A, a, aaa… asciugatrice. Aston Martin. Astianatte.
E dopo Astianatte: Andromaca, Aiace, Argonauti, Afrodite, Acheloo… ho iniziato a pensare agli antichi greci e al fatto che senza di loro non sarei voluta andare da nessuna parte. Il nuovo mondo, per me, sarebbe dovuto partire da lì, dagli dei e dagli eroi, dalla Filosofia, dal Partenone e dal Teatro.
L’immagine di Antigone è arrivata dopo un po’, quando avevo quasi messo da parte l’idea degli antichi greci. Antigone non è affiorata nell’elenco del mondo greco con la “a”. Ha seguito un percorso tutto suo. Ma il fatto che il suo nome iniziasse proprio con quella lettera mi ha fatto pensare che fosse di lei che in questo momento volevo parlare.
Antigone è colei che segue le leggi del cuore e sono proprio le leggi del cuore che auguro a ciascuno di noi di poter trovare e seguire nel mondo nuovo. Ognuno le proprie e tutte diverse. Leggi che non passino al vaglio della logica, del raziocinio, del successo, del sentire comune. Auguro a tutti noi un personalissimo sentire, ritrovato grazie a un contatto profondo con i propri bisogni e la propria essenza. Non ci sono Dpcm nella mia Antigone, né zone rosse o arancioni rinforzate, ma c’è una ragazza che persegue una scelta a detta di tutti assurda, inutile, sbagliata. Una ragazza che si libera dal giudizio degli altri e che disattende l’immagine che il mondo si è fatto di lei. Una scelta molto piccola. La mia Antigone non è una rivoluzionaria, non ambisce a divenire simbolo di qualcosa in opposizione a qualcos’altro, non sposa un’ideologia. Fa un passo di lato, un passo piccolo che scardina un mondo.

(Valentina Gamna)

Anno di stesura: 2021

i

Numero pagine: 8

Numero personaggi: 4

R

Testo già rappresentato: Il testo, commissionato nel 2021 dal Piccolo Teatro di Milano per il progetto “Abbecedario per il mondo nuovo”, è stato trasformato in podcast, con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni.

SINOSSI

Antigone, la dipendente più apprezzata dell’azienda guidata da Creonte, chiede un permesso per festeggiare il compleanno del fratello. Vorrebbe uscire prima della fine dell’orario di lavoro e teoricamente ne avrebbe il diritto e la possibilità: si è portata avanti e ha fatto tutto ciò che doveva fare. Creonte le nega il permesso, ma Antigone decide di andare lo stesso alla festa. Sorda alle suppliche di sorella e fidanzato che la implorano di non impuntarsi- è solo una festa del resto, ce ne saranno altre- Antigone non cede. È disposta a perdere tutto quello che ha costruito fino a quel momento: una carriera promettente, una relazione stabile, l’amore e la stima della sorella, per andare alla festa di un fratello al quale non è poi nemmeno così tanto legata. La decisione di Antigone è dirompente. I dipendenti della T.E.B.E la osservano mentre scende con passo solenne il lungo scalone di marmo che conduce all’uscita e, uno dopo l’altro, la seguono per poi disperdersi nella luce del crepuscolo. Creonte rimane solo, in un’azienda deserta, anche il figlio Emone l’ha abbandonato per correre dietro alla ormai ex fidanzata. È rimasta solo Ismene accanto a lui che, però, stenta a riconoscerlo. Creonte non parla più, immobile e muto, attende la fine che non tarda a palesarsi: ecco Eteocle che irrompe nell’ufficio per prendersi ciò che crede gli spetti di diritto.

RICHIEDI IL TESTO INTEGRALE

Compila il form per ricevere gratuitamente il testo integrale.
Lo invieremo alla tua mail il prima possibile!

Vuoi ricevere il testo integrale "Antigone" di Valentina Gamna?

2 + 5 =