Allo Spazio Diamante tornano gli studi del Festival InDivenire

Mag 30, 2025

È giunto alla VI edizione il Festival InDivenire, il progetto di Alessandro Longobardi dedicato agli studi teatrali che si avviano a diventare spettacoli completi. Sedici in totale sono i lavori selezionati dalla direzione artistica di Giampiero Cicciò e andati in scena allo Spazio Diamante di Roma tra il 28 aprile e l’11 maggio 2025. La nostra redazione, all’interno di questa ampia proposta, ha scelto di dedicare l’attenzione a tre studi: Autogrill della compagnia Focus_2, Il tempo di una sigaretta di Limina e Delizia di Poveri Comuni Mortali.

Autogrill si apre in medias res con il racconto di una serata che già si preannuncia sfortunata, di un viaggio in automobile, dei capricci di una bimba e dei tentativi della mamma di calmarla. La scena appare abbastanza quotidiana, familiare per il pubblico, fino a che la protagonista, all’inizio interpretata da Eleonora Gusmano, non chiarisce di essere di ritorno da una trasferta di ultras del Toro a cui lei e suo marito hanno deciso di portare i loro figli.  

Si apre così uno squarcio su un mondo ai più sconosciuto, quello delle tifoserie estremiste osservate da un’inedita prospettiva femminile, spesso sottovalutata in questo mondo. Ma infiniti sono i metodi escogitati dagli esseri umani per sentirsi, in un’esistenza fatta di responsabilità e omologazione, diversi, vivi, appassionati fino alla follia e parte di un gruppo che condivide i propri slanci. I tifosi ultras come lei, spiega la donna, trovano la loro ragione di vita nello scontro fisico, tanto che la vittoria e la sconfitta della propria squadra passano in secondo piano. E in una società che considera la violenza come appannaggio dei soli uomini, le tifose non sembravo invece estranee a questo bisogno di contatto.  

Che il vero tema sia appunto il confronto tra i generi appare chiaro fin dai primi minuti dello spettacolo – ancor prima che si entri con l’immaginazione nell’autogrill che dà il titolo alla pièce e dove la vita della donna cambierà – dalla presenza di una seconda attrice sulla scena, Ania Rizzi Bogdan, che si alterna con Gusmano nei panni della protagonista. Le due interpreti prestano il volto anche alla migliore amica di questa, Valeria, capo delle donne ultras, riammessa allo stadio dopo anni di daspo. Il continuo, ritmato rimpallo di identità fra Gusmano e Rizzi Bogdan è forse l’elemento più riuscito nella scrittura di Nicolò Sordo, premiato come Miglior Autore di questa edizione del Festival InDivenire. La relazione simbiotica tra le due voci presenti nel testo originale, resa con grande precisione dalle due attrici, restituisce la forza lacerante del trauma subito dal personaggio principale all’interno della stazione di sosta, una brutale violenza sessuale ad opera di un tifoso della squadra avversaria.  

indivenire
© Stefania Valletta

Mentre lo scontro tra le due fazioni viene rappresentato, secondo l’interpretazione logica ultras, anche come una lotta di classe fra borghesia e proletariato, la ricerca di vendetta della protagonista si concretizzerà in una richiesta di aiuto che andrà al di là della legge e degli schieramenti calcistici, appellandosi direttamente alla solidarietà femminile della sua migliore amica

Il tema della guerra che negli ultimi tre anni ha riconquistato una posizione centrale nel dibattito pubblico non può restare fuori dalle sale dello Spazio Diamante neanche in occasione di questo festival. Lo studio Il tempo di una sigaretta, a cui va la Menzione Speciale della Giuria, non si propone, però, di raccontare tanto la crudeltà e la smania distruttrice del conflitto armato, non si sofferma sulla rappresentazione delle inaccettabili brutalità né indugia in quella pornografia del dolore che rischia di far sentire impotenti e di giustificare l’inazione di fronte al reale. I personaggi dello spettacolo – generali, soldati, vittime civili – vengono piuttosto presentati in quei brevi momenti di quotidianità tragicomica che la guerra ancora concede loro, alle prese con i loro dilemmi morali e gli esami di coscienza.   

Nei primi minuti di questo studio le spettatrici e gli spettatori sono introdotti in una base militare facente capo al personaggio di Alessandro Burzotta, che dalla sua scrivania guarda ormai alla guerra e al destino dei propri uomini con indifferenza, come spiega al suo sottoposto interpretato da Marcello Gravina. Incarica perciò un povero contabile imbelle e inadatto, il soldato Bonavita, da lui considerato alla stregua di carne da macello, di consegnare un messaggio misterioso a uno degli uomini di stanza in una città distrutta. Ivan Graziano, nei panni di Bonavita, scopre che tra le macerie del centro abitato la vita si ostina a rinnovarsi. Qui incontra infatti due amiche, impersonate da Francesca Piccolo e Noemi Apuzzo, ognuna delle quali sembra guidata dalla propria ostinata follia ottimista: la prima continua, infatti, a cercare riferimenti familiari e persone care nella città spopolata e distrutta, la seconda si rifiuta, nonostante le contrazioni, di mettere al mondo la propria bambina in tempo di guerra. 

indivenire
© Stefania Valletta

La messa in scena si regge sul contrasto tra il crudo realismo della guerra, che richiama in modo così puntuale la contemporaneità, e la totale alienazione dei personaggi. Il distacco dalla realtà della maggior parte di loro, pur essendo nella drammaturgia un effetto del conflitto stesso, ha però come riferimento scenico la tradizione del teatro dell’assurdo. La riflessione dello studio si concentrerà infatti sull’ironico e triste destino di Bonavita, l’ultima e inattesa vittima di una guerra che si avvia alla conclusione, ucciso dal fuoco amico mentre si accinge a consegnare il messaggio di pace. 

Il terzo spettacolo di cui si è deciso di parlare è invece Delizia, premio alla Miglior regia per Gemma Costa. Il titolo richiama il dipinto Il giardino delle delizie di Borsch, dove veniva rappresentato il paradiso terrestre, ma è anche il nome del pianeta scoperto dalla scienziata, interpretata da Carlotta Solidea Aronica, protagonista di questa storia. Insieme a lei anche il personaggio di Michele Breda, un vecchio compagno di scuola della donna, un ragazzo confuso e all’apparenza sperduto che si è offerto di affrontare il viaggio di migliaia di anni per raggiungere Delizia pur di dare forse una svolta alla sua esistenza. La scienziata verrà ibernata e partirà con lui alla volta del pianeta, la cui maggiore attrazione sembra essere un semplice albero

Che si tratti – anche – di una storia d’amore ce lo rivela lo stesso protagonista, che ancora prima della partenza chiede con sarcasmo alla sua scontrosa compagna di smettere da subito di battibeccare per arrivare a rivelarsi più in fretta la loro reciproca attrazione, come in film hollywoodiano. Ma è solo l’atmosfera sognante e rarefatta di Delizia, resa dalla qualità del movimento degli attori che simula l’assenza di gravità, a trasformare questa coppia improbabile una contemporanea, fantascientifica versione del mito di Adamo ed Eva.  

Non è tanto la scoperta del nuovo mondo il tema centrale dello spettacolo, scritto dai due stessi attori, quanto piuttosto il viaggio compiuto dai due protagonisti, e per estensione dall’umanità tutta, alla scoperta della propria natura e degli altri, quel percorso di autoconsapevolezza dell’umanità tutta così ben rappresentato anche nella Genesi. Questi novelli progenitori si interrogano a vicenda su cosa li abbia portati a partire, su quale sia la ragione ultima o la causa scatenante dei loro comportamenti e, grazie alle domande dell’altro, imparano a conoscere se stessi. Dopo aver compreso come muoversi insieme, come un unico corpo, sul suolo di questo nuovo pianeta, i due ragazzi scovano l’albero il cui unico frutto è un pulsante cuore umano. Lo spettatore li lascia così: lo studio si conclude con questo moderno Adamo che, invertendo i ruoli biblici, vorrebbe cogliere il frutto, mentre Eva tenta di farlo desistere. Il finale è sospeso, il pubblico dovrà aspettare di vedere lo spettacolo completo per conoscere il destino di Delizia e dell’umanità.

Segui Theatron 2.0

Pubblicità

Pubblicità

Bandi  e opportunità

Ultimi articoli