#5CuriositàSu: La danza

Dic 29, 2017

1 > Danzare in punta di piedi

L’uso delle scarpe da punta si diffonde tra le ballerine nel 19°secolo. Le donne sfidano le leggi dell’anatomia e come creature sovrannaturali danzano eteree in punta di piedi: un’immagine perfetta per gli ideali del Romanticismo che proprio allora influenzava le arti in Europa. Fu l’italo-svedese Maria Taglioni ad eseguire il primo balletto interamente sulle punte, con La Sylphide, nel 1832. Da allora le scarpe da punta si sono evolute parallelamente all’evoluzione dei passi di danza, secondo le scuole delle varie nazioni, portando sempre più virtuosismo nella danza classica e poi neoclassica.

2 > La danza è donna?

No, è assolutamente falso, come tutte le forme artistiche, in realtà non ha genere sessuale. All’inizio tutti i ballerini erano esclusivamente uomini! La prima ballerina professionista all’Opera di ParigiM.lle de La Fontaine, salì sul palco solamente nel 1681, nel balletto Le Triomphe de l’amour.

3 > Chi ha inventato il tutù?

La danza classica trova nel 1800 la sua massima espressione con balletti che ne fanno la storia e che, da un punto di vista accademico, ne segnano il futuro. È a questo periodo evolutivo che si deve l’origine del costume femminile per eccellenza della danza classica: il tutù.  Inventato da Eugène Lami, illustre pittore e litografo francese. Indossato, invece, per la prima volta, da Maria Taglioni il 12 marzo 1832 all’Opéra di Parigi per la rappresentazione de La Sylphide.

Il tutù, termine francese che significa “sederino”, può essere prodotto in una versione con piatto corto, professionale o semiprofessionale. Il piatto è un gonnellino corto, rigido che forma un disco vaporoso sopra le anche della ballerina. Resta piatto, rigido a giro vita, quasi parallelo alla linea del pavimento e lascia del tutto le gambe scoperte. Esso era abitualmente separato dal corpetto che veniva steccato e chiuso sul busto, e che andava a coprire la cucitura della gonna. Oggi, volendo rendere sempre più comodo il tutù, si è cucito insieme gonna e corpetto, in modo da essere indossato come un body.

Il piatto corto è generalmente composto da 6 veli di diametro 25 cm circa. Il semiprofessionale ha una ruota larga circa 35/38 cm e si compone di 8 veli.  Mentre il professionale può essere anche 40 cm largo ed avere 11 o più veli. Al tulle si aggiunge uno strato finale detto copripiatto, decorato con le più svariate decorazioni, dalla passamaneria alle paillettes, dagli strass ai fiori, etc.

4 > Come fanno le ballerine a non soffrire di mal di testa, dopo una serie interminabile di piroette?

Il segreto è nel loro cervello: le danzatrici, dopo anni di allenamento, evolvono differenze nella modalità di trasmissione dei segnali relativi all’equilibrio che permettono loro di girare su se stesse senza avere capogiri. Dopo un duro allenamento, possono compiere diverse piroette su un piede solo senza farsi girare la testa: ci riescono grazie a una tecnica chiamata spotting, che consiste nel concentrarsi su un punto davanti a sé e far sì che la testa sia l’ultima a muoversi e la prima a ritornare su di esso.

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5 > Perché il 29 Aprile è la Giornata Internazionale della danza?

Nel 1982 l’International Dance Council dell’Unesco ha istituito la Giornata Mondiale della Danza che si celebra in tutti i paesi del mondo il 29 Aprile, giorno in cui nacque Jean-Georges Noverre, danzatore, coreografo e maitre de ballet di corte francese, vissuto dal 1727 al 1810. 

Viene considerato l’inventore del balletto moderno. Era in contrasto con la danza del suo tempo, contestava l’organizzazione gerarchica del balletto, predicava una danza veritiera e alleggerita. Per lui il compositore di balletto doveva rappresentare la natura e la verità, offrire una narrazione logica fondata che si occupasse di tre importanti passaggi: l’esposizione, il punto culminante e l’epilogo, esattamente come avveniva nel teatro. I ballerini, secondo Noverre, necessitavano di una cultura generale molto approfondita come lo studio della storia, dell’anatomia, della geometria e di tutte le arti.

La Giornata Mondiale della Danza nasce, però, per ricordare a tutti che l’impulso di ballare è intrinseco nell’essere umano: fa parte della sua natura e incarna la natura stessa. L’energia che l’uomo ha dentro di se può materializzarsi anche attraverso il movimento del suo corpo e la bellezza dei gesti tecnici che sono il mezzo con cui i ballerini si esprimono.

 

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