Per i suoi 10 anni, Dominio Pubblico torna dal 27 giugno al 2 luglio al Teatro India di Roma per portare in scena una nuova esperienza di Città, tutta immaginata dai giovani: una settimana di arte e creatività rigorosamente U25, spaziando tra teatro, musica, performance, arti visive, cinema, food… e tutto ciò che la creatività della giovane direzione artistica del Festival ha intercettato durante l’ultimo anno.
Numerose sono state le edizioni in cui @Theatron 2.0 ha affiancato Dominio Pubblico con azioni di mediapartnership e con la conduzione di progetti formativi. Per celebrare il decimo anno di attività del Festival multidisciplinare dedicato agli Under 25 della città di Roma, pubblichiamo la lettera del Direttore Artistico @Tiziano Panici:
Come ti immagini da grande? Quante volte nel corso di questi anni ho rivolto questa domanda a giovani persone che stavano intraprendendo un difficile viaggio alla scoperta di sé stessi. Avere 25 anni oggi non è la stessa cosa che averli avuti nel 2010, quando questo percorso ancora non era stato nemmeno del tutto delineato, quando il mio percorso nel mondo dello spettacolo e delle arti performative era appena cominciato. Allora i giovani della città di Roma non frequentavano molto gli spazi culturali. Erano un po’ nascosti e defilati dalla vita pubblica della città. Vivevano ai margini dei quartieri universitari, tutti concentrati a Roma Est. Esistevano ancora i centri sociali dove era più facile ritrovarsi e riconoscersi. Esisteva un solo tipo di spritz e la birra non potevi pagarla più di tre euro. Fumare era ancora di moda. Il centro storico della città non era ancora un BnB a cielo aperto abitato da americani e non sapevamo cosa fosse covid-sars 19 e come si affrontasse una pandemia globale. Da giovani programmatori non conoscevamo ancora certe oscure parole che abbiamo presto cominciato a maneggiare: buisness plan – fundraising – audience development –engagement – empowerment. La sola idea di partecipare ad un bando pubblico per poter ottenere risorse ci faceva venire il prurito e ci metteva l’ansia. Non era ancora diventato l’unico modo per garantire una sostenibilità al nostro lavoro. Ma lo sarebbe diventato di lì a poco. Il Teatro Valle era appena stato occupato. L’india era una terra proibita e il Teatro dell’Orologio era ancora aperto, come del resto molti altri teatri e cinema della città che oggi non lo sono più.
Quando è cominciata l’esperienza di Dominio Pubblico non mi rendevo ancora bene conto di quello che stavamo facendo: due piccoli spazi romani indipendenti che si occupavano programmazione artistica avevano appena cambiato gestione. Io e Fabio Morgan ci siamo incontrati sui tavoli dell’AGIS, e abbiamo stretto un’alleanza per sollevare insieme la testa e renderci visibili rispetto ad una metropoli troppo grande e impegnata per prestare attenzione agli artisti emergenti. Il Teatro Argot Studio e il Teatro dell’Orologio davano vita alla prima esperienza di programmazione congiunta sulla città. Lo sguardo lungimirante di Luca Ricci, che abbiamo accolto e sfidato per creare un progetto innovativo sulla capitale, ci ha suggerito di puntare sulla formazione del pubblico. E da lì è partita la nostra impresa. Perché di impresa si parla. 2013 prima edizione. Prima direzione artistica Under 25. Prima occasione data ad un gruppo di giovanissimi di decidere liberamente la programmazione artistica all’interno dei nostri due spazi off per una settimana. Una rassegna multidisciplinare. Un focus sulle nuove generazioni. 2014 è ALL IN, il primo esperimento di direzione partecipata U25 nella città di Roma. Nel 2015 l’esperimento si sposta in regione grazie al sostegno di ATCL e anche le pubbliche amministrazioni e il Teatro di Roma, sotto la direzione di Antonio Calbi, mostrano segni di forte interesse. Da Zetema ci vengono assegnati due spazi museali per allargare la programmazione: Museo Intrastevere e Palazzo Braschi. E programmiamo la prima serata al Teatro India. Lo sfondiamo di gente. Il progetto diventa uno dei primi finanziati dell’art. 41 della nuova riforma ministeriale dedicato alle pratiche di formazione del pubblico e promozione. Nel 2016 Dominio Pubblico diventa un Festival, con la “F” maiuscola. Dei giovani, per i giovani e abita per la prima volta tutti gli spazi di India. Nel 2017, insieme a Nicola Borghesi uniamo le giovani direzioni artistiche di DP, del Festival 20 30, della Konsulta di Trasparenze Festival e alla Direction U30 di Gualtieri e le portiamo sul palco dell’Arena del Sole di Bologna. Nasce l’idea di dare vita ad una rete nazionale. Lo stesso anno chiude l’Orologio e DP si trasforma definitivamente in un processo di promozione e partecipazione pubblica adottato dal Teatro Nazionale. Nel 2018 nasce Risonanze, rete nazionale per la tutela del teatro U30. Il teatro e le arti sceniche non ci bastano più, scendiamo in strada, sconfiniamo nella street art e in forme di arte pubblica e partecipata. Nasce il progetto MA®T. Nel 2019 dipingiamo 8 muri della nostra città con le firme più autorevoli del panorama contemporaneo. Apre lo Spazio Rossellini, grazie alla volontà della Regione Lazio e viene gestito da ATCL e la programmazione del festival si allarga anche qua. 2020, anno zero: pandemia, lockdown e chiusura di tutti gli spazi pubblici. Il Festival non si ferma e viene programmato in live streaming dallo Spazio Rossellini. Si apre una nuova era. Proseguono i progetti di arte urbana nei quartieri del municipio VIII e XI. Nel 2021 i tecnici del Teatro di Roma vanno in sciopero e in una settimana il festival viene trasferito interamente presso Spazio Rossellini e Cine TV R. Rossellini. Nel 2022 adottiamo il modello di “Politico Poetico”, creato da Teatro dell’Argine per confrontarsi con le emergenze dell’Agenda 20 30 dell’ONU e per rispondere alla domanda: dove ti immagini nel 2030? Non abbiamo fatto in tempo ancora a rispondere a quella domanda che ci ritroviamo oggi nel 2023. Mancano ancora 8 anni allo scadere del tempo in cui questo mondo deve imparare a ripensare sé stesso in modo sostenibile e non abbiamo ancora una risposta.
Ma abbiamo ancora un Festival. Un luogo, ideale e fisico, pensato dai giovani per i giovani. Che accoglie centinaia di artisti da tutta Italia ogni anno, che possono esprimersi in ogni campo artistico. Quest’anno la programmazione si arricchisce di alcuni di loro che hanno attraversato in passato e in varie forme il nostro palcoscenico: Lorenzo Maragoni lo abbiamo conosciuto come regista teatrale della compagnia Amor Vacui e oggi è campione del modo di slam poetry, ha creato insieme a noi e al Teatro di Roma un percorso di creazione poetica e spoken words arricchito dalla presenza di Giulia Ananìa, poetessa e cantautrice, e di Amir Issaa, rapper e formatore, che porterà in scena 10 giovanissimi poeti, autori e interpreti, a raccontarci come vedono il mondo. Le ragazze di Qui e Ora, residenza artistica teatrale, dopo aver contributo a immaginare con noi la rete Risonanze, sviluppando il festival Up To You di Bergamo, diretto da una nuova direzione U25, si interrogano nuovamente su questo strumento culturale orizzontale e coinvolgono il regista catalano Roger Bernat, che a sua volta interroga gli young board di tutta Italia, per chiedersi se questo sia uno strumento realmente utile e partecipato. Nasce Fruitor Passiv che viene presentato in anteprima in questa decima edizione. Ancora in fase di studio anche lo spettacolo Pier Pier Pier del duo Capparella/Makaloufi, anche loro artisti veterani del festival e ora ingaggiati dal Premio Cantiere Risonanze per sviluppare un nuovo spettacolo. Pronti invece per il debutto romano il duo Fettarappa / Guerrieri, reduci dalla loro “apocalisse tascabile” in tour per tutta l’Italia dopo la vittoria del premio In Box e dopo la programmazione a DP nel 2020, quando si potevano toccare solo con i gomiti. Reduce da premi e successi anche il giovanissimo coreografo Pablo Girolami e la sua compagnia IVONA che fa da “padrino” alla sezione della danza, presentando il suo T.R.I.P.O.F.O.B.I.A., vincitore anche del Premio Twain_direzioniAltre, da sempre partner del festival. Tra le collaborazioni storiche torna anche il Premio LAZIOSound a cui i DPU25 partecipano attivamente, selezionando il vincitore della sezione Borderless che viene portato in trionfo al festival. Infine la collaborazione con Zalib, centro di animazione giovanile insediato in pieno Centro Storico romano, con cui da anni condividiamo spazi, idee e formati innovativi, che si farà portavoce di un nuovo palinsesto dal titolo Parlarne tra amici, un ciclo di talk dedicato a libri, e argomenti vari accompagnati da chiacchere, risate e birrette. Tra queste portate principali ad arricchire il menu ci saranno oltre 10 eventi live selezionati esclusivamente dai DPU25 per le discipline di teatro, musica, danza, circo e arti performative, una rassegna cinematografica esclusivamente dedicata ai giovani e creata grazie alla collaborazione del Cine TV Roberto Rossellini e di Giro Giro Corto, una mostra di arti visive molto variegata, sempre rigorosamente U25 e coordinata dallo sguardo appassionato di Mirko Pierri, curatore e fondatore di a.DNA project e con ospiti d’onore Daniele Tozzi e UNO, a cui sono stati affidati concept e grafiche del festival e dell’evento speciale di SLAM! Rime Amore Poesia, che vedrà anche la partecipazione speciale di DJ Ice One. A chiudere la ricchissima programmazione una speciale suite dedicata al rapporto tra arte e tecnologia, con un collettivo artistico chiamato ad abitare un vero e proprio museo virtuale creato e immaginato dal curatore e virtual designer Riccardo Galdenzi, grazie alla collaborazione con l’Istituto Pantheon di Roma, in cui insegna. In questo spazio prenderà forma il senso stesso della manifestazione che è stato tradotto dalla Direzione U25 con il titolo di OLTREVERSO, uno spazio nuovo, dove si muovono i confini del futuro, sempre più fluidi e labili, e dove forse i giovani hanno già trasferito gran parte del loro immaginario.
Ciliegina sulla torta (anzi sarebbe meglio dire che creerà proprio una torta speciale per festeggiarci!) la giovanissima chef Irene Volpe, nel B-Day del 27 giugno al Teatro India, aprirà le danze di questa edizione che segna la prima decade di Dominio Pubblico. Nella stessa giornata, oltre a presentare tutti/e gli artisti/le artiste in programmazione, l’evento a cavallo tra cinema e musica dal vivo animato dai Treetops, ensamblé fusion jazz che si esibirà dal vivo musicando e dando nuova vita alla pellicola storica di Fritz Lang Metropolis che aprirà le porte dell’oltreverso per una nuova esperienza di Città tutta immaginata dai giovani.
Ho iniziato a scrivere questa lettera/comunicato consapevole che non sarebbe stata né breve né concisa.. ma come si fa a riassumere 10 anni di esperienza in un comunicato stampa? Come si fa a ringraziare a fondo pagina tutte le persone che negli anni hanno reso possibile tutto questo? Per concludere senza fare un infinito elenco di nomi e crediti (che pure amo molto!) devo partire dal principio e ringraziare prima di tutto le persone che erano presenti con me in quella stanza durante la prima folle riunione in cui stavamo tracciando i confini di un nuovo progetto, destinato a crescere. E poi ringrazio tutte le persone che lo hanno nutrito e fatto crescere nel tempo. È grazie alla loro professionalità, alla loro competenza, intelligenza, creatività, caparbietà.. grazie alla loro follia, alla loro fame di bellezza, alla loro instancabilità che Dominio Pubblico oggi ha raggiunto questo traguardo e ricevuto il riconoscimento che merita. Senza tutte e tutti loro non sarei qua a scrivervi queste parole.
“Nessuno può appropriarsi di ciò che è di Dominio Pubblico”. Così recitava l’incipit del nostro manifesto… “Piuttosto ciascuno può prendere quel bene e goderne”. E questo credo che ancora oggi rimanga la vera eredità e lascito di questi primi 10 anni. Un progetto che è stato di chi lo ha vissuto e di chi lo ha abitato. Di tutte le decine e centinaia di persone che hanno cominciato che erano ancora giovani e incerte e oggi sono i giovani adulti che stanno immaginando e costruendo un mondo nuovo. Nuovi modi di immaginare l’arte e la cultura. E tutte le decine e centinaia di artisti/e che hanno abitato questo spazio libero di essere immaginato. Tutte e tutti gli studenti che abbiamo trascinato lontano dai banchi e dai loro piani di studi.. e dalle loro ansie. E tutte le migliaia di persone, spettatori e spettatrici, che hanno preso parte alla nostra festa.
Questa decima edizione è dedicata a tutte e tutti voi: custodite questo sogno, rendetelo sempre verde e aiutateci ad immaginare il mondo che verrà.
Redattore