Il 20 febbraio 1968 al teatro di Torre Argentina va in scena la prima de “Il barbiere di Siviglia” (intitolato originariamente Almaviva, o sia l’inutile precauzione in deferenza al barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello). È un’opera buffa di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonimadi Beaumarchais.
La prima fu un fiasco, riscattato immediatamente dal successo delle repliche. L’opera di Rossini finì ben presto per oscurare quella di Paisiello, divenendo una delle più rappresentate e probabilmente la più famosa del compositore pesarese. Ad esempio, nel 1905, il celebre tenore Angelo Masini decise di chiudere la propria carriera proprio con la rappresentazione de Il barbiere di Siviglia. L’opera, come tutte quelle scritte da Rossini, divenne subito celebre all’epoca ed ancor oggi è tra le maggiormente eseguite.
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