#ACCADDEOGGI: Il 24 Marzo 1926 nasceva Dario Fo

Mar 23, 2017

  1. La vita di Dario Fo, durata ben 90, è stata piena e ricca di accadimenti. Nato nel 1926 da una famiglia della provincia di Varese, Dario Fo crebbe in un ambiente intellettualmente vivace e aperto, poiché il padre, Felice, oltre a lavorare come capostazione, era un attore teatrale dilettante. La cornice popolare del suo paesino, Sangiano, pose le basi per il suo futuro percorso artistico, soprattutto per quanto riguarda i metodi di narrazione semplici ma efficaci del colorito linguaggio contadino.

Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997 (già candidato nel febbraio 1975), i suoi lavori teatrali fanno uso degli stilemi comici propri della commedia dell’arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto tondo.

Negli anni ’60 Dario Fo era ormai preso da una frenetica attività teatrale, con testi e spettacoli, soprattutto commedie, che occupavano quasi tutto il suo tempo. In questo periodo conobbe e si innamorò di Franca Rame, anche lei colta donna d’arte, che diverrà la sua eterna compagna di vita. Insieme a Franca, Dario produsse e recitò migliaia di testi teatrali dagli argomenti più disparati, tra i quali spicca ancora oggi Il Mistero Buffo, il suo capolavoro.

Il Mistero Buffo era un’opera teatrale che vide la luce per la prima volta nel 1969 e che racchiudeva  perfettamente lo stile ed il progetto artistico di Dario Fo: una raccolta di monologhi (in scena c’era solo Fo), narrati alla maniera “giullaresca” (quindi accompagnati da una recitazione marcata, con ampi gesti, balzi e canzoni dialettali) che ripercorrevano in maniera satirica alcuni episodi famosi dei Vangeli e della Storia della Chiesa (e non solo). Le vicende narrate venivano poi paragonate agli accadimenti che si verificavano nel corso degli anni in cui Il Mistero Buffo veniva messo in scena. L’opera quindi non era mai sempre uguale, perché Il Mistero venne recitato per oltre 40 anni e quindi gli avvenimenti presi in considerazione, spesso correlati ai guai della politica italiana, cambiavano continuamente. A metà tra teatro, satira politica e recitazione giullaresca, quello che rese famoso il Mistero Buffo, più dei temi, fu il linguaggio usato, ribattezzato Grammelot. Questo era un mix di parole, dialetti e suoni senza senso che però venivano capiti dal pubblico grazie all’intonazione della voce e alla gestualità dell’attore. Questo modo di narrare (da qui la definizione “teatro di narrazione”) vicino alla cultura popolare nonostante i temi piuttosto complessi, contraddistinguerà per sempre l’opera di Fo, capace di far ridere e pensare allo stesso tempo.

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Dario Fo – La resurrezione di Lazzaro (Mistero Buffo)

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