Torna anche quest’anno il progetto di formazione e ricercaDa.Re. Dance Research – Sistemi dinamici per la trasmissione e la ricerca nelle arti performative contemporanee con il finanziamento del Mic. A realizzarlo dal 2018, Adriana Borriello.
Il progetto pone al centro il corpo, la presenza e il movimento, intrecciando danza, arti performative contemporanee e teorie. Al progetto di formazione e ricerca previsto per il triennio 2025 -2027 sono ammessi danzatori, attori e performer, permettendo di unire studio, trasmissione e ricerca, offrendo insegnamenti multidisciplinari, laboratori pratici, momenti di sperimentazione personali, attività satellite e tirocini in collaborazioni con artisti nazionali e internazionali.
Le candidature dovranno essere inviate entro il 29 marzo 2025
Cantieri Teatrali VenezianiAPS (Ca.Te.Ve.) organizza la VIII edizione di VOSFERMENTI, la sezione del Venice Open Stage – Rising theatre festival dedicata alle compagnie teatrali di recente formazione.
Dal 2017 il Festival affianca alle accademie internazionali una rassegna dedicata alle compagnie italiane di recente formazione che dimostrino carattere innovativo nell’utilizzo dei linguaggi performativi, dei dispositivi drammaturgici e propensione alla ricerca. L’obiettivo è sostenere le realtà che abbiano un progetto indipendente, dando loro la possibilità di condividere il proprio lavoro con un pubblico composto da spettatori ed esperti del settore (artisti, critici, operatori, giornalisti).
I tre spettacoli selezionati per la sezione FERMENTI 2025 andranno in scena in una serata da concordare con l’organizzazione compresa tra 4, 5 e 6 luglio 2025, durante la XII edizione del Venice Open Stage, che si svolgerà dal 30 giugno al 12 Luglio 2025.
CHI SIAMO
Cantieri Teatrali VenezianiAPS nasce nel 2014, fondata da un gruppo di professionisti della cultura (attori, tecnici, organizzatori, esperti di comunicazione), con lo scopo di organizzare e gestire il Venice Open Stage. Nata in seno all’università IUAV di Venezia, con cui ha co-organizzato le prime edizioni del festival, l’associazione ha acquisito progressivamente la propria indipendenza.
Negli anni ha esteso le collaborazioni all’Università “Ca’Foscari” e all’Accademia di Belle Arti di Venezia, oltre alla partnership con il Comune di Venezia, che continua ininterrotta dal primo anno di festival.
Il Venice Open Stage promuove l’incontro tra allievi attori, professionisti del teatro e un pubblico eterogeneo formato da quanti vivono quotidianamente la città d’acqua: studenti medi e universitari, residenti del centro storico e della terraferma, pendolari che vengono in laguna per il Festival e turisti internazionali. L’evento si svolge in un’arena all’aperto in campazzo San Sebastiano, nella città storica di Venezia, e ospita spettacoli provenienti dalle più prestigiose accademie di recitazione del mondo insieme a lavori di compagnie professioniste di recente formazione e compagnie professioniste affermate.
DATE E OPERATORI
L’undicesima edizione del Venice Open Stage avrà luogo dal 30 giugno al 12 luglio 2025. N.B. Il processo di selezione sarà curato da una commissione costituita dalla direzione artistica del Venice Open Stage ed operatori culturali esterni che assisteranno alle tre serate di VOS FERMENTI 2025.
I nominativi dei vincitori saranno comunicati via mail entro il 15 aprile 2025 e pubblicati su www.veniceopenstage.org e sui canali social del Festival.
OGGETTO E FINALITÀ DEL BANDO
Promuovere nuovi linguaggi performativi, dispositivi drammaturgici innovativi e portare soggetti giovani e coraggiosi in uno spazio aperto alla ricerca teatrale e alla sperimentazione.
Favorire l’incontro tra compagnie/collettivi teatrali/singoli artisti emergenti e operatori/critici/giornalisti/pubblico.
Incentivare la circuitazione degli spettacoli all’interno di realtà con vocazioni affini al Venice Open Stage.
A CHI SI RIVOLGE
Possono partecipare al presente bando spettacoli editi o inediti. L’età media della compagnia non dovrà superare i 35 anni.
Le compagnie, singoli/e artisti/e, collettivi o gruppi teatrali dovranno essere legalmente riconosciuti o appoggiati per l’occasione da un ente che possa metterne in agibilità i membri.
CRITERI DI SELEZIONE
Lo spettacolo/performance deve avere preferibilmente una durata complessiva compresa tra i 45 e i 90 minuti.
I tempi di montaggio e smontaggio non dovranno superare i 45 minuti, puntamenti luce esclusi. L’esecuzione della performance dovrà avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza, a tal proposito si chiede ai partecipanti di allegare un’autodichiarazione firmata dal legale rappresentante della compagnia con il quale si certifica il rispetto di tali normative.
Costituiranno inoltre requisiti utili ai fini della valutazione finale: • L’utilizzo di linguaggi contemporanei • L’utilizzo di dispositivi teatrali innovativi (ad esempio tecnologie multimediali) • Il coinvolgimento del pubblico
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione è gratuita e verrà considerata valida solo per le candidature inoltrate a partire dal giorno 1 marzo 2025 ed entro la mezzanotte del giorno 30 marzo 2025. Ogni compagnia/collettivo/singolo artista potrà presentare al massimo uno spettacolo e dovrà inoltrare i seguenti documenti inviando una mail a candidature@veniceopenstage.org con oggetto:
La mail dovrà contenere:
Allegato 1 Scheda di partecipazione + scheda tecnica firmata. Allegato 2 modulo di autorizzazione per il trattamento dei dati personali.
Autodichiarazione del rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza firmata da un legale rappresentante.
3 foto in alta qualità (300 dpi).
Un video integrale dello spettacolo (preferibile) o un trailer caricato su piattaforma YouTube o Vimeo e condivisa in modalità privata (accesso tramite password).
N.B. Tutti i documenti allegati devono essere firmati dal legale rappresentante.
TERMINI PER L’ ISTRUTTORIA
Dal giorno 15 aprile 2025 saranno pubblicati sul sito www.veniceopenstage.org e sui canali social del festival i nomi delle tre compagnie, collettivi o singoli artisti selezionati. Le realtà selezionate verranno contattate per chiarimenti in merito al calendario e alle condizioni di partecipazione alla nona edizione del Venice Open Stage. Qualora uno più soggetti selezionati dovessero rinunciare o non rispettare le tempistiche richieste, l’organizzazione si riserva la possibilità di procedere ad un ripescaggio.
COSA OFFRIAMO
Tecnica-Organizzazione Il festival mette a disposizione un palco all’aperto, un impianto audio-luci comprendente un’americana luci le cui specifiche verranno comunicate al termine del presente bando ai vincitori, una squadra di scenotecnici, un tecnico luci, audio e video.
L’arena è all’aperto, pertanto non è presente graticcia. L’utilizzo dello spazio per prove pre – spettacolo sarà concordato tra il festival e le compagnie selezionate.
Le compagnie/singoli/e artisti/e sono tenuti/e a portare tutti gli elementi scenografici, salvo necessità eccezionali da concordare tra il festival e i soggetti selezionati.
Promozione
Venice Open Stage si impegna a promuovere tramite i propri canali (sito, social, ufficio stampa, materiale informativo) gli spettacoli vincitori del presente bando nelle date in cui verranno presentati al festival. Venice Open Stage garantisce inoltre la presenza di operatori teatrali, addetti del settore e giornalisti nelle serate della messinscena degli spettacoli della rassegna VOS FERMENTI 2024 Il festival offre la possibilità di un confronto informale con gli operatori e i giornalisti presenti a fine spettacolo.
Cachet
L’organizzazione mette a disposizione un budget di € 1000,00 + iva 10% per ogni compagnia selezionata.
Ospitalità
Alloggio a Venezia: a carico del VOS per la sera prima dello spettacolo (per eventuali prove e montaggio luci in notturna) e la sera dello spettacolo. In caso di arrivo in macchina/furgone, e per lo scarico di eventuali scenografie, dovranno essere forniti modello, targa del veicolo e copia della patente del guidatore per avere accesso all’area portuale di Venezia, limitrofa all’area festival.
Vitto: sarà possibile cenare in area festival insieme allo staff. Il pranzo è offerto dall’organizzazione all’interno di strutture universitarie convenzionate. Non è invece previsto un rimborso spese per il viaggio.
L’organizzazione, si riserva il diritto di modificare o integrare i termini del seguente regolamento non alterandone la sostanza.
CLAUSOLA DI CONFORMITÀ DELLO SPETTACOLO
Si richiede che lo spettacolo presentato sia conforme alla documentazione e ai materiali inviati durante la fase di selezione. Qualora, durante la rappresentazione, si riscontri una sostanziale difformità rispetto a quanto proposto, la direzione artistica si riserva la possibilità di risolvere il contratto, applicando una riduzione del 50% dell’importo pattuito, come se lo spettacolo non fosse stato messo in scena. Tale misura è finalizzata a garantire la qualità e la coerenza della programmazione del festival.
Il recapito telefonico di riferimento per comunicazioni urgenti è +393402667322 (David Angeli), invitiamo comunque a utilizzarlo solo in casi eccezionali, il riferimento principale per informazioni e chiarimenti rimane la mail sopra indicata. Per facilitare le procedure di selezione, le schede devono essere compilate in formato elettronico, non a penna e scannerizzate.
Giunto al suo quindicesimo anno di vita, il Festival INVENTARIA – La festa del teatro off, organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, si conferma un festival totalmente indipendente, autofinanziato e sostenibile.
Focus del Festival è la drammaturgia contemporanea, comprensiva delle sue forme più moderne, come quelle del teatro-danza, delle partiture fisiche e della sperimentazione.
INVENTARIA 2025 è un concorso, ma è soprattutto una festa – la festa del teatro off. Pluralità di linguaggi, di modi di intendere il teatro, di scambio aperto in quattro settimane di festa del teatro: sono questi i fini di INVENTARIA. I premi non sono che la (gustosa) ciliegina sulla torta.
Per il 2025, INVENTARIA può contare su una vasta rete di partner (36 realtà di 12 regioni d’Italia) selezionati tra le migliori realtà off dello stivale, per un parco premi complessivo di fino a 46 repliche e fino a 28 gg di residenza.
Il Festival si divide in due sezioni competitive: Spettacoli e Demo.
Gli spettacoli e le demo selezionati tramite questo bando andranno in scena a Roma, per una replica, tra il 27 maggio e il 15 giugno 2025. A ospitare il Festival saranno Teatro Trastevere (Trastevere), TeatroBasilica (San Giovanni), Teatrosophia (Piazza Navona) e Carrozzerie n.o.t (Ostiense).
Ciascun partner, tramite visione dal vivo o in video della replica romana, sceglierà in totale autonomia lo spettacolo o la demo da ospitare nel proprio cartellone. Lo spettacolo e la demo che avranno ottenuto più voti vinceranno la rispettiva sezione, ricevendo anche gli ulteriori premi messi in palio da DoveComeQuando e dagli sponsor tecnici.
Le arti performative e la danza in particolare si sono storicamente fondate sull’esclusione di corpi, a quelli accettabili e “meritevoli” di esibizione era richiesto di aderire ad un canone molto stringente, spesso al costo di grandi sacrifici.
Oggi, nonostante questo dispositivo sia ancora valido in molte occasioni, si assiste ad una progressiva apertura: corpi che fuoriescono dagli standard di abilità, peso, età, genere vengono progressivamente accolti nelle poetiche contemporanee della danza.
I nodi che chiedono di essere affrontati a fronte di questi spostamenti sono diversi: innanzitutto una questione di accessibilità e di diritti per i/le performer con disabilità, a cui segue un ragionamento sul fatto artistico, su cosa questi corpi portano sul palco.
La danza in quest’ottica può infatti divenire uno dei terreni di sperimentazione per rompere barriere e per mettere in pratica un approccio inclusivo, ma è necessario un ripensamento dei linguaggi e dello sguardo per sfuggire ad una superficiale spettacolarizzazione sempre in agguato.
Nell’incontro di 𝗗𝗮𝗻𝗰𝗲 𝗦𝘆𝘀𝘁𝗲𝗺 grazie al contributo di Maria Paola Zedda e Francesca Saturnino parleremo di queste sfide a partire dalle esperienze preziose che si stanno moltiplicando in questi ultimi anni.
Dance System – Nuovi paradigmi per corpi eccentrici (2023)
Teatri di Vetro, dall’8 al 21 dicembre, al Teatro India di Roma, Teatro del Lido di Ostia e Teatro Biblioteca Quarticciolo, attraverso strategie performative diverse – spettacoli, performance, pratiche corporee, installazioni performative, sperimentazioni musicali, progetti di partecipazione – pone l’attenzione oltre che sull’opera, sul processo creativo, creando le condizioni per nutrire la relazione con lo spettatore.
La 18esima edizionegiunge alla tappa finale del percorso progettuale: Oscillazioni.
Teatri di Vetro è un progetto curatoriale articolato in sezioni. Trasmissioni, Composizioni, Oscillazioni, Elettrosuoni sono gli ambienti, le cornici. Ciascuna parte consente di attivare pratiche specifiche implicando aspetti metodologici, artistici, tematici, relazionali e interconnettendoli tra di loro in un’ottica multidisciplinare e interdisciplinare. Dentro l’architettura l’obiettivo è e resta Oscillazioni. Si configura come la meta e “informa” tutto il resto, ciò che la precede. È lì, nel deragliamento, nell’esplosione dei processi in articolazioni plurali, che si creano le condizioni per condividere e rendere viva la sfida della ricerca e mettere gli spettatori a contatto con il centro che realmente “muove” la scena.
Composizioni, l’8 dicembre al Teatro Lido di Ostia, prevede il coinvolgimento diretto dei cittadini proponendo progetti artistici dal carattere partecipativo; la musica elettronica e le sperimentazioni compositive tra musica e video di Elettrosuoni, dall’8 al 21 dicembre, attraversano il Teatro India e il Teatro del Lido; Oscillazioni, l’11 e il 13 al Teatro Quarticciolo e dal 16 al 21 dicembre al Teatro India, intercetta le spinte più significative della produzione artistica contemporanea di ricerca presentando in prima nazionale e romana i lavori degli artisti della scena nazionale tra cui Silvia Gribaudi, Operabianco, Alessandra Cristiani, Bartolini Baronio, Carlo Massari, Paola Bianchi e tanti altri.
30 spettacoli – 6 prime nazionali, 5 prime romane – creano un ambiente di dialogo e incontro tra artisti e pubblico, invitando gli spettatori a esplorare i processi della creazione scenica, coinvolgendo i cittadini in creazioni collettive e offrendo a tutti una possibilità di affondo nella radice profonda della scena.
“La 18^ edizione di Teatri di Vetro affianca spettacoli di cui il festival ha seguito i processi creativi a nuclei di ricerca in una costellazione di possibili scenici. La programmazione risponde alla complessità dei linguaggi della contemporaneità e invita a interrogare e condividere con il pubblico i processi di creazione, le necessità interne che la scena svela e nasconde, la compresenza e le tensioni vive tra il discorso del teatro e il discorso del pensiero. Un’architettura progettuale resa tangibile dagli oggetti scenici che la compongono. Abitata dalle molteplici figure con cui l’individualità artistica si apre all’esterno da sé, altri artisti e contesti” spiega Roberta Nicolai, direttrice artistica del festival.
OSCILLAZIONI
Apre la programmazione della sezione Oscillazioniun focus su Alessandra Cristiani che presentaTrilogia_la questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S.Moon. Inaugura l’11 dicembre al Teatro Quarticciolo, con Matrice da Ana Mendieta,prima opera della Trilogia, che trae ispirazione dal lavoro dell’artista cubana che ha indagato l’esperienza dello sradicamento e la perdita delle radici attraverso Land e Body art. Il 13 dicembre al TeatroQuarticciolo è la volta di Lingua da Claude Cahun, ispirata all’ artista pioniera di una sessualità fluida e di uno stile di vita rivoluzionario. Chiude la Trilogia il 19 dicembre al Teatro India,Caduta la neve da Sarah Moon, che prende spunto da una delle maggiori fotografe contemporanee che nel suo percorso ha indagato la bellezza e lo scorrere del tempo con un linguaggio proprio e inconfondibile. A conclusione del lungo processo creativo, il 21 dicembre al Teatro India, Diario performativo, in collaborazione con Alberto Canu e Samantha Marenzi,esplora il linguaggio d’arte come mezzo espressivo, al centro dell’indagine il ritornare o il ripartire dalla radice corporea come causa generante di nuove visioni.
Il 16 dicembre Teatri di vetro sbarca al Teatro India. Operabianco debutta conTricksterun lavoro che parte da The Playhouse di Buster Keaton e da Francis Bacon e in cui l’uso delle citazioni è funzionale all’attraversamento continuo di altre materie nella carne del danzatore. Pixel, scariche elettriche, immagini effimere del web e del cinema, diventano carne, peso, muscoli, acrobazia, respiro. Giselda Ranieri presentaIce_Scream, un duo tra danza e voce che interroga il binomio oppositivo Riso/Pianto. Un’indagine sul ridere, sul piangere e sull’instabilità degli stati corporei, emotivi e sonori legati a e compresi tra questi due apici. Una ricerca che parla della fragilità e allo stesso tempo della potenza dell’umano che non teme se stesso. Prosegue la serata con Una rinascita appunti su Forough Farrokhzad della Compagnia Bartolini Baronioche compone sulla scena gli appunti di un incontro tra la vita e le opere della poetessa iraniana Forugh Farrokhzad e le memorie personali delle artiste coinvolte. La condizione di spaesamento, l’esilio, esistenziale e reale, causato dalla violenza di condizionamenti sociali ed economici, familiari e culturali, religiosi e di genere, risuona nelle opere e nella storia di ribellione e di ricerca di libertà di Forugh. Chiude la serata Toolsdi Federico Scettri, un progetto musicale in solo che pluralizza il suono attraverso l’utilizzo del sample come materia viva e dialogica. Un all-in ironico e contraddittorio di field recording, groove, incursioni televisive e interferenze pubblicitarie.
Il 17 dicembre Medusadi Fabritia D’Intino e Federico Scettri si muove nella dimensione immersiva dell’oscurità, indagando il possibile stato di invisibilità di un corpo. Che ne è della danza se nessuno la vede?Ilenia Romano debutta con Strings, un lavoro di sperimentazione sul rapporto di assonanza-dissonanza-risonanza tra movimento e musica. Il solo, creato a partire da Voyage that never endsdi Stefano Scodanibbio con esecuzione musicale dal vivo Giacomo Piermatti, crea tra corpo e musica un legame che viaggia per echi di mondi reali e immaginari. Le modificazioni di stato del corpo tra ‘accordatura e scordatura’ creano insieme alla musica le condizioni per un’esperienza sensoriale fortemente immersiva. Μονας (monàs)di Teatringestazione è un’opera ibrida tra installazione partecipata, autopoiesi coreografica e live cinema. Il pubblico facendo esperienza del differimento del proprio corpo in immagine, riflette sul rapporto tra spazio reale e spazio di rappresentazione. Dehors Audelacon Sfondi/ Wallpapers_primo studio elabora un ambiente visivo abitato da coppe di un passato agonistico e carta da parati, dove le tracce sulle pareti, emerse, sedimentate, configurano lo stato semovibile della memoria.
Il 18 dicembreTeatrInGestazione in Variante B. NOT FOUND– studio espongono il prototipo che mostra il funzionamento del dispositivo scenico di Μονας. Dehors Audela con Deteriorate, a partire dall’archivio fotografico Totò Musolino, narrano storie inventate attraverso fotografie deteriorate da corrosioni che escludono alcuni elementi interrogando l’ordine degli oggetti all’interno dell’immagine. Perdere l’identità per corrosione, restituisce alle immagini un futuro e le riporta in uno stato eternamente nascente, quello del poter essere tutto e niente. Sempre il 18 debutta Pinocch-Io di Lucia Guarino un percorso che origina il suo pensiero da una personale messa a fuoco sulla fragilità e sull’ambiguità dell’esser-ci, ora-adesso, come esseri umani e viventi. Teatro Akropolis presenta La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro_Carmelo Bene per la regia di Clemente Tafuri. Tra le figure più controverse del Novecento teatrale, Carmelo Bene racconta i fondamenti della sua arte e il conflitto irrisolvibile col sistema del teatro e della cultura. La sua parte maledetta riguarda il paradosso della creazione nel teatro come nel cinema, nella musica e nella poesia, ovvero l’inevitabile incompiutezza dell’opera rispetto a quanto si può intuire e vivere oltre la letteratura, il linguaggio e la rappresentazione.
Il 19 dicembreZugZwang di e con Elisabetta e Gennaro Andrea Lauro: due individui, fratello e sorella, si ritrovano come pedine all’interno di una scacchiera simbolica, cui sono racchiuse tutte le loro possibilità di movimento e di relazione. Ad ogni casa corrisponde un mondo, un enigma da attraversare e decifrare.Insectum in Rome di Silvia Gribaudi e Tereza Ondrová nasce dalla ricerca In-Sectum di Elisabetta Zavoli, fotografa laureata in scienze ambientali e master in fotogiornalismo a Contrasto, e Sara Michieletto, violino primo nell’orchestra del Teatro la Fenice, durante una residenza artistica nella riserva Adolfo Ducke nei dintorni di Manaus, nella foresta amazzonica brasiliana. Le due artiste hanno creato immagini e suoni per riavvicinare le persone ai temi ambientali e spostare il punto di vista antropocentrico dell’esistenza. In Insectum lo studio si fonda sulla visione del mondo dal punto di vista dell’insetto.
Il 20 dicembre debutta Voice Over di Paola Bianchi una coreografia con nove danzatrici in scena, che nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo di danza […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione). Memoria collettiva, trasmissibilità e intrasmissibilità sono i nuclei su cui si appoggia Voice Over, dove il corpo diventa grido senza esporre l’orrore. Strangers in the night, la nuova co-creazione firmata da Jos Baker, Linus Jansner e Carlo Massari, parte del percorso di ricerca sulleMetamorfosi e segna un‘importante passo avanti verso l’affermazione dello stile compositivo identitario di C&C Company. Una ricerca meta-teatrale, che buca la quarta parete e coinvolge il pubblico in un’escalation di follia, violenze e ironia. Irene Russolillo con Fàtico set predispone una pratica collettiva di ascolto in relazione al movimento, declinazione partecipativa dello spettacolo Fàtico: è un punto di incontro tra un concerto e un workshop, in uno spazio condiviso.
Il 21 dicembre è in scena […] KZ di Paola Bianchi è unadanza che incorpora il rumore di fondo di audiocassette con la voce di persone deportate nei campi di sterminio nazisti, il fruscio, i vuoti, i buchi, le voci. Fàtico di Irene Russolillo è un progetto coreografico e musicale in cui il canto e la danza battono il tempo di tre orazioni. Battaglia della compagnia francese Emile Saar è la storia di un’opera perduta di cui resta solo la storia che ne raccontano due archeologi.
ELETTROSUONI
La musica elettronica e le sperimentazioni compositive tra musica e video attraversano il Teatro India e ilTeatro del Lido. Wahiddi Simone Alessandrini costruisce un dialogo tra strumenti a fiato trattati ed elementi del folklore musicale egiziano. A seguito della collaborazione con i Mazaher, collettivo musicale de Il Cairo, Simone Alessandrini rielabora tessuti ritmici e timbrici dello Zar, musica di antichissima provenienza, registrata durante la permanenza in Egitto, volendo creare così, una sintesi tra rituale e performance. Overlay di Riccardo Gola è un ipnotico set per contrabbasso ed elettronica, in cui strati di densa materia sonora si sovrappongono a voci campionate, in una coinvolgente performance di improvvisazione elettroacustica.
COMPOSIZIONI
Composizioni, l’8 dicembre al Teatro Lido di Ostia, prevede il coinvolgimento diretto degli spettatori proponendo progetti artistici dal carattere partecipativo e rendendo gli eventi scenici non solo attraversabili, ma campi di gioco e sperimentazione in cui la presenza di cittadini, amatori, bambini, anziani e migranti diventa parte integrante della ricerca.
Elisabetta Lauro con Circuiti, un percorso laboratoriale che si inserisce nel più ampio Obey– progetto che si dirama in diverse direzioni, ognuna con il proprio fulcro tematico – indaga insieme alle giovani danzatrici del Liceo Coreutico Giovanni Paolo II, la dimensione del femminile e il concetto di disobbedienza a partire da un’idea di energia confinata e lineare, per cercare varchi di apertura e zone di fuori fuoco. Il lavoro di Gennaro Lauro, Questo ballo è per noi – parte di To Repel Ghosts/Lettera al Padre, si rivolge ai cittadini maschi o che si identifichino come tali, di età compresa tra i 15 e i 65 anni condividendo con loro e attraverso pratiche corporee una serie di domande: Cos’è il maschile? Di chi è? Mi appartiene? O sono io ad appartenergli? Quanto mi ha dato e quanto mi ha tolto? Può essere più mio? E come? Mentre Variazioni di spettro del collettivo Secondo Nome predispone un confronto aperto e condiviso con i partecipanti sulle modalità compositive e di improvvisazione a partire dal progetto performativo Spettro Variabile. Infine, Sonar di Ivan Gasbarrini/Zona Incerta crea con un ambiente interattivo in cui movimento, suono e video si intrecciano e si confondono. Uno spazio immersivo che si apre alle relazioni, al mutamento, alle possibilità di sconcerto o dissonanza alla fluidificazione tra scena e sala preparando l’atto finale della giornata: una festa.
TEATRI DI VETRO, Festival delle arti sceniche contemporanee – direzione artistica Roberta Nicolai – giunge alla 18esima edizione grazie al sostegno di MIC, della Regione Lazio, della Fondazione Carivit che concede un proprio contributo alla sezione Trasmissionie in collaborazione con Teatro di Roma, Teatro del Lido, ATCL Lazio, Comune di Tuscania.
OSCILLAZIONI è organizzata e ideata dall’Associazione Il triangolo scaleno. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE
In collaborazione con: Teatro di Roma, Teatro del Lido, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Accademia Nazionale di Danza,ATCL, ORBITA/Spellbound, TenDance Festival, Teatro Akropolis_Testimonianze ricerca azioni Festival, NDN Network drammaturgia Nuova, ANTICORPI XL, Europe Beyond Access 24-27, ATAC, ARCI Roma Aps, LAZIO YOUTH, DAMS Università Roma Tre, Roma Tre Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Liceo Coreutico Istituto Giovanni Paolo II, Consorzio Casa Internazionale delle Donne Aps, Centro Internazionale La Cometa, Stap Brancaccio Accademia di Teatro e Arti Performative, Associazione Cassiopea Ets Alta Formazione Artistica, Scuola d’arte Cinematografica Gian Maria Volonte’, Liminateatri, Teatro e Critica, Krapp’s Last Post.
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