Geniale, irriverente, spesso definito enfant terrible del teatro italiano, il talento di Paolo Poli, scomparso nel marzo 2016, conquista il Teatro Valle con Paolo Poli è…, mostra multimediale a cura di Rodolfo Di Giammarco e Andrea Farri, che riempie ogni spazio del teatro (dal 20/9 al 4/11).
Un album visivo lungo 60 anni di carriera con più di 600 foto di scena, locandine, poster. Nei palchi, 40 monitor, uno per ogni spettacolo realizzato dal 1950 al 2014, dove ascoltare in cuffia la voce di Poli che tra interviste, canzoni ed estratti teatrali conduce per mano per tutto il percorso. In palcoscenico, le scenografie di Lele Luzzati, da La leggenda di San Gregorio e Caterina de Medici, e i bozzetti di Eugenio Guglielminetti e Aldo Buti. E poi i costumi di Santuzza Calì da I legami pericolosi e quelli di Anna Anni, Danda Ortona.
Nel foyer, un video wall con i 568 appellativi con cui la stampa nell’arco di mezzo secolo ha descritto Poli, da acrobatico a zitellesco, a testimoniare il suo multiforme essere artista.
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