“Io ho una casa. Giuro. Eh già, i tempi sono cambiati e persino noi con gli occhiali possiamo permetterci delle case che non siano cartoni e fogli di giornale.”

“Ho detto occhialuto? Scusate! Non volevo essere offensiva. Davvero. So che non bisogna dire “occhialuto”. Abbiamo i termini inclusivi, usiamoli.”

Anno di stesura: 2021

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Numero pagine: 25

Numero personaggi: 2

R

Testo già rappresentato: NO

SINOSSI

“Amanti e oggetti di uso comune” contiene due monologhi: La donna Spazzolino e L’uomo con gli occhiali, due punti di vista che raccontano il tema dell’accoglienza e della presunta conoscenza dell’altro.
Siamo in un mondo dove gli oggetti comuni smettono di essere oggetti comuni per diventare stigmi. In questo mondo, se porti gli occhiali sei una minoranza. I personaggi, perciò, vivono in un contesto in cui avere gli occhiali non è ancora pienamente accettato e l’integrazione è solo di facciata. È che non puoi fartene una colpa di portare gli occhiali, non è una scelta, è qualcosa che capita. Come può capitare di incontrare qualcun altro. Qualcuno di non previsto. Ad esempio, una ragazza senza occhiali. La nostra senza occhiali è la Donna Spazzolino, una donna che fatica ad avere relazioni durature e che inciampa ogni volta in rapporti usa e getta. Una donna che si permette di lasciare a casa dell’altro unicamente il proprio spazzolino.
L’uomo con gli occhiali e la Donna Spazzolino sono destinati a incontrarsi senza riuscire ad amarsi, il confronto svela la loro impreparazione ad accogliere l’altro per preservare ancora una volta sé stessi e il proprio oggetto d’uso non-comune.

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