla ricerca In-Sectum di Elisabetta Zavoli, fotografa laureata in scienze ambientali e master in fotogiornalismo a Contrasto, e Sara Michieletto, violino primo nell’orchestra del Teatro la Fenice, durante una residenza artistica nella riserva Adolfo Ducke nei dintorni di Manaus, nella foresta amazzonica brasiliana. Le due artiste hanno creato immagini e suoni per riavvicinare le persone ai temi ambientali e spostare il punto di vista antropocentrico dell’esistenza. In Insectum lo studio si fonda sulla visione del mondo dal punto di vista dell’insetto.
Il 20 dicembre debutta Voice Over di Paola Bianchi una coreografia con nove danzatrici in scena, che nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo di danza […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione). Memoria collettiva, trasmissibilità e intrasmissibilità sono i nuclei su cui si appoggia Voice Over, dove il corpo diventa grido senza esporre l’orrore. Strangers in the night, la nuova co-creazione firmata da Jos Baker, Linus Jansner e Carlo Massari, parte del percorso di ricerca sulle Metamorfosi e segna un‘importante passo avanti verso l’affermazione dello stile compositivo identitario di C&C Company. Una ricerca meta-teatrale, che buca la quarta parete e coinvolge il pubblico in un’escalation di follia, violenze e ironia. Irene Russolillo con Fàtico set predispone una pratica collettiva di ascolto in relazione al movimento, declinazione partecipativa dello spettacolo Fàtico: è un punto di incontro tra un concerto e un workshop, in uno spazio condiviso.
Il 21 dicembre è in scena […] KZ di Paola Bianchi è una danza che incorpora il rumore di fondo di audiocassette con la voce di persone deportate nei campi di sterminio nazisti, il fruscio, i vuoti, i buchi, le voci. Fàtico di Irene Russolillo è un progetto coreografico e musicale in cui il canto e la danza battono il tempo di tre orazioni. Battaglia della compagnia francese Emile Saar è la storia di un’opera perduta di cui resta solo la storia che ne raccontano due archeologi.
La musica elettronica e le sperimentazioni compositive tra musica e video attraversano il Teatro India e ilTeatro del Lido. Wahid di Simone Alessandrini costruisce un dialogo tra strumenti a fiato trattati ed elementi del folklore musicale egiziano. A seguito della collaborazione con i Mazaher, collettivo musicale de Il Cairo, Simone Alessandrini rielabora tessuti ritmici e timbrici dello Zar, musica di antichissima provenienza, registrata durante la permanenza in Egitto, volendo creare così, una sintesi tra rituale e performance. Overlay di Riccardo Gola è un ipnotico set per contrabbasso ed elettronica, in cui strati di densa materia sonora si sovrappongono a voci campionate, in una coinvolgente performance di improvvisazione elettroacustica.
Composizioni, l’8 dicembre al Teatro Lido di Ostia, prevede il coinvolgimento diretto degli spettatori proponendo progetti artistici dal carattere partecipativo e rendendo gli eventi scenici non solo attraversabili, ma campi di gioco e sperimentazione in cui la presenza di cittadini, amatori, bambini, anziani e migranti diventa parte integrante della ricerca.
Elisabetta Lauro con Circuiti, un percorso laboratoriale che si inserisce nel più ampio Obey – progetto che si dirama in diverse direzioni, ognuna con il proprio fulcro tematico – indaga insieme alle giovani danzatrici del Liceo Coreutico Giovanni Paolo II, la dimensione del femminile e il concetto di disobbedienza a partire da un’idea di energia confinata e lineare, per cercare varchi di apertura e zone di fuori fuoco. Il lavoro di Gennaro Lauro, Questo ballo è per noi – parte di To Repel Ghosts/Lettera al Padre, si rivolge ai cittadini maschi o che si identifichino come tali, di età compresa tra i 15 e i 65 anni condividendo con loro e attraverso pratiche corporee una serie di domande: Cos’è il maschile? Di chi è? Mi appartiene? O sono io ad appartenergli? Quanto mi ha dato e quanto mi ha tolto? Può essere più mio? E come? Mentre Variazioni di spettro del collettivo Secondo Nome predispone un confronto aperto e condiviso con i partecipanti sulle modalità compositive e di improvvisazione a partire dal progetto performativo Spettro Variabile. Infine, Sonar di Ivan Gasbarrini/Zona Incerta crea con un ambiente interattivo in cui movimento, suono e video si intrecciano e si confondono. Uno spazio immersivo che si apre alle relazioni, al mutamento, alle possibilità di sconcerto o dissonanza alla fluidificazione tra scena e sala preparando l’atto finale della giornata: una festa.
TEATRI DI VETRO, Festival delle arti sceniche contemporanee – direzione artistica Roberta Nicolai – giunge alla 18esima edizione grazie al sostegno di MIC, della Regione Lazio, della Fondazione Carivit che concede un proprio contributo alla sezione Trasmissioni e in collaborazione con Teatro di Roma, Teatro del Lido, ATCL Lazio, Comune di Tuscania.
OSCILLAZIONI è organizzata e ideata dall’Associazione Il triangolo scaleno. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE
In collaborazione con: Teatro di Roma, Teatro del Lido, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Accademia Nazionale di Danza,ATCL, ORBITA/Spellbound, TenDance Festival, Teatro Akropolis_Testimonianze ricerca azioni Festival, NDN Network drammaturgia Nuova, ANTICORPI XL, Europe Beyond Access 24-27, ATAC, ARCI Roma Aps, LAZIO YOUTH, DAMS Università Roma Tre, Roma Tre Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Liceo Coreutico Istituto Giovanni Paolo II, Consorzio Casa Internazionale delle Donne Aps, Centro Internazionale La Cometa, Stap Brancaccio Accademia di Teatro e Arti Performative, Associazione Cassiopea Ets Alta Formazione Artistica, Scuola d’arte Cinematografica Gian Maria Volonte’, Liminateatri, Teatro e Critica, Krapp’s Last Post.
La stagione 2024 di Spazio Körper, Centro Nazionale di Produzione della Danza, prosegue con l’attesissimo ritorno di Körperformer, rassegna di danza contemporanea a cura di Gennaro Cimmino che avrà luogo dal 3 all’8 dicembre presso la Sala Assoli di Casa del Contemporaneo (Napoli). Il progetto, storica vetrina nazionale della danza, intende essere anche quest’anno un focus sulla regione Campania, uno spazio aperto e attento alla ricerca artistica dei giovani autori del territorio che da anni approdano sulla scena nazionale ed europea. L’edizione 2024 di Körperformer rappresenta una ripartenza importante per il Centro di produzione che, dopo la prematura scomparsa di Gennaro Cimmino, continua a immaginare e a costruire le azioni future partendo proprio dalla prima progettualità realizzata dal coreografo, genesi artistica della programmazione annuale.
La rassegna rappresenta dunque il cuore pulsante delle attività di Körper, centro di produzione impegnato nella valorizzazione dei giovani talenti che, oltre ai numerosi riconoscimenti ricevuti in questi anni di attività, vanta ben due candidature ai Premi Ubu 2024(Spettacolo di danza: Stuporosa di Francesco Marilungo e Progetto sonoro o musiche originali: Vera Di Lecce in Stuporosa). La programmazione, attentamente studiata e ideata da Gennaro Cimmino, coinvolge numerose realtà che da anni sono presenti a Napoli e provincia e mira alla creazione di una comunità mista di pubblico e artisti che possa rinnovarsi e ritrovarsi durante tutto l’anno anche nella programmazione del Centro di Produzione. Körper è divenuto nel tempo un’agorà aperta al confronto e al dialogo, un luogo in cui la danza guarda alla ricerca, all’indagine costante del corpo in relazione allo spazio e al tempo, una dimensione in cui attecchisce la genesi creativa e in cui è possibile riflettere sul rinnovamento della danza contemporanea.
L’edizione 2024 propone i progetti artistici di Roberto Tedesco (Körper), Francesco Colaleo e Maxime Freixas (Cie MF), Maria Anzivino, Ginevra Cecere e Viola Russo (Funa), Gianmaria Borzillo (Corpo Celeste), Maša Kolar, Nicolas Grimaldi Capitello, Nyko Piscopo (Cornelia) e Adriano Bolognino (Körper).
La prima regionale della performance Decisione Consapevole di Roberto Tedesco è il primo appuntamento in programma (3 dicembre, ore 21:00), un lavoro che affida la narrazione alla parola e al movimento, nell’imprevedibilità dell’improvvisazione. Lo spettacolo nasce come una mappa concettuale per guidare le sessioni di improvvisazione istantanea, con la funzione di definire uno schema da seguire, un punto di riferimento per costruire un lavoro coreografico che vede quattro danzatori confrontarsi con le loro scelte: uno spazio vuoto, da riempire e liberare grazie alla loro consapevolezza e al potenziale delle loro decisioni.
Cie MF – Francesco Colaleo e Maxime Freixas presentano in prima regionale Ça ira, il secondo capitolo del progetto coreografico C’est Pas Grave, una trilogia sul significato ambivalente della gravità (4 dicembre, ore 21:00). La performance è liberamente ispirata alla teoria filosofica dell’eterno ritorno di Friedrich Nietzsche, aspetto visibile nella logica della costruzione coreografica percepita come una ripartenza perpetua, un’apertura senza fine. Simili ai soggetti dei quadri del surrealista Max Ernst, i tre interpreti hanno sembianze di uomini uccello e intraprendono un viaggio surreale e onirico senza una vera destinazione finale; sperimentano, nel momento presente, la legge del caso e dell’imprevisto, risvegliando una relazione costante tra le diverse parti del corpo che dialogano e costruiscono nuove architetture nello spazio.
Il 5 dicembre (ore 21:00) sarà in scena Handle with care di Maria Anzivino, Ginevra Cecere, Viola Russo (prodotto da Funa), un archivio emotivo, un viaggio nel tempo dove le memorie si trasformano in tracce tangibili di un passato che si dissolve e si riforma incessantemente. Nel caos di un tempo non lineare, sulla scena l’intricata trama dell’ esperienza umana di una donna che tenta di ricostruire i pezzi di una vita forse mai vissuta. La danza si trasforma da linguaggio corporeo a linguaggio visivo e diventa il filo conduttore che guida lo spettatore attraverso una narrazione intensa e coinvolgente, plasmando un’esperienza teatrale che si snoda tra le ombre dell’animo umano e i bagliori della rivelazione.
Femenine è il titolo della performance di Gianmaria Borzillo, prodotta da Corpo Celeste e presentata in anteprima alla Sala Assoli (6 dicembre, ore 21:00). Il palcoscenico diventa luogo di ascolto e azione, di scoperta e di inizio, punto di solitudine ed euforia. Uno spazio queer, sghembo, un microcosmo creato per e dalla musica “organica” di Julius Eastman, in cui le frasi musicali vivono all’interno di altre frasi, strati multipli che fluiscono e defluiscono con il passare del tempo, tra passaggi e transizioni, in un accumulo che provoca stordimento, frustrazione e grazia. Una graduale conoscenza dell’altro come scoperta del sé, processo radicalmente queer, in cui vengono a palesarsi organicamente intimità e morte, AIDS e malattia, trasfigurazione e gioia dell’erotico, memoria, finzione e reale, la solitudine e la sua scomparsa.
Ispirato al celebre fenomeno dei BALLET RUSSES del Novecento, la compagnia Cornelia propone Hybridus, un trittico di danza contemporanea firmato da Maša Kolar, Nyko Piscopo e Nicolas Grimaldi Capitello che affronta la figura dell’ibrido mettendo in scena tre diversi processi di trasformazione del corpo in relazione al mondo contemporaneo, in una dimensione che accoglie le differenze ed il bizzarro. Le nuances del femminile sono celebrate nelle creazioni: Petrushka, attraverso la gestualità meccanica di una marionetta ancora umana e Sa Rose, la reinterpretazione di Le Spectre de la Rose di Michel Fokine, che sposta l’accento sulla ricerca del piacere erotico verso il proprio corpo. Facendo riferimento al capolavoro di Bronislava Nijinska, si completa il trittico di ibridi artistici con una nuova interpretazione del Bolero di Ravel attraverso la metamorfosi di Divine Beasts che irrompono sulla scena per la sopravvivenza di tutte le creature.
La rassegna si conclude con Your body is a battleground e Gli Amanti, dittico di Adriano Bolognino. Gli Amanti prende spunto dall’omonimo calco risalente al 79 d.C., portando alla luce un amore interrotto improvvisamente dalla forza prepotente della natura, ma custodito in eterno. L’abbraccio che li avvolge da circa 2.000 anni apre mondi e spazi di riflessione che vanno oltre la dimensione temporale, aprendo uno spiraglio di libertà attraverso il movimento dei corpi. Your body is a battleground si interroga invece sulla valenza dei ruoli sociali: il titolo rimanda all’immagine in di Barbara Kruger, creata e diffusa per la marcia delle donne di Washington nel 1989, grande manifestazione in favore della libertà femminile di autodeterminazione sul proprio corpo e sull’aborto negli USA. (Il dittico sarà in scena il 3 novembre al Teatro Nuovo di Napoli, ore 18:00).
Fra gli appuntamenti previsti allo SpazioKörper, la performance Anima radice eseguita dalle sei danzatrici del corso KörperYoung,a cura di Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi (15 dicembre, ore 18:00). Il progetto di perfezionamento al palcoscenico ideato da Gennaro Cimmino, in questa nuova fase, propone due ricerche coreografiche inedite e pone l’attenzione ai nuovi linguaggi coreografici del territorio dedicando uno spazio a una giovane autrice, figlia di Körper, la quale indaga il rapporto che ha con la devozione partenopea insieme al nostro giovane ensemble. L’altro ramo si ispira al talento distintivo che può avere ogni essere vivente, un focus sulla spontaneità e sull’autenticità del movimento richiamando la leggerezza e l’accessibilità della cultura pop. Anima radice vuole scoprire quali ombre si conservano al di sotto della pelle, all’interno del corpo dotato di intelligenza, nei meandri dei nostri ricordi, eredità e tradizioni.
Torna a Roma, District Dance Festival, festival dedicato alla danza contemporanea, giunto alla terza edizione, ideato e organizzato dalla compagnia Atacama con la direzione artistica di Patrizia Cavola e Ivan Truol. Spettacoli, laboratori e incontri, dal 10 al 22 dicembre, tra La Scatola dell’Arte, l’ex Sala Consiliare del Municipio VII e il Teatro di Villa Lazzaroni di Roma con alcune tra le più rilevanti compagnie italiane: EgriBiancoDanza, Ariella Vidach Aiep, Compagnia Atacama, Mandala Dance Company, Res Extensa, Ersilia Danza, Luna Dance Theatre, Compagnia Petranuradanza – Megakles Ballet, Fabula Saltica.
La programmazione di District Dance prevede undici spettacoli in cinque giorni al Teatro di Villa Lazzaroni (14-15 e dal 20 al 22 dicembre) portando in scena produzioni pluripremiate, ma anche opere inedite di autori e autrici contemporanei, con l’obiettivo di offrire nuovi sguardi e linguaggi al pubblico romano. Si comincia sabato 14 dicembre alle ore 21:00 con Sciara (genesi) di Compagnia Petranuradanza – Megakles Ballet, un quadro surreale, con la regia e coreografia di Salvatore Romania e Laura Odierna. Un filo invisibile unisce l’uomo e la Terra, un flusso unico che nasce e cresce insieme, in cui il corpo è lo strumento che consente di mantenere salda l’unione tra questi due poli in un rapporto simbiotico e nello stesso tempo autonomo. Segue Res Extensa con Dalet, progetto di danza contemporanea di e con Giorgia Giannini e Andrea Tenerini, che esplora l’essenza della Terra e gli archetipi umani. Ispirato dalla lettera ebraica Dalet, simbolo di solidità, la performance immerge i danzatori in un dialogo tra corpo e spazio. Attraverso una coreografia che rappresenta figure archetipiche universali, emerge un linguaggio corporeo ricco di simboli primordiali.
Il 15 dicembre alle ore 17:30 il coreografo Claudio Pisa racconta in Delirante Tenerezza, i ricordi e le emozioni scaturiti dalla nascita del figlio. Un viaggio nella paternità fatto di giochi, risate e gioie nel divenire di una famiglia. Una produzione della compagnia Fabula Saltica. Si continua con Luna Dance Theatre, in scena con Le Tre Marie del Mare, coreografia regia e drammaturgia di Simona Ficosecco. Tre donne, tre madri, tre sante portate dal mare, senza meta e senza tempo, da luoghi lontani. L’ispirazione arriva da un piccolo villaggio, Saintes Maries de la Mer, dove sono venerate tre Marie che secondo la leggenda qui approdarono su una zattera senza remi né vele.
Al debutto romano, dal 20 al 22 dicembre Compagnia Atacama presenta tre performance tratte dal progetto Lost Solos, l’ultima produzione che, ispirandosi alla rotta migratoria sbagliata di uccelli solitari fuori dallo stormo di appartenenza, dà corpo alla creazionedi tre assoli per differenti danzatori (Lost Solos – Bianco con Nicholas Baffoni, Lost Solos – Blu con Camilla Perugini, Lost Solos – Rosso con Valeria Loprieno) in un progetto coreografico a cura di Patrizia Cavola e Ivan Truol di intersezione delle arti, unendol’elaborazione della danza/poesia fisica a un lavoro di costruzione delle immagini pittorico e visionario, all’uso della parola e del suono.
Riflessioni politiche, nell’era del virtuale e delle guerre, delle pandemie e dell’emergenza climatica, del consumismo e del capitalismo, sono presenti in Essence, produzione in scena il 20 dicembre a cura di Mandala Dance Company, compagnia internazionale diretta da Paola Sorressa, che affronta la delicata questione di cosa, nonostante le apparenti diversità, ci lega indissolubilmente gli uni agli altri a brevi e lunghe distanze temporali e territoriali.
District Dance Festival continua il 21 settembre alle ore 17:00 con Ariella Vidach Aiep che presenta Nel Bosco del Futuro, un racconto musicale multimediale “danzato” dedicato alle famiglie, dove immergere sogni e desideri della contemporaneità, a partire dall’immaginazione di una visione del futuro del pianeta, idea e regia di Claudio Prati e Ariella Vidach. Alle 21:00 la compagnia Ersiliadanza presenta Chameleons, ispirata all’adattamento, esprimendo attraverso la danza come i corpi possano evolversi, sperimentare e rinascere, riflettendo la natura effimera e in continua trasformazione della vita, in una società fluida, dove il cambiamento è inevitabile e la resistenza è ciò che crea sofferenza.
Il 22 settembre EgribiancoDanza sarà in scena con Scritto sul mio corpo, un’opera di Raphael Bianco che esplora il corpo come supporto di emozioni, fragilità e speranze, riflettendo sulla precarietà della condizione umana in un contesto di crisi collettiva. La coreografia integra il segno corporeo con la narrazione, evidenziando come le esperienze passate plasmino l’individuo. Il lavoro affronta la transizione dalla morte alla rinascita, dedicandosi alla comunità che ne ha ispirato la creazione e a tutta l’umanità impegnata a fronteggiare sfide comuni.
Non solo spettacoli ma anche due percorsi dedicati alla formazione, accomunati dalla volontà di approfondire il linguaggio del movimento nella sue varie sfaccettature: dall’esperienza pratica al confronto su tematiche contemporanee fino all’utilizzo delle nuove tecnologie. Il 10-11 dicembre si terrà presso La Scatola dell’Arte, il laboratorio gratuito a cura di Patrizia Cavola e Ivan Truol, in collaborazione con la cattedra di Storia della danza dell’Università La Sapienza di Roma, che vuole accompagnare alla visione dello spettacolo Lost Solos indagando i temi e le scritture coreografiche della creazione. La pratica unisce lo studio tecnico del movimento, l’ascolto, l’osservazione e la consapevolezza del proprio corpo all’espressione artistica e alla ricerca di un proprio linguaggio coreografico, verso la costruzione o lo svelamento di un corpo poetico.
Mentre sabato 21 dicembre presso l’ex Sala Consiliare del VII Municipio si terrà Nel Bosco Dei Numeri, un laboratorio interattivo gratuito per bambine/i con quattro postazioni di realtà virtuale progettato per coinvolgere le famiglie, ideato e curato da Antonietta Mira in collaborazione con Claudio Prati e Ariella Vidach. Questo ambiente stimola la collaborazione tra genitori e figli attraverso dinamiche di gioco che si sviluppano ai confini fra il mondo virtuale e quello reale. Le attività ludiche offrono una nuova prospettiva sul nostro futuro, incoraggiando esperienze e interazioni che promuovono un approccio collettivo e collaborativo.
District Dance Festival 2024 è realizzato con il contributo del Municipio VII e in collaborazione con il Teatro di Villa Lazzaroni, La Scatola dell’Arte ETS, con la cattedra di Storia della danza dell’Università La Sapienza di Roma, e con il Municipio VII.
La Compagnia Atacama nasce nel 1997 fondata da Patrizia Cavola, coreografa e danzatrice, e da Ivàn Truol, coreografo, danzatore, attore. Da ottobre 2009 la compagnia ha residenza artistica presso La Scatola dell’Arte di Roma, centro di formazione e produzione, di cui sono essi stessi gestori e direttori artistici. Atacama è sostenuta e riconosciuta dal MIC Ministero della Cultura. L’Associazione Culturale, che negli anni ha ricevuto contributi anche dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Imaie, persegue il fine di promuovere la conoscenza della danza contemporanea e delle arti performative attraverso la produzione di spettacoli dal vivo, l’organizzazione di festival e rassegne e la creazione di progetti di formazione e perfezionamento professionale.
Per info e prenotazioni scrivere a info@compagniaatacama.it.
Maggiori informazioni su:
Continua fino all’11 dicembre il progetto Affacciati alla finestra, amore mio! nel quartiere Primavalle di Roma, a cura dell’Associazione Cantieri dello Spettacolo, con la direzione artistica di Federica Mancini e la collaborazione delle Biblioteche Franco Basaglia e Casa del Parco.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitrice dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali. I lotti n° 4 e 5 delle case popolari (adiacenti via dei Barbarigo) dell’Ater Roma saranno trasformati in un palcoscenico a cielo aperto, ricco di proposte diversificate per tutta la famiglia. Gli eventi gratuiti (lettura, street art, teatro, concerti, cinema, circo) e le attività artistiche proposte rappresentano un’azione decisiva per la rigenerazione culturale e l’aggregazione del Municipio Roma 14.
I lotti di Primavalle saranno animati da attori, musicisti, performer e dagli stessi abitanti che si esibiranno nei piazzali comuni, dai balconi e dalle finestre delle case. Gli artisti verranno dislocati nei diversi palazzi e il pubblico sarà coinvolto attivamente attraverso un percorso di comunicazione animata e una serie di incursioni artistiche. Uno sguardo sul valore delle arti performative, una vera e propria festa di comunità con tanti ospiti, che vede i cittadini come protagonisti del progetto. Per gli spettacoli ai Lotti è consigliato portare una seduta.
Fra gli appuntamenti teatrali Ago, Capitano coraggioso con Ariele Vincenti, uno spettacolo sulla storia di Agostino Di Bartolomei – il Capitano Silenzioso – un uomo cresciuto in borgata, tra partite sui prati e cinematografi (26 novembre Cortili Lotti di Primavalle); Illoco Teatro mette in scena Fiabò, un viaggio sonoro attraverso racconti e narrazioni, una performance in cuffia pensata per i più piccoli che punta a valorizzare i tanti suoni che ci circondano, narrando come dietro una folata di vento o una pietra che rotola possa nascondersi una grande avventura (3 dicembre – Cortili Lotti di Primavalle). Storie diversamente magiche con Michela Cesaretti Salvi racconta la magia e la femminilità in modo poetico e ironico (10 dicembre – Cortili Lotti di Primavalle) e la compagnia Materiaviva propone Come in un sogno, uno spettacolo dal grande impatto visivo con esibizioni circensi e atmosfere oniriche (10 dicembre – Cortili Lotti di Primavalle).
Da non perdere la proiezione del film muto Il monello di Charlie Chaplin (1921) accompagnato al pianoforte dalle musiche originali di Paride Fusco, per restituire l’atmosfera dell’epoca (4 dicembre – Cortili Lotti di Primavalle) e Antica serenata, un concerto di musica sinfonica all’interno dei lotti. (11 dicembre – Cortili Lotti di Primavalle).
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Il programma prevede inoltre due percorsi complementari sul valore della lettura, uno dedicato ai teen e alle giovani generazioni e l’altro rivolto ai più piccoli sull’inclusione e il rispetto ambientale. Fra gli ospiti Fabrizio Colica, autore e attore de Le Coliche insieme al fratello Claudio; la scrittura e i tempi comici perfetti, la regia accurata e la capacità di reinterpretare i trend con la loro verve spiccatamente romana rendono le loro parodie tra i contenuti più virali del web. Fabrizio Colica incontrerà i ragazzi delle scuole medie e superiori all’interno della Biblioteca Franco Basaglia, un confronto divertito e ponderato sull’importanza della lettura; l’obiettivo è quello di immaginare le biblioteche come luoghi di tendenza e svelare tutte le potenzialità che queste rappresentano.
Dopo la presentazione del libro pop-up I Bruchessi e il loro magico mondo, guidata da Federica Mancini e avvenuta alla Biblioteca Casa del Parco, la direttrice artistica curerà la lettura di Migrando, il silent book di Mariana Chiesa Mateos sulle migrazioni raccontate senza parole, solo attraverso le immagini, per lasciare alla sensibilità di ciascuno l’epilogo della storia (29 novembre – Biblioteca Franco Basaglia, 30 novembre – Biblioteca Casa del Parco).
Prosegue poi Alla ricerca della storia perduta al Teatro la casetta, un laboratorio dedicato agli anziani volto al recupero della tradizione orale che prevede la realizzazione di una performance conclusiva con storie, aneddoti e antiche favole da raccontare ai bambini, a cura di Michela Cesaretti Salvi e Federica Mancini. Il 27 novembre andrà in scena Regalami una storia, la performance tratta dai racconti degli anziani del quartiere; in contemporanea, i ragazzi guidati da Stefano Salvi avranno il compito di tradurre in immagini la performance, fissando con i colori la memoria dell’evento attraverso le tecniche della street art.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.cantieridellospettacolo.it/, oppure scrivere a cantierispettacolo@libero.it o chiamare il numero 338 3707076.